I giornali nei giorni scorsi hanno pubblicato che i sindaci di Faenza e Brisighella Missiroli e Malpezzi hanno firmato il referendum perché l’acqua rimanga pubblica! Un atto in pieno contrasto con la realtà delle loro amministrazioni, nel lontano 2000 Marradi (Sindaco Giuseppe Matulli), Faenza e nel 2004 Brisighella amministrati dalla sinistra, hanno ceduto l’acquedotto Consorziale Val Lamone (di proprietà dei Comuni di Marradi, Brisighella e Faenza) a HERA per consorziarsi, successivamente, in CON.AMI, la cessione, non riguardava solo la rete ma anche le SORGENTI! E ora firmano perché torni pubblica!
Sempre la stampa afferma che i Sindaci non erano a conoscenza che CON.AMI, con il capitale e le quote di proprietà dei loro comuni –reti e sorgenti-, stava impegnando 3 milioni di euro per evitare il “fallimento” dell’autodromo di Imola che ha prodotto un buco di circa 4.500.000 euro .
Dopo la demagogia “firmare per l’acqua pubblica” si attendono risposte chiare, dettagliate e precise per sapere se le Amministrazioni interessate concordano con CON.AMI di acquistare le quote dell’autodromo di Imola con i fondi delle sorgenti delle acque di Marradi! Sarebbe un fatto di democrazia e trasparenza che i consigli comunali discutessero sull’operazione fatta . Se i Comuni si fossero pentiti potrebbero riprendersi il Consorzio Val Lamone garantendo la pubblicità del bene acqua ed evitando di non buttare i soldi dei cittadini nel fallimento di un Autodromo!
Tra le considerazioni che irritano di più, oltre allo spreco di denaro pubblico, vi è l’opacità di chi si cela veramente dietro l’operazione, un sistema di scatole cinesi che portano ad una società Lussemburghese e ad una S.r.l. Sofir, Società fiduciaria e di revisione con sede a Bologna, semisconosciuta impediscono di vederci chiaro.