venerdì 6 agosto – Riccardo Chiarini si imponea Pescara in una classica vinta in passato da Bartali e Baldini, da Gimondi e Moser in una assolata giornata di estate . Il Trofeo Matteotti del primo agosto si è dipanato in un circuito, con sali scendi, molto selettivo proprio da mondiale. con un rettilineo lungo un chilometro e 800 metri per la volata finale. Riccardo Chiarini il marradese di Crespino, figlio d’arte, nell’ultima giro, sulla penultima salita, quella di Colle Caprino, ha attaccato accodandosi poi a Domenico Pozzovivo, Leo Bertagnolli e al colombiano Miguel Angel Rubiano. I quattro con cambi regolari, con l’eccezione di Pozzovivo, il meno dotato in volata, si sono portati all’ultimo chilometro . Rubiano è scattato per primo, Bertagnolli si è trovato chiuso alle transenne proprio dal colombiano e così Chiarini ha vinto in progressione.
Come riferisce Marco Pastonesi “Chiarini ha 26 anni, dai toscani è considerato romagnolo (è nato a Faenza), dai romagnoli è considerato toscano (abita a Marradi). Professione: gregario. Di quelli abituati, consapevoli, convinti, orgogliosi, insomma felici di aiutare. Risultato: quinto anno da professionista e vittorie, fino a poche ore, fa, zero. “Oggi correvamo senza capitano, ognuno libero di fare la propria corsa. Nel finale ero davanti, e me la sono giocata. Ma non mi monto la testa, il mio lavoro continua così com’era prima”. A casa Chiarini si è sempre mangiato pane e ciclismo: dal papà Vittorio, gregario di Nencini e Bitossi, al fratello Alessandro, qualche vittoria da dilettante ai tempi di Pantani. E oggi sia Vittorio sia Alessandro erano sulla strada a sostenere Riccardo. “Ma io non sono mai stato un vincente. Ho sempre interpretato il ciclismo come fatica. E da faticatore sarebbe un sogno poter far parte della Nazionale. Lo confesso: mai stato azzurro, neanche da piccolo”.
Paolo Bettini. Il c.t. della Nazionale farà bene a tenere d’occhio il tosco romagnolo in vista del Mondiale di Australia.