mercoledì 6 aprile
Troppi errori, troppa confusione, troppe contraddizioni sulle date, versioni e ricordi contrastanti e fantasie dilatate, ci hanno indotto a ricostruire puntigliosamente, attingendo a documenti ufficiali incrociati con lettere mai pubblicate dei due ufficiali americani superstiti, il copilota Leslie J. Paul e Chester Friedrick Kingsman, indirizzate a Domenico Vanni, gli avvenimenti.
I fatti vanno inquadrati ed hanno scaturigine dalla battaglia aerea di martedì 25 aprile 1944, la fortezza volante è il B-24 H numero 42-29272 del 15° AIR FORCE 450^ BRG 721 BS Squadrone Bombardieri decollato da Manduria (Taranto) in missione verso Varese con l’obiettivo di bombardare la fabbrica di aerei Macchi. “Quel giorno c’erano nuvole, piuttosto basse attorno alla zona, ma i ragazzi decollarono.” Le condizione del tempo ruppero la Formazione. come raccontano i cinque sopravvissuti e come si legge nella scheda-rapporto n.4631 del Quartier Generale Air-Force di Whasington. Il bombardiere con undici uomini di equipaggio a bordo, pilotato dal primo tenente Abner Harwy decolla alle 11,20. Nei pressi di Marradi-Crespino alle ore 12,55 furono attaccati da caccia tedeschi Messerschmitt (ME) Il mitragliere fu ucciso immediatamente sganciò il carico di bombe. I nemici continuarono il loro attacco ed il motore dell’aereo si incendiò. Il pilota ordinò di lanciarsi. Kimgsman e quattro altri membri dell’equipaggio si paracadutarono e subito l’aereo esplose sull’area di Marradi. Kingsman atterrò sulle braccia ferendosi alla coscia e rompendosi due costole. Nell’area di Marradi viene rintracciato da Domenico Vanni che lo ricongiunge con due membri del suo equipaggio sergente Shergold e tenente Paul. Tutti nascosti da una famiglia italiana in quest’area fino a quando non guarisce; ed il 25 maggio 1944 ancora in uniforme si diresse verso il fronte, l’italiano: (Vanni) era stato preso dai fascisti SS il 25 maggio e portato nel campo di Modena (Fossoli) Gli americani Viaggiarono per due settimane cercando cibo presso i civili e raggiunsero l’area del Falterona. Quest’area era piena di tedeschi e fascisti e carabinieri italiani. Dei contadini li avvisarono di non oltrepassare le linee tedesche mentre i tedeschi stavano controllando i carabinieri italiani che cercavano di scappare. Dopo aver rasentato il pericolo di essere intercettati dai tedeschi tutti e tre ritornarono a Marradi presso la famiglia che conoscevano nella speranza di contattare i partigiani italiani (fine giugno 1944) I partigiani furono contattati ma l’aiuto a Kingsman procurò problemi, così che egli rimase con la famiglia italiana mentre gli altri due compagni andarono con i partigiani nei monti circostanti. Ai primi di luglio del 1944 Kingsman raggiunse gli uomini della banda Corbella (Corbari) per addestrarli. Dopo una scontro con truppe tedesche durata tre giorni durante la quale la banda Corbari perse metà degli equipaggiamenti lanciati scomparvero nelle montagne. Kingsman ritornò lievemente ferito a Marradi dove visse nei dintorni e nel centro fino a quando fu catturato dai tedeschi il 5 agosto del 1944 a Biforco. Kingsman dette ai tedeschi il suo nome e soltanto il numero di matricola fu ben trattato e non interrogato. Il 6 agosto Kingsman fuggì mentre la guardia stava dormendo arrotolato nella sua coperta. Egli tornò presso la famiglia di contadini ma trovò molte pattuglie tedesche. Il 18 settembre 1944 a Biforco, i tedeschi bussano alla porta e chiedono informazioni su Crespino. Gli inglesi bombardano ed una pattuglia di indiani gurka liberano Biforco il 23 settembre e aggregano Kingsman nel 7 ° Indian IFY Bdr. Kingsman fu interrogato a lungo e fornì molte informazioni utili riguardo alle posizioni dei tedeschi, prima di essere rimandato a Bari.
“…Mario Mancorti Valdimora 23 Cardeto, fornì cibo e alloggio per due ufficiali ed un sergente, un ufficiale un mese, un ufficiale ed un sergente due mesi. Quattro mesi in tutto. Dal primo maggio 1944 al 23 settembre del 1944 . Sfamò curò e ricoverò Kingsman lo avvisò e lo nascose ogni qualvolta i tedeschi erano nell’area. La moglie medicò Kingsman. Un uomo molto povero ha fatto tutto quello che poteva anche a rischio della propria vita. Gino Lippi (padrone) Villa Valdimora fornì il cibo a Mario senza chiedergli soldi Agosto Settembre 1944 Leonia la nipote di Mancorti fornì a Kingsman i vestiti del marito e procurò 8 lire maggio settembre 1944 Durante l’ultima settimana di giugno aerei inglesi lanciarono i Kit ai partigiani Banda Corbella (Corbari) nell’area di Campigno Monte Lavane. Tutti i kit giunsero nelle mani dei partigiani e comprendevano 40 quintali di pistole 50 calibro Mg, granate, bombe, esplosivo, mine anti carro Nello stesso giorno i kit furono lanciati anche sulla Faggiola per la brigata Garibaldi . Quaranta kit paracadutati con pistole, esplosivi, divise da battaglia, cibo arrivarono in mano ai partigiani. Questo materiale in parte fu nascosto e così andò perduto e consentì una battaglia di soli tre o quattro giorni…”
primo luogotenente 1st Lt. Chester F. Kingsman 0-738930 Professore di scuola superiore allenatore.
Il copilota Leslie Paul segnalò un danno, Kingsman liberò il navigatore Ray Barthelmy e si lanciò dopo di lui. L’aereo precipitò e si fracassò a sud di Lozzole, presso il podere di Pian delle Fagge a 725 metri sul livello del mare, di proprietà di Arturo Scalini di Marradi, proprio nell’area antistante il capanno di caccia (N 44° 03,143′ E11°. 31.561′). L’equipaggio del bombardiere era composto dal pilota 1 st Lt. Abner D. Hervey, copilota 1 st Lt. Leslie J. Paul, puntatore Ist Lt. Chester F. Kingsman, navigatore Ist Lt. Raymond E. Barthelmy, motorista S/Sgt. Charles T. Wernett, marconista S/Sgt. Benjamin A. Stock e dai mitraglieri Franck R. Collinge,John O. Brown, William W.J. Shergold. Stephen Malarik e Tilman J. Thompson. Giunti all’altezza di Marradi, il copilota Paul diede ordine di lancio immediato: complessivamente cinque paracadute si aprirono nel cielo, gli unici superstiti furono Leslie, Kingsman, Barthelmy, Shergold e Thompson. Nella caccia all’uomo che ne seguì, (ne relaziona il comandante della 6^ Brigata d’Assalto “L.Lavacchini” Donatello Donatini Presidente del CTLN di Borgo San Lorenzo che in un documento del 10 settembre 1945 scrive che “ il Vanni ha partecipato all’azione del 25 aprile 1944 in località Pian delle Fagge in Comune di Palazzuolo di Romagna, azione che portò alla liberazione di un gruppo di aviatori americani caduti col proprio apparecchio in detta località. In detta azione furono uccisi due militi fascisti, uno ferito e gli altri disarmati. Il Vanni arrestato dalle SS il 25 maggio venne sottoposto a sevizie onde rivelasse la località ove accampavano i partigiani ed il nome dei componenti del CLN di Borgo San Lorenzo. Egli manteneva un contegno ed una fermezza esemplari riuscendo così a frustrare tutti i tentativi dei nazisti. Internato poco dopo in Germania nel campo di Mathausen rientrava in Italia dopo 10 mesi di prigionia) fu catturato solamente il navigatore Raymond Barthelmy n.674105 che fu internato nel campo Stalag Luft in Germania dal quale fu liberato e ritornò negli Stati Uniti come racconta Chester Kingsman nella lettera a Domenico Vanni del 12 febbraio 1946;: “..Raymond mi ha scritto una lettera anche lui sta bene ed è congedato. E’ stato prigioniero in Germania ..”.
I corpi dei sei deceduti ( 1st Lt. Abner D. Hervey 0-749239; S/Sgt Charles T. Wernett n.13027447; T/Sgt Benjamin A. Stock 32378224; S/Sgt Frank R. Collings n. 32626578; S/Sgt John O. Brown n.37437311; S/Sgt Stephen (NMI) Malarik n.12203110) furono recuperati e seppelliti nel cimitero di Lozzole (Chiesa Scuola) da Arturo Scalini e Carlo Zacchini. I resti di cinque di loro furono poi traslati negli Stati Uniti. al Zachary Taylor National Cemetery, nel Kentuky.
Leslie Paul riferisce: ”…cinque uomini si lanciarono con successo io riportai una distorsione alla caviglia cercai di raggiungere delle caverne dove mi nascosi per circa cinque ore prima di essere trovato e portato a ricongiungermi con i miei commilitoni. I Partigiani ci portarono alla vicina caverna fino a notte fonda in seguito fummo sfamati e portati in una cantina dove passammo la notte. La mattina dopo i due ufficiale furono portati in una un’altra grotta. Dal 25 aprile fino al 25 maggio gli uomini si mossero da un nascondiglio all’altro nella stessa zona. Verso la fine di maggio Marradi fu occupata dai tedeschi ed i due ufficiali ed il sergente partirono dirigendosi verso sud nell’intento di oltrepassare le linee Trovarono i tedeschi che stavano lavorando alla linea gotica. Così tornarono a Marradi che era stata liberata dai tedeschi. Paul contattò i partigiani tramite dei contadini e si nascose in una casa abbandonata per 10 giorni sfamato dai contadini a quell’epoca ci furono bombardamenti ed i cittadini furono costretti a sfollare. Nello sforzo di andar via dalla Regione l’uomo raggiunse i partigiani combattendo con loro. La banda dei partigiani fu sparpagliata dall’attacco dei tedeschi partì per il fronte con un componente della banda partigiana. La sparpagliata banda si ricongiunge con la brigata uniti combatterono a Firenzuola contro i tedeschi da là si diressero a Casola Valsenio e verso l’area di Brisighella. Furono obbligati a muoversi verso sud per molti giorni ma alla fine tornarono nella regione. Quando i partigiani ritornarono a Firenzuola Paul riuscì ad oltrepassare le linee con l’espediente di attendere in una cantina l’avanzata delle forze britanniche.
Paul riferisce che “i partigiani erano ben forniti dagli alleati riferisce inoltre che c’era una considerevole numero di russi e pochi americani ed inglesi che combattevano dalla parte dei partigiani.”
Paul Leslie J. Primo ltd matricola 0 747512 nato il 19 giugno 1917 Hollywood California Camionista 11 missioni all’attivo
Il Sergente Shergold William.J riferisce
“Persone che mi hanno aiutato Mengone ex amministratore di Marradi amico di Paul fu preso prigioniero dai tedeschi e consegnato ai fascisti ed ora è di nuovo coi partigiani. Gino Lippi capitalista di Marradi che aiutò alcuni come meglio poteva”
Sergente Shergold William.J 9 febbraio 1915 Canadese matricola 12005895
Lettera del 12 febbraio 1946
Mio Caro Domenico Vanni,
..io so che tu hai sofferto molto in mano ai nazisti ma il tuo eroico coraggio il tuo fermo credo nei diritti e nel bene comune insieme alla tua resistenza ti hanno aiutato a vincere la battaglia. Tu ed i tuoi eroici compatrioti che salvarono me e gli altri amici americani non sarete mai ripagati appieno. Avete salvato le nostre vite e ci avete protetto dal nemico e dalla cattura. Ricorderò sempre l’aiuto che tu e la tua gente ci avete dato in disprezzo delle vostre vite. Noi quattro siamo riusciti a tornare salvi in Patria. Tutti noi quattro siamo stati capaci di tornare sani e salvi dai nostri americani che pensavano fossimo morti. Ho visto Paul recentemente sta bene ed è di nuovo civile. Abbiamo parlato delle nostre esperienze in Italia. Raymond mi ha scritto una lettera anche lui sta bene ed è congedato. E’ stato prigioniero in Germania. Guglielmo anche è a casa e sta bene. Si è operato al piede e sta meglio ora. Anche Raymond che ci ha raggiunti da Mancorti dopo che sei stato portato via, è a casa. Quindi tutti noi quattro, o piuttosto cinque, siamo rientrati. Sono stato piuttosto malato dopo il mio ritorno in America ma ora sto bene. Sono ancora nell’arma ma finirò entro la fine di questo anno. Dal mio ritorno dagli USA sono stato molto occupato nel lavoro militare. Mi spiace non averti scritto prima. Ho molta voglia di rimanere in contatto con te e i tuoi amici italiani e aiutare là dove posso. Per favore sii libero di chiedermi tutto l’aiuto che vuoi. Io e i miei amici aiutati a scappare dal nemico stiamo organizzando un club con il fine di aiutare le persone che ci hanno aiutato durante la guerra. Prenderà molto tempo ma alla fine riusciremo a ripagare il debito ai buoni patrioti, a te e agli altri amici vi farò sapere le notizie del club più in là. Posso parlare ancora poco italiano ma lo sto scordando poiché qui non lo parlo molto. Mengone, vorrei l’esatta posizione di dove sono sepolti i corpi dei miei altri compagni americani, i numeri dei corpi e tutte le informazioni che puoi avere per dare notizie alle famiglie. Grazie ancora per quello che avete fatto per me e dimmi se posso esserti di aiuto. Spero tu stia bene e abbia una vita felice e calma.
Vorrei conoscere l’esatto luogo dove i corpi dei miei amici sono sepolti (1st Lt. Abner D. Hervey matr.0-749239, S/Sgt Charles T. Wernett matr.13027447, T/Sgt Benjamin A. Stock matr. 32378224, S/Sgt Frank R. Collings matr. 32626578, S/Sgt John O. Brown matr. 37437311, S/Sgt Stephen (NMI) Malarik matr. 12203110
E conclude “..dai i miei migliori auguri ai miei cari amici Mario, (Mancorti Mario 27 gennaio 1883), Maria ( Coiro Maria moglie di Mario dal 19 ottobre del 1907),Leonia (Leonia Ferrini 5 novembre 1914, nipote di Mario figlia della di lui sorella Maria sposata con Idillio Ciaranfi il 24 giugno 1939 morta il 5 dicembre 1949), Lippi (Lippi Gino nato a Bibbiena il 12 luglio del 1910 a Marradi dal 26 agosto 1942 al 1956 agente di beni Cardeto Villa di Valdimora 23), Scalini (Scalini Arturo Marradi il 24 giugno 1885-15 giugno 1960 agricoltore in proprio, proprietario di Pian delle Fagge) , Lorenzo (Mancorti) e gli altri.”Cordiali saluti e buona fortuna Tuo amico per sempre
Capitano Chester Kingsman
25 marzo 1946
“Caro Mengone …Questo per certificare che il sottoscrtitto LESLIE J PAUL dell’aviazione militare Americana ha ricevuto aiuto e rifugio da Domenico Vanni, la sua famiglia e i suoi amici da aprile fino al 28 maggio 1944, durante questo frangente ero considerato disperso. Il signor Vanni fu fatto prigioniero e torturato perché non volle dire dove io ed i miei ragazzi eravamo nascosti. Il signor Vanni era conosciuto come Mengone.” Queste persone sono oneste e sincere e mi hanno dato la migliore considerazione e miglior trattamento possibile. Il mio sentimento è quello che debbano ricevere qualsiasi tipo di aiuto o lavoro possibile…”
Testo della motivazione dell’onorificenza conferita a Domenico Vanni
Questo certificato è rilasciato per i meriti di Vanni Domenico come onorificenza per l’apprezzamento e la gratitudine per l’aiuto dato ai soldati e marinai degli Stati Uniti per impedire che fossero catturati dai nemici
Il Generale Comandante in capo delle Forze Armate degli Stati Uniti nel Teatro delle Operazioni del Mediterraneo Ltd. Gen. Joseph Taggart McNarney