lunedì 9 aprile
Poiché appartengo da sempre alla linea di pensiero di coloro che ritengono come la poesia di Dino Campana vada contestualizzata entro l’alveo della poesia dell’espressionismo europeo, nelle mie pubblicazioni “Per l’amor dei poeti O principessa dei sogni segreti” appunti su Dino Campana del 2005 ed ancora su “Campana e l’aria di Romagna” appunti e ricordi del 2007, mi sono occupato del rapporto fra Dino Campana e Faenza approfondendo due aspetti della sua biografia che hanno indubbiamente influenzato la sua poesia, il rapporto con gli artisti faentini del suo tempo, quelli del cenacolo Baccarini, e l’ambientazione della Sera di Fiera. I contatti e le relazioni faentine di Dino Campana sono essenziali per comprendere meglio la sua poetica, la sua immensa cultura e la sua straordinaria personalità. Oggi con il ritrovamento, grazie a Davide Servadei della Ceramica Gatti, che ne conserva l’ originale, del certificato di identità personale del Comune di Faenza N.132 del 31 maggio 1900 rilasciato a Dino Campana per uso scolastico in occasione dell’esame di licenza ginnasiale, offriamo agli studiosi campaniani un inedito documento che traccia le caratteristiche somatiche del quattordicenne Dino.
“Regno d’Italia-Provincia di Ravenna-Comune di Faenza
Il sindaco certifica che Campana Dino dei viventi Giovanni e Lutti (Luti) Fany, di anni 14, studente nato a Marradi e qui residente, il quale dichiara di volersi presentare agli esami di licenza presso il locale Regio Ginnasio, è fornito dei seguenti connotati:
Statura: mt. 1.62
Corporatura: giusta
Colorito: naturale
Capelli: biondi
Occhi: chiari
Ciglia: bionde
Barba
Naso: schiacciato
Bocca: media
Fronte: regolare
Mento: ovale
Segni:
Attesta inoltre che lo stesso Sig.Campana Dino ha firmato in sua presenza il presente Certificato d’identità personale.
Dino Campana
Faenza 31 maggio 1900
Il Sindaco T. Cicognani”.
L’ing. Tomaso Cicognani, laureatosi nel 1863 alla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali di Bologna con una tesi su Triangolazioni topografiche, sposato con Prudenza Granello, era un monarchico, moderato costituzionale, fu sindaco dal 16 novembre 1896 al 15 luglio 1901.
Insieme a questo documento segnaliamo la copia dei Canti Orfici, edizione Ravagli Marradi -1914, con dedica al pittore futurista faentino Giovanni (Giannetto) Malmerendi, dove possiamo leggere “all’amico Malmerendi in segno di stima Dino Campana”. La copia autografata è stata esposta al Museo San Francesco di San Marino nel 2006, insieme ad alcune lettere di Boccioni e Marinetti a Malmerendi. In quegli anni la bottega di Riccardo Gatti era punto d’incontro di molti futuristi.
Giannetto Malmerendi (Faenza 1893-Cesena1968), di otto anni più giovane di Campana, che nel 1908 entra a far parte del Cenacolo Baccarini, quando il poeta pubblicherà i Canti Orfici, nel 1914, si avvicinerà al movimento futurista in occasione della famosa conferenza tenuta da Marinetti all’Università di Bologna il 19 gennaio. Dino Campana, si sa, ebbe molti contatti con i futuristi scrisse anche la poesia, Traguardo (Giro d’Italia-Primo arrivato al traguardo di Marradi) dedicata a Marinetti e la spedì a Milano alla sede del movimento in corso Venezia. Sulla spinta di tali suggestioni e, in particolare, della ricerca plastico-dinamica di Umberto Boccioni, romagnolo nato a Reggio Calabria nel 1882, eseguì dipinti e disegni fra i quali Energie elettriche, Moto+luce+rumore (Tunnel Umberto I, Roma) e Ritmo d’oggetti, ispirati ai temi che caratterizzano il movimento: dinamismo e velocità che espose all’inizio del 1915, periodo al quale risale il suo sodalizio col gruppo fiorentino, nella sua prima personale all’albergo Corona di Faenza. All’inaugurazione era presente anche Filippo Tommaso Marinetti che declamò delle poesie. Giannetto Malmerendi è anche l’autore del ritratto di Lamberto Caffarelli (1880-1963), “musicista poeta pensatore”, come recita l’epigrafe che campeggia sulla sua casa, che a Padre Albino Varotti confidò di avere conosciuto Dino Campana e anche Sibilla Aleramo. Anche Caffarelli, maestro di cappella ed organista nella cattedrale di Faenza, ebbe rapporti anche con il cosiddetto Cenacolo Baccarini e qui probabilmente conobbe Campana con il quale è immortalato nelle foto di Achille Cattani , recentemente riproposte dalla ricerca del professor Stefano Drei, del 1912 all’Acquacheta con Giacomo Mazzotti e i fratelli Bosi.
Il documento d’identità che pubblichiamo aggiunge un importante tassello al Campana giovinetto che dopo aver frequentato le elementari a Marradi si trasferisce a Faenza, in Via Bondiolo all’attuale numero civico 16, non lontano dai Salesiani dove nel 1897 è iscritto alla terza ginnasio mentre il suo parente di Modigliana Michele Campana frequenta la seconda.
La copia dei Canti con dedica a Malmerendi aggiunge il futurista faentino a Mazzotti, Caffarelli, i fratelli Bosi e Achille Cattani, gli amici del Viaggio della Montagna verso La Verna, al novero degli amici di Dino Campana, demolendo un altro luogo comune fasullo, quello del poeta deriso ed emarginato dai marradesi e dai faentini. Campana ebbe invece a Marradi grandi estimatori ed amici come il filosofo Luigi Bandini, il gionalista e commediografo Anacleto Francini e Camillo Fabbroni ed a Faenza altrettanti amici intellettuali ed artisti.
Rodolfo Ridolfi
FAENZA 4 APRILE 2012