sabato 4 agosto
Alla presenza del Sindaco di Marradi, Paolo Bassetti, ha preso il via, nel Centro Culturale Dino Campana la mostra di documenti e immagini curata da Rodolfo Ridolfi , “Domenico Vanni Sovversivo per la libertà 1889-1971”. La mostra, che propone buona parte delle immagini e dei documenti raccolti dall’autore del libro su Domenico Vanni, rimarrà aperta fino all’11 agosto ed è una importante occasione, da non perdere, per approfondire aspetti inediti di cento anni di storia marradese e per immergersi nel sapore del tempo che per l’inaugurazione è stato reso più suggestivo dalla presenza di figuranti che hanno ricordato le forze alleate in campo nella seconda guerra mondiale.
Chi era Domenico Vanni? “…Di Domenico Vanni si legge in un ritaglio di giornale ingiallito, corredato dalla sua foto scattata al rientro da Mauthausen, quando pesava quaranta cinque chili: “Vecchio militante antifascista, membro del partito socialista; combatté il fascismo fin dalle prime ore e per restare fedele al suo ideale e continuare la lotta all’estero lasciò l’Italia. Il suo coraggio gli valse presto di essere alla testa di tutti i giovani partigiani di Marradi. Sfidando il pericolo compì con i suoi compagni di lotta numerose e pericolose missioni. Fu il principale protagonista del salvataggio di quattro aviatori americani, il cui apparecchio era stato abbattuto dai tedeschi, li portò nella sua macchia e li medicò. Il 25 maggio del 1944 andando a vettovagliare gli americani, salvati il 25 aprile, cadde in un’imboscata di SS e fascisti repubblicani. Poiché non volle tradire i suoi compagni fu torturato dai fascisti ma invano. Non aprì bocca e fu inviato a Villa Triste di Firenze, alle Murate e poi al campo di Mauthausen, da dove solo un prigioniero su dieci è uscito vivente. Fu infine liberato dagli alleati. Quando nacque a Biforco di Marradi, martedì 5 marzo 1889, il senatore cesenate Gaspare Finali, che morì a Marradi nel 1914 all’età di ottantacinque anni, fu nominato Ministro dei Lavori Pubblici e il trentenne ingegnere Lorenzo Fabbri, tornato nel paese dopo gli studi, realizzava la centrale idroelettrica e il Molinone, moderno mulino a cilindri per la macinazione dei cereali. Strano destino quello di Vanni, quando nasceva l’Europa assisteva all’inaugurazione della Tour Eiffel, il simbolo di Parigi, dove Domenico Vanni arriverà trentaquattro anni dopo. L’inizio del nuovo secolo, si prospettava ricco di pace ed euforia tanto da venir definito Belle Époque. Aveva quattro anni quando fu inaugurata la Ferrovia Faentina e dieci anni quando la frana di Gamberara, che rimase nella mente di tutti i marradesi per decenni, prodotta dalle corrosioni del torrente Campigno a sud di Marradi, provocò, il 15 aprile, la distruzione di parecchie case, e tre vittime.
Queste notizie è molte altre ancora si possono leggere nel libro edito dal quotidiano free news on line ed approfondire visitando la mostra aperta domenica 5 mercoledì 8 giovedì 9 e sabato 11 la mattina dalle 10 alle 12 e dalle 20 alle 22, lunedì 6 martedì 7 venerdì 10 solo la mattina dalle 10 alle 12.