lunedì 24 settembre
Nel manoscritto “II più lungo giorno” la prima composizione appare con il titolo “Scorci bizantini e notti cinematografiche” e cancellato si può leggere in alto: “Cinematografia sentimentale” che doveva essere il titolo della parte che diventerà “La Notte”. Nel 1895 i Fratelli Lumière costruiscono la camera portatile e filmano le prime scene esterne; la prima ripresa in movimento avviene a Venezia su una gondola nel 1897. Le proiezioni avvenivano nei caffè concerto e nelle fiere in apposite baracche. A Faenza all’inizio del ‘900, II settimanale “II Lamone”, periodico che usciva la domenica, il 21 maggio del 1905 scriveva: “il cinematografo che è stato presentato ieri sera all’Arena Borghesi, richiamò molto pubblico e ottenne un lieto successo”. Lo stesso settimanale il 17 Settembre dello stesso anno annuncia la proiezione dell’assedio e capitolazione di Port Arthur (Guerra russo-giapponese). La diffusione del cinema continua in Romagna. Il 24 settembre 1905 sul periodico “Il Lamone” si può leggere: “il grande cinematografo Lumiere si è installato con un grandissimo padiglione nella Piazza Pasi del Borgo D’Urbecco” Nella Notte dei Canti Orfici Dino Campana si aggira in una fiera (Le fiere del bestiame si svolgevano a Faenza la seconda domenica di Luglio, che in quell’anno, cadde il 9 Luglio e la domenica d’Agosto prima di Sant’Elena, in quell’anno, il 20 agosto, compleanno di Campana).
E’ ambientata a Faenza o a Marradi la sera di fiera? Personalmente sono portato a considerare il 22 luglio del 1906 la sera di Fiera (Festa) e Marradi il luogo della sera di Fiera. Ne la sera dei fuochi’ ne la luce deliziosa e bianca’, assomiglia tanto alla festa d’estate, la Festa della Madonna del Popolo che Dino Campana ha vissuto in prima persona nel suo paese natale, come ricorda Franco Scalini nel suo lavoro “Nell’odore pirico di sera di fiera”.
Tradizionalmente l’avvenimento ha una data ben precisa e cioè la seconda domenica di luglio, festa della Madonna del Popolo, ma nel 1906 la celebrazione, fu posticipata per farla coincidere con l’inaugurazione di una fiera di beneficenza allestita nel loggiato delle scuole comunali a favore dell’Asilo infantile che si stava costruendo per accudire i figli delle molte donne lavoratrici. Campana ricorda quella sera di fiera e di fuochi che le cronache del tempo datano 22 luglio 1906 e che fu “splendida ed imponente”e si concluse con “le girandole di fuoco”, “le stelle multicolori” che lasciavano appunto “un odore pirico, una vaga gravezza rossa nell’aria”. Tuttavia è possibile che anche il 20 agosto del 1905 o 1906 a Faenza Campana abbia vissuto la sua sera di Fiera festeggiando il suo ventesimo o ventunesimo compleanno.
Rodolfo Ridolfi