PER UN MANIFESTO LIB LAB sul sito http://www.socialistalab.it

martedì 23 ottobre
Fabrizio Cicchitto, Renato Brunetta, Stefano Caldoro, Giuliano Cazzola, Margherita Boniver e Jole Santelli, Francesco Colucci, Francesco Forte, Peppino Calderisi , Giancarlo Lehner, Lucio Barani e molti altri parlamentari, consiglieri regionali, sindaci ed amministratori locali sono i sottoscrittori dei quattro titoli ALCUNE RIFLESSIONI SUL PASSATO E SUL PRESENTE-LA NOSTRA ANALISI SULLA CRISI, SULL’EUROPA E SULL’ITALIA-LE NOSTRE PROPOSTE DI RIFORMA ISTITUZIONALE E DI POLITICA ECONOMICA- ETICA E VALORI. IL RAPPORTO TRA STATO, ECONOMIA E SOCIETÀ in cui si articolano le 37 pagine dell’area culturale e politica che si riconosce nel documento PER UN MANIFESTO LIB-LAB che ricorda come una larga parte dell’elettorato socialista e un numero significativo di dirigenti e di quadri socialisti si sono riconosciuti nell’operazione fatta nel 1994 da Silvio Berlusconi che ha fondato Forza Italia proprio con l’obiettivo di dare un soggetto politico a tutte le forze politiche, sociali e culturali che precedentemente si erano riconosciute nei partiti democratici e anticomunisti (i partiti che avevano dato origine alle coalizioni di governo cosiddette di “centrosinistra”). La fondazione di Forza Italia coinvolse anche tutta un’area di persone che precedentemente non aveva mai svolto attività politica e che visse la discesa in campo di Silvio Berlusconi come una grande novità anche nel modo di “fare politica”. E come “Successivamente i socialisti si siano riconosciuti nel PDL, fondato con una sua iniziativa politico-mediatica da Silvio Berlusconi nel 2008, partito che è stato il punto di riferimento di un vasto arco di forze sociali (piccole imprese, artigiani, commercianti, professionisti, partite IVA, lavoratori dipendenti, giovani) e nel quale sono confluiti molteplici tendenze politico-culturali, dai cattolici liberali, ai socialisti riformisti, ai laico-liberali, alla destra che aveva compiuto la svolta democratica, grazie anche allo “sdoganamento” di Silvio Berlusconi.” Per l’oggi i lib-lab dopo avere esaminato il fenomeno dell’antipolitica e della conseguente deriva populista ritengono ” che ancora una volta la parola va data alla politica, alla dialettica fra le forze politiche – anche con quelle che oggi predicano l’antipolitica ma che, nel contempo, si stanno dando un’ organizzazione politica per di più a guida autoritaria-carismatica – e alla dialettica sui programmi economico-sociali”. E “ in presenza di uno schieramento di sinistra assai composito, come testimoniano le stesse personalità che si contendono la leadership perché Pierluigi Bersani impersona la sinistra tradizionale, Matteo Renzi una sorta di nuovismo centrista e Nichi Vendola la sinistra radicale auspicano che si formi la grande aggregazione di centro-destra, di tutti i moderati e riformisti, auspicata da Silvio Berlusconi e da Angelino Alfano, in alternativa a quella messa in campo dal PD e dalla SEL. In questo quadro il PDL deve fare la sua parte rinnovandosi, anche al punto di cambiare nome e simbolo, ma non autodistruggendosi”. “Nel caso deprecabile che ciò non riuscisse, per responsabilità non nostra- continua il documento- allora bisognerebbe mettere nel conto che a fronte della coalizione già formata delle varie forze di sinistra si deve consolidare comunque un forte e serio partito dell’opposizione, il partito del centro–destra, quale che sia il suo nome e il suo simbolo, che marchi le ragioni dell’alternativa programmatica, politica, di valori, alla sinistra e ad un certo establishment amministrativo del tutto conservatore, nella convinzione poi, che non è affatto detto che questa opposizione sarà inevitabilmente di lunghissima durata, perché le contraddizioni intrinseche allo schieramento di centro-sinistra sono profondissime e già visibili oggi ad occhio nudo e quindi esse possono anche esplodere in tempi imprevedibili.” Una accuratissima e calzante analisi sulla riforma dell’architettura istituzionale con l’irripetibile occasione dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica nel 2013 e le nuove proposte sull’economia nel quadro europeo ed internazionale, sul rilancio del sud sul welfare fanno del manifesto un vero punto di riferimento per chi sa coniugare il rinnovamento con l’antico cuore di proposte e programmi politici concreti e capaci di generare ripresa e sviluppo.
Rodolfo Ridolfi