Marradi, terra di frontiera e di dogana fra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio fino all’avvento del Regno d’Italia, è stata per secoli contesa fra i Manfredi e Guidi di Romagna fino a diventare, nel 1428, dominio dei Medici. Ma perché questa terra è stata sempre al centro di battaglie, perché volevano impossessarsene? Perché era la via del grano e del sale. “La vallata del Lamone è stata per molti secoli l’unica via di raccordo, attraverso la dorsale appenninica, delle due regioni contermini. E tale l’han sempre considerata i reggitori e i commissari della Repubblica Fiorentina, I medici prima e i Lorena poi, tanto da profondervi senza risparmio mezzi ed uomini pur di mantenerla libera e percorribile. Il grano della pianura romagnola era indispensabile a Firenze per la sua sopravvivenza e così pure il sale di Cervia largamente adoperato per la conditura e, soprattutto, la conservazione degli alimenti”, come si evince dalla prefazione di Antonio Cassigoli al libro “La via del grano e del sale” di Giuseppe Matulli.
Ed è proprio attorno a questo tema che nell’ambito della Festa della Toscana il Comune di Marradi ha presentato un progetto, valutato tra i migliori tra quelli presentati e finanziato con un contributo regionale, che prende il via con la conferenza dal titolo, per l’appunto, “La via del grano e del sale” al Teatro degli Animosi venerdì 14 dicembre a partire dalle 9. Dopo il saluto del sindaco, Paolo Bassetti, sono previsti gli interventi del direttore del Museo del sale di Cervia Annalisa Canali sull’argomento “il sale di Cervia ieri e oggi”; del presidente del Gruppo culturale civiltà salinara Oscar Turroni su “I salinari e il lavoro nella Salina Camillone” ed infine dell’assessore alla Cultura Silva Gurioli su “Il passaggio del sale e del grano a Marradi”.
Si prosegue, il giorno dopo, con la mostra “Le saline di Cervia: storia e lavoro – Marradi: il commercio del grano e del sale” allestita all’interno dei locali del Centro culturale Dino Campana, con pannelli fotografici sulla storia delle saline di Cervia, utensili tradizionali per la raccolta del sale e documenti autentici dell’Archivio storico del Comune. L’inaugurazione è fissata per le ore 16. La mostra resterà aperta e visitabile fino al 6 gennaio.
Il progetto prevede anche lezioni per le scuole, visite guidate alle saline di Cervia e attività con il Museo del sale.
ufficio stampa
johnny tagliaferri