sabato 6 aprile
Ci siamo avvicinati alla prima con grande curiosità e siamo usciti appagati dalle molte risate e dalla convinzione di aver assistito ad un lavoro ben congeniato e di ottima fattura ed interpretazione. Questo Frankenstein ha tutta l’ironia e la flemma dell’originale, mitigata da un ritmo più serrato con continui cambi di scena ed effetti speciali, come quando FranKenstein viene sollevato in aria insieme al tavolo con il mostro per andare a prendere il fulmine. Sono le scene, gli effetti, le azzeccate scelte musicali, i particolari ed anche i costumi che meritano un particolare apprezzamento. A quasi 40 anni dal film di Mel Brooks con Gene Wilder, la Compagnia Per non perire d’inedia ci ha riconciliato agli Animosi con il Teatro di “qualità” presentando un magistrale “Frankenstein Junior”. Complimenti a tutti, hanno meritato la standing ovation: il protagonista Marco Lo Cascio, nel camice dello stimato dottor Frederick Frankenstein, che al cinema fu di Wilder, accanto a Flavia Diani (la sua viziata ed egocentrica fidanzata Elizabeth), Cristiana Nardini (la sensuale Inga) Gianni Scarpi (Igor, il fedele servo del castello), Gisella Gentilini (la sinistra Frau Blucher), e MirKo Ravaioli nel ruolo dell’imponente Mostro riportato in vita. Veramente bravi e concentrati tutti gli altri. Grazie a loro abbiamo ritrovato molte storiche battute del film di Mel Brooks , considerato una delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi, girato nel ’74 ma in stile “anni Venti”. Con questo lavoro, diretto da Alessandro Moretti, la Compagnia realizza il primo grande e riuscito evento della gestione del Presidente Iccio Brunetti. Tra i pezzi più divertenti, quando Frankenstein all’università, nel corso della lezione di neurologia, nella quale ribadisce l’impossibilità di ricostruire parti del sistema nervoso umano, riceve l’invito a presentarsi al castello in Transilvania ereditato dal nonno il tristemente famoso Barone Viktor von Frankenstein; l’incontro con l’imprevedibile aiutante gobbo Igor, la procace assistente Inga e la sinistra e misteriosa Frau Blücher che attraverso il violino fa ritrovare a Frederick il laboratorio e gli appunti del nonno; quando il Mostro fugge dal castello, incontrando l’ eremita cieco Abelardo e quando il Mostro s’infuria e fugge nuovamente con la fidanzata di Frederick, Elizabeth, e la possiede. Tantissimo e meritato pubblico ed una conferma: la vocazione artistica di tanti marradesi che onorano il Teatro di “Bel Amì”.
Rodolfo Ridolfi