domenica 12 gennaio
E’ il suo è uno dei primi nomi indicati da Papa Francesco al primo concistoro del suo pontificato. Come al solito rompendo gli schemi, Bergoglio sceglie un Arcivescovo alla guida di una sede non cardinalizia, come Perugia, il cui ultimo vescovo cardinale risale alla metà dell’Ottocento, ma sceglie la persona.
L’annuncio, che era atteso all’Epifania, è arrivato stamani all’Angelus di mezzogiorno. Anche in questo caso il Papa ha bruciato sul tempo chi ormai pensava che sarebbe arrivato solo il 22 gennaio, ad un mese dalla data del Concistoro, che è fissato per il 22 febbraio.
Nell’elenco dei nuovi cardinali non risultano nè Francesco Moraglia di Venezia nè Cesare Nosiglia di Torino, due sedi da sempre cardinalizie. Altro elemento che conferma come la linea sia quella di indicare la persona, puntando sui vescovi che Bergoglio stima di più al di là della loro posizione ecclesiale.
“Sono rimasto a bocca aperta, mai e poi mai me lo sarei immaginato” si limita a rispondere il neocardinale contattato subito dopo l’annuncio del Papa.
Settantadue anni ad aprile, originario di Marradi, prima nomina vescovile a Massa Marittima e Piombino ricevuta direttamente dal Cardinale Silvano Piovanelli: poi il salto con la nomina il 21 novembre del 1998 ad Arezzo-Cortona-Sansepolcro. L’ingresso solenne il 6 febbraio, in tempo per guidare tutta la novena della Madonna del Conforto. Ed entrare stabilmente nelle simpatie di una città e di una diocesi.
Poi il passaggio a Perugia, nel 2009, e poco dopo sia la nomina ad arcivescovo che quella a vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana. Un nome caro al Papa, che non a caso lo ha voluto appena un mese fa come membro della Congregazione per i Vescovi.
Ad Arezzo aveva anche compiuto la visita pastorale, parrocchia per parrocchia, non completata per il trasferimento a Perugia.