Intervista con Paolo Tonelli l’italo-sudafricano che vive a Mestre


In occasione della scomparsa del leader sudafricano Nelson Mandela rovistando su Internet mi sono imbattuto in un italo sud africano, che vive e lavora a Mestre, Paolo Tonelli autore di un libro che parla di apartheid e di veri e propri scandali ai quali non sarebbe estraneo lo stesso Vaticano. Tonelli che ho raggiunto telefonicamente mi ha concesso una breve intervista che pubblico.
Paolo iscritto presso il “Christian Brothers College” a Springs in Sud Africa sostiene che nei colleges cattolici, gestiti dal clero bianco, non accettavano iscrizioni scolastiche di ragazzi neri e a testimonianza di quanto asserito pubblica nel suo libro una serie di foto. Nell’intervista telefonica afferma: “Tenga presente che il mio presidente Nelson Mandela si e’ fatto 27 anni di carcere per portare in Sud Africa l’uguaglianza e la democrazia fra i popoli bianchi e neri”.
Noi sudafricani siamo fatti di una pasta speciale. Mollare mai. Questo e’ cio’ che i giornalisti italiani devono cominciare a capire.
Signor Tonelli Lei sostiene di essere sottoposto a censura o meglio che il suo libro sarebbe stato ignorato dai media per i contenuti imbarazzanti per i poteri forti e soprattutto per le gerarchie d’oltre Tevere
Si e’ proprio così
Allora mi parli del suo libro. Sex-gate al tg1 della Rai vissuto e raccontato da Paolo Tonelli e tanto altro ancora
Si’. L’ho pubblicato nel 2009. E da allora tutta la stampa italiana mi censura ed ignora i contenuti scabrosi che denuncio.
Sento che Lei Tonelli ha una pronuncia straniera però parla molto bene l’italiano.
Si’ e’ vero. Sono nato in Sud Africa da genitori italiani emigranti nel dopoguerra. Da molti anni vivo in Italia. Ora ho 54 anni.

Come si trova in Italia ?
Molto male e non è populismo il mio. Mi creda. Semplicemente mi sento un pò prigioniero politico. Non posso esercitare il mio diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzione italiana che vieta la censura.
Lei parla di quelli che secondo lei sono due scandali un sex gate al tg uno ed uno che coinvolge il Vaticano in Sud Africa mi parli della sua denuncia sull’atteggiamento della Chiesa Cattolica in Sud Africa.
La chiesa cattolica in Sud Africa agiva in maniera razzista contro il mio popolo nero sudafricano, come dimostrano le fotografie pubblicate nel mio libro. E questo è avvenuto per molto tempo.
In che periodo
Per quanto riguarda gli anni…. io posso dare la mia testimonianza che tutto cio’ l’ho visto con i miei occhi quando vivevo in Sud Africa . Sono nato nel 1959 e poi sono venuto a vivere in Italia nel 1971, quando avvenivano questi fatti. L’apartheid in Sud Africa e’ caduto nel 1994. Quindi e’ presumibile che le azioni razziste del clero siano andate aventi fino al 1994. Tuttavia, mio fratello che e’ nato nel 1954 gia’ all’epoca in Sud Africa avvenivano questi fatti come dimostra la foto … quella dove ci sono i bambini di una classe elementare scattata nel 1959. In quella classe c’e’ mio fratello.
Ci racconti e descriva le fotografie che pubblichiamo a corredo della sua intervista.
Dovete sapere che in Sud Africa durante il regime dell’apartheid nelle scuole gestite dal clero cattolico i preti e le suore bianche escludevano che i bambini e ragazzi neri potessero frequentarle. Le foto del mio libro evidenziano come presso il “Christian Brothers College” collegio cattolico che frequentavo a Springs, alle elementari non ci sono scolari neri nella mia classe. Eravamo solo bambini, ragazzini tutti bianchi. E questo avveniva in tutti i gradi scolastici. Asili, Elementari, Medie e Superiori di tutte le scuole cattoliche in Sud Africa. Ma da quando vivo qui in Italia constato che nessuno ne parla.

E quando chiedo alla stampa di ospitare questi fatti i giornalisti italiani mi ignorano.
Posso quindi dire che in Italia la Chiesa Sudafricana e’ molto protetta dalla stampa ma anche dalla politica a questo proposito ricordo che in Sud Africa durante il regime razzista l’Italia aveva l’Ambasciata a Pretoria ed il Consolato a Johannesburg. Quindi gli Ambasciatori e Consoli italiani in Sud Africa non potevano non sapere che la Chiesa cattolica agiva in maniera razzista contro il mio popolo nero sud africano. Parliamo degli anni 60, 70 quando io vivevo a Springs citta’ dove sono nato ad un’ora di macchina da Johannesburg.
Qui in Italia avevate i governi democristiani. Andreotti era stato pure Ministro degli Esteri quindi non poteva non sapere. E come lui tanti altri in Parlamento ed al Governo. Ma tutti hanno taciuto e ancora oggi tacciono, pur sapendo tutto. Questo addolora molto noi sudafricani Le aggiungo dell’altro e che racconto anche nel mio libro.
In Sud Africa, in quegli anni del razzismo il clero cattolico bianco, sempre in maniera istituzionale, agiva in modo razzista contro il mio popolo nero sud africano anche nelle chiese. Dovete sapere che nelle chiese cattoliche in Sud Africa durante la messa io non ho mai potuto assistere ad una messa con una persona nera seduta accanto a me. Poiche il clero cattolico bianco non lo ammetteva. Pensi che sui banchi, c’erano delle etichette di plastica con scritto ONLY WHITES NON BLACKS. Che tradotto significa SOLO BIANCHI NON NERI. Come dire quindi che il clero non voleva che le persone nere stessero sedute accanto a noi bianchi. E quando il sacerdote durante la messa doveva servire la comunione, prima noi bianchi ci alzavamo dai banchi ci mettevamo in fila verso l’altare prendevamo la comunione e poi tornavamo ai nostri posti a sedere riservati per i bianchi. Poi terminata la fila delle persone bianche, solo allora, le persone nere si alzavano dai loro posti riservati per persone nere, si mettevano in fila verso l’altare, ricevevano la comunione e poi tornavano a sedersi ai loro posti riservati. Non potevamo ricevere la comunione tutti in fila bianchi e neri. Il clero cattolico bianco non lo permetteva.
E poi il sacerdote bianco diceva. La messa e’ finita andate in pace. Si’ pero’ ad anime separate, mi veniva da dire. Questi sono i fatti che racconto nel mio libro. Senta il resto.
Quando io iniziai presso la mia Parrocchia Cattolica a Springs, il corso dell’anno pastorale per ricevere la prima comunione, nel mio corso non c’erano bambini neri. Eravamo tutti bambini e bambine bianchi, come dimostra la fotografia pubblicata nel mio libro. E questo perche’ il clero cattolico bianco non accettava che i bambini e bambine neri potessero frequentare il corso annuale per la preparazione alla prima comunione.


Purtroppo la politica era razzista in Sud Africa ma e’ giusto che il mondo’ intero sappia che anche la Chiesa sud africana ha delle responsabilità.
Il mercoledi’ 24 marzo 1993, era uscita una mia intervista sul Gazzettino di Venezia nella quale chiedevo a papa Woytila ed al Presidente della Repubblica Scalfaro, di occuparsi della questione religiosa e politica di noi figli orfani di un genitore. Mettevo in evidenza che Stato italiano e Chiesa Cattolica violano i diritti umani dei figli orfani di un genitore costretti loro malgrado ad avere un nuovo genitore al posto di quello sfortunatamente deceduto per di piu’ un nuovo genitore qualsiasi, magari, un nuovo genitore mafioso, camorrista, trafficante di droga, tanto per fare degli esempi. E questo avviene quando il genitore vedovo si risposa. Tutto cio’ secondo me e’ in contrasto con gli affidamenti e le adozioni regolamentate da leggi nazionali ed internazionali. Non succedera’ mai che un bambino venga dato in affidamento, oppure, in adozione presso una famiglia di mafiosi, o criminali. Quindi il contrasto fra orfani di un genitore ed orfani di entrambi i genitori e’ enorme sul piano politico e religioso.
Per questo chiedevo a papa Wotyila ed al Presidente della Repubblica, Scalfaro di occuparsi degli orfani di un genitore.

Come mai Lei Tonelli, si è deciso ad occuparsi di questa questione.
Perché ho vissuto questa esperienza: Mia madre vedova si e’ risposata e mi sono trovato costretto ad avere un nuovo genitore senza che le Istituzioni mi chiedessero un parere in merito. Se fossi favorevole, oppure, contrario ad avere un nuovo genitore. Dove sta lo stato di diritto in Vaticano ed in Italia, su questo delicato tema, mi domando. Perche’ tutelano gli affidamenti, le adozioni e non tutelano noi orfani di un genitore?
Sul tema del destino dei figli orfani di un genitore ho scritto ed inciso anche 2 canzoni nel 96, ho scritto la sceneggiatura di un film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nel ‘99. E nel 2009 il mio libro.
Pensi che quando nel 2010 ho presentato alla stampa il mio nuovo piano industriale della mia azienda che ho messo in piedi in Veneto, la Rai del Veneto a Venezia e la Rai di Roma non ne hanno mai voluto parlare. Censura totale contro di me anche riguardo il mio piano industriale.
Io tuttavia, credetemi, non mollo. Per tutta la vita in maniera civile e democratica e non violenta combattero’ contro la stampa italiana che da 20 anni mi ignora e mi censura.
Che messaggio vuole lanciare ai lettori
…se qualcuno potesse aiutarmi e farmi uscire dalla censura giornalistica in Italia…. Far circolare il… Caso Tonelli… di Mestre….

R.R.

Gualtiero Bassetti Vescovo di Perugia nominato cardinale è il terzo cardinale marradese nella storia.

Il neo cardinale Gualtiero Bassetti settantadue anni con il suo maestro elementare Renato Ridolfi novantacinque anni
domenica 12 gennaio
E’ il suo è uno dei primi nomi indicati da Papa Francesco al primo concistoro del suo pontificato. Come al solito rompendo gli schemi, Bergoglio sceglie un Arcivescovo alla guida di una sede non cardinalizia, come Perugia, il cui ultimo vescovo cardinale risale alla metà dell’Ottocento, ma sceglie la persona.

L’annuncio, che era atteso all’Epifania, è arrivato stamani all’Angelus di mezzogiorno. Anche in questo caso il Papa ha bruciato sul tempo chi ormai pensava che sarebbe arrivato solo il 22 gennaio, ad un mese dalla data del Concistoro, che è fissato per il 22 febbraio.

Nell’elenco dei nuovi cardinali non risultano nè Francesco Moraglia di Venezia nè Cesare Nosiglia di Torino, due sedi da sempre cardinalizie. Altro elemento che conferma come la linea sia quella di indicare la persona, puntando sui vescovi che Bergoglio stima di più al di là della loro posizione ecclesiale.

“Sono rimasto a bocca aperta, mai e poi mai me lo sarei immaginato” si limita a rispondere il neocardinale contattato subito dopo l’annuncio del Papa.

Settantadue anni ad aprile, originario di Marradi, prima nomina vescovile a Massa Marittima e Piombino ricevuta direttamente dal Cardinale Silvano Piovanelli: poi il salto con la nomina il 21 novembre del 1998 ad Arezzo-Cortona-Sansepolcro. L’ingresso solenne il 6 febbraio, in tempo per guidare tutta la novena della Madonna del Conforto. Ed entrare stabilmente nelle simpatie di una città e di una diocesi.

Poi il passaggio a Perugia, nel 2009, e poco dopo sia la nomina ad arcivescovo che quella a vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana. Un nome caro al Papa, che non a caso lo ha voluto appena un mese fa come membro della Congregazione per i Vescovi.

Ad Arezzo aveva anche compiuto la visita pastorale, parrocchia per parrocchia, non completata per il trasferimento a Perugia.

Forza Italia: “Per salvare i capanni da caccia bisogna agire subito e non fare finta”

giovedì 9 gennaio
Da Forza Italia-Marradi riceviamo il comunicato che pubblichiamo:
L’attività venatoria, in Italia, è una delle attività maggiormente vessate dal punto di vista della tassazione, oltre che dal pregiudizio infondato di coloro i quali si ritengono ambientalisti. La Toscana vessa i cacciatori con balzelli e provvedimenti mirati unicamente a scoraggiare il proseguimento di quella che è una passione ma soprattutto l’occasione di vivere a contatto con l’ambiente, nel pieno rispetto delle leggi. Ora il Consiglio regionale della Toscana ha sfornato una norma che cambia le regole per gli appostamenti fissi di caccia. La nuova legge interviene sulle modalità di costruzione dei capanni. Si potranno costruire manufatti che non alterino il paesaggio, realizzati in legno o materiali leggeri, ancorati al suolo ma senza opere di fondazione. La norma prevede che la “realizzazione di eventuali manufatti nel sito autorizzato all’esercizio dell’attività venatoria da appostamento, sia soggetta alle disposizioni della legge regionale che disciplinano l’attività edilizia. I capanni da caccia in muratura e comunque stabili sono da considerarsi vere e proprie abitazioni. Il sindaco di Marradi balbetta un imbarazzante siamo al fianco dei capannisti ma non affonda contro la norma transitoria, che prevede che i capanni autorizzati precedentemente all’entrata in vigore della nuova legge, devono essere rimossi entro il 28 febbraio 2014 la norma infatti non può e non deve intendersi come “sanatoria”, hanno spiegato i responsabili della Regione Toscana
Forza Italia Marradi esprime la sua netta contrarietà:. Perché la normativa regionale ignora la realtà dei capanni in pietra e muratura presenti nel nostro Comune. Per questo siamo al fianco degli appassionati cacciatori per incalzare il Sindaco che è l’autorità per l’edilizia, la Provincia e la Regione affinchè modifichino questa norma sbagliata prima del 28 febbraio. Il sindaco ed il Comune in particolare possono trovare soluzioni concrete, se vogliono per tutelare una realtà che racconta e rappresenta nel paesaggio una storia ed una cultura originale dell’area dell’appennino della Romagna Toscana. Forza Italia sottolinea come i responsabili istituzionali debbano subito muoversi subito per ottenere una inversione di tendenza sul tema da parte della Regione e impedire che i capanni presenti sul crinale appenninico, anche quelli accatastati, vengano distrutti a causa di questa modifica legislativa cancellando secoli di cultura e tradizione rurale e venatoria.