Dal Presidente di Forza Italia-Marradi riceviamo il Comunicato Stampa che di seguito pubblichiamo:
Il 9 gennaio scorso fra i primi ci affiancavamo ai cacciatori per incalzare il Sindaco, la Provincia e la Regione affinché modificassero la norma sbagliata per tutelare una realtà, quella dei capanni da caccia a rischio demolizione. Come Forza Italia Marradi ci siamo mossi fra i primi e finalmente è chiaro a tutti che il nostro intervento del 9 gennaio 2014 sulla LR 65/2013 – Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio – non era una sterile azione polemica. Volevamo mettere in evidenza l’illegittimità della normativa regionale sugli appostamenti fissi con l’unico scopo di tutelare concretamente i legittimi interessi dei cacciatori. Oggi, grazie ad una modifica di legge sollecitata dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giovanni Santini, che ci ha ascoltato ed agito conseguentemente , i 25mila cacciatori che utilizzano i “capanni fissi” e i proprietari dei fondi che li ospitano non correranno il rischio di vedersi multati con sanzioni salatissime (da 10mila a 100mila euro e sino a due anni di reclusione) e penalizzati con la rimozione delle strutture forse a partire già dal primo marzo. Anche se sono pochi, i tre mesi di proroga decisi dal Consiglio regionale potranno essere utilizzati per definire meglio i contorni della materia, attraverso la richiesta di una modifica della legge nazionale che definisca gli appostamenti da caccia non più strutture soggette ad autorizzazioni amministrative ma manufatti rientranti nell’edilizia libera. La modifica alla legge regionale prevede come prima azione “tampone” la proroga del termine ultimo, che passa dal 28 febbraio al 28 maggio e questo permetterà di operare con maggiore concretezza per una soluzione organica e definitiva del problema. “Il coinvolgimento dei nostri parlamentari e la disponibilità che ho riscontrato da parte degli altri capigruppo – ci ha detto Santini – mi fa mi fa ben sperare in un identico interessamento da parte delle varie forze politiche affinché il Governo adotti un decreto che modifichi la legge 42/2004, inserendo gli appostamenti da caccia nella categoria della attività edilizia libera così da salvaguardare i 12mila capanni già presenti sul territorio toscano ed evitare un inutile sovraccarico di burocrazia per i cacciatori e i Comuni”.
Il presidente
Mauro Ridolfi