martedì 17 marzo: Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo il comunicato della Presidente Mirna Gentilini:
Il progetto “A t ‘ salut” , amichevole arrivederci di Dino Campana, a salvaguardia del patrimonio dialettale marradese
Prende il via nel mese di marzo l’iniziativa promossa dal Centro Studi Campaniani per salvaguardare e valorizzare il patrimonio dialettale marradese.
Il titolo del progetto “A t’ salut” è l’amichevole arrivederci in dialetto marradese che il poeta Dino Campana usava frequentemente per salutare gli amici, come ricorda Alberto Viviani nel suo libro “Giubbe Rosse” del 1933.
Il marradese, dialetto gallo italico, fra toscano e romagnolo parlato correntemente un tempo nella “capitale della Romagna Toscana”, si contraddistingue fra tutti gli altri dialetti romagnoli per diversità di accenti, per particolari caratteristiche, per freschezza e vivacità d’espressione.
Il Centro Studi Campaniani, che da anni porta avanti iniziative per conoscere la cultura, la storia e le tradizione del territorio, si è costituito “Centro per il dialetto marradese” dove raccogliere e conservare le testimonianze orali e scritte di un patrimonio linguistico che va scomparendo.
Dopo una riunione preparatorio al progetto e alla raccolta del materiale con il glottologo Davide Pioggia, è stato predisposto un calendario degli eventi alla cui realizzazione collaborerà la Biblioteca Comunale di Marradi. Relatori saranno tutti quei cittadini marradesi che ancora parlano il dialetto e che si renderanno disponibili a raccontare aneddoti, storie vere, proverbi, indovinelli, poesie, ecc.
Al primo incontro, che si terrà presso il Centro Studi Campaniani sabato 21 marzo ore 16,30 alla presenza del rappresentante dell’Amministrazione, il presidente del Centro Studi Mirna Gentilini illustrerà il progetto e le sue finalità; seguirà il prof. Gilberto Casadio che parlerà della “Origine dei dialetti e del Romagnolo” e concluderà il maestro Renato Ridolfi, classe 1919, che racconterà ed interpreterà il dialetto marradese di cui è un appassionato cultore.
Le deposizioni raccolte saranno registrate, catalogate e conservate nel “Centro per il dialetto marradese” per realizzare una pubblicazione in cui il testo orale sia affiancato a quello scritto e per raggiungere l’ambizioso obiettivo di un vocabolario marradese – italiano che rimanga a testimonianza di una lingua e di una civiltà che va scomparendo .
Mirna Gentilini
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In merito pubblichiamo anche la prefazione alla pubblicazione di Renato Ridolfi “Nondum matura est” Ricordando le favole di Fedro in dialetto marradese” del novembre 2005La doppia traduzione dal latino all’italiano al dialetto marradese non è solo un originale e divertente esercizio di cultura popolare, ma rappresenta un tentativo, ormai raro, di dare rango letterario ad una tradizione, prevalentemente orale, dell’uso del dialetto. E qui viene addirittura scritto da Renato Ridolfi uno dei pochi scrittori in dialetto marradese, dopo Anacleto Francini. Quello usato in queste pagine è un esempio di dialetto originale usato in questa area di compenetrazione linguistica fra romagnolo e toscano, un romagnolo usato consapevolmente come strumento colto, come codice per esprimere un linguaggio delle radici della specificità di un “romagnolo” che tende a scolorire man mano che dall’Appennino ci si avvicina alla Toscana e a Firenze. Un dialetto gallo-italico che assomma influenze di tipo faentino addolcite dal contatto con parlate toscane più propriamente fiorentino-orientali. Questo lavoro è un nuovo interessante tentativo per ricordare e conservare, in modo unitario, la cultura come guida di vita e la lingua sia essa latina o romagnola come qualcosa che pulsa e che ci appartiene anche quando molti non la conoscono o l’hanno rimossa. Si è scelto di conservare e riprodurre le pagine originali scritte a mano e dattiloscritte per esaltare “il sapore d’epoca”. Omaggio alla tradizione ed alla ricerca e soprattutto amore per la propria terra, la Romagna-toscana, e le proprie radici in un mondo globalizzato.
la redazione
si svolge sabato 21 marzo alle ore 16,30
presso il Centro Sudi Campaniani “Enrico Consolini” in Via Castelnaudary,
nel quadro delle iniziative “A t’ salut”- valorizzazione del patrimonio dialettale marradese, il primo incontro con:
Gilberto Casadio,” Origini dei dialetti e del romagnolo”,
Mirna Gentilini, Costituzione del “Centro per il dialetto marradese” ,
e Renato Ridolfi che racconta ed interpreta “Il dialetto marradese”
Temi dei prossimi incontri:
giovedì 9 aprile ore 21, 00 Aneddoti, storielle, storie vissute e fole
sabato 18 aprile ore 16, 30 Arti e mestieri, cucina e tradizioni rurali
giovedì 7 maggio ore 21, 00 Proverbi, modi di dire, indovinelli, conte e giochi
sabato 23 maggio ore 16, 30 Poesie, nenie e canzoni.