Siamo stati a Rho all’Expo 2015 e brevemente rilasciamo alcune impressioni a beneficio dei nostri lettori. L’albero della vita è suggestivo anche di giorno, per posizione e architettura, Palazzo Italia assume il ruolo di Faro all’interno dell’area Expo: posto a nord costituisce il fondale scenico del viale del Cardo che attraversa tutto il sito espositivo.
Unica opera architettonica permanente all’Expo, Palazzo Italia raggiunge un’altezza di 35 metri, la vetta più alta all’interno del sito dell’esposizione universale.
Palazzo Italia è ispirato a una “foresta urbana”; la “pelle” ramificata come involucro esterno dell’edificio evoca una figuratività primitiva e tecnologica al tempo stesso. La tessitura di linee genera alternanze di luci e di ombre, di vuoti e di pieni dando vita a un’architettura-scultura che rimanda ad opere di Land Art.
L’energia della comunità è rappresentata dalla piazza interna; cuore simbolico e partenza del percorso espositivo, riunisce attorno a sé i quattro volumi che danno forma a Palazzo Italia. Vere e proprie quinte urbane, i quattro blocchi ospitano rispettivamente: la zona Espositiva (Blocco Ovest), la zona Auditorium-Eventi (Blocco Sud), la zona Uffici di Rappresentanza (Blocco Nord) e la zona Sale Conferenze-Meeting (Blocco Est).
I volumi architettonici, metafora di grandi alberi, presentano degli appoggi massivi a terra che simulano delle grandi radici che affondano nel terreno; gli stessi volumi, visti dalla piazza interna, aprendosi e allungandosi verso l’alto si liberano come chiome attraverso la grande copertura vetrata. Molto bello l’esterno discutibilissimo l’interno scale ripidissime passaggi angusti. Molto ben riuscita la sala degli specchi.
Fra gli spazi che hanno una buona architettura sicuramente il Kazakistan che è anche centrato ed interessante, la Francia per il suo meraviglioso orto mediterraneo ed i video efficaci, come pure la Spagna e l’Argentina, divertente la soluzione del Brasile molto buono il padiglione del Giappone che ha saputo coniugare ordine e precisione con allegria centrato, puntuale e funzionale il Padiglione degli States. Insieme alle molte cose positive ci sono le ombre, in particolare l’imbarazzante spazio della coop non attinente e i molti spazi da mercatino carico di souvenir ed oggetti da spiaggia di molti Paesi e soprattutto una qualità dei cibi mediocre a prezzi eccessivi.
Ottima invece la distribuzione dell’acqua attraverso le fontanelle. Perfetto l’Ufficio Stampa che ci ha accolto con cordialità ed efficienza mettendoci a disposizione tutta la documentazione necessaria.
Territori attraenti per un mondo sostenibile è il titolo del Padiglione della KIP International School che sostiene che, per nutrire il pianeta, i governi, le imprese e le associazioni devono investire per prima cosa sullo sviluppo locale. Devono dare il giusto valore al territorio, dove la gente vive e lavora insieme e può produrre gli alimenti sani di cui ha bisogno. Ma il titolo del Padiglione vuol dire anche che i territori devono essere attraenti perché la gente possa scegliere di viverci per la vivacità dei circuiti economici, la buona qualità dei servizi, le bellezze naturalistiche, la cultura, la storia e specialmente per la possibilità di partecipare alle scelte di sviluppo, assicurata dal buon funzionamento dei governi e delle istituzioni locali. Qui ho incontrato Lu Yintau general manager cinese della cultura dei bronzi di Shanghai.