domenica 17 aprile
A Marradi il 18 aprile del 1948 la DC raggiunse il 47% ed i social comunisti precipitarono al 36%. i socialdemocratici conseguirono un risultato superlativo il 12% al Senato 433 voti ed il 9% alla Camera 387 voti. Il 18 aprile 1948 si recarono al voto per le elezioni politiche anche le suore domenicane di clausura e, come si legge nella cronaca del tempo: “furono ben liete quando seppero dell’esito felice, per cui avevano elevate al cielo intense preghiere. Nel 1948 anche nel loro Convento, per 15 giorni continui, a cominciare dal 4 aprile, si compirono processioni con la Beata Vergine, per imitare ciò che in varie Diocesi si faceva con la Peregrinatio Mariae. La sconfitta del Fronte Popolare social-comunista fu determinata da almeno due fattori importanti. Il primo riguardò lo spessore morale e politico di uomini quali De Gasperi, Saragat ed Einaudi, il secondo, la mossa di Saragat di spaccare i socialisti, ormai succubi del Partito Comunista, e dare vita ad un socialismo democratico e liberale, una scelta vincente per lui e per l’Italia. A Marradi gli iscritti al partito di Saragat si ritrovavano nel Circolo Arcobaleno punto di incontro ricreativo e culturale dove si potevano consumare bevande analcoliche e caffè come si legge in una autorizzazione del Comune di Marradi del 19 gennaio 1950 rilasciata a Mercatali Umberto rappresentante del titolare dell’Esercizio Attilio Vanni. Il Circolo aveva la sede a Villa Ersilia concessa dal commendator Iacopo Zambelli presidente dell’Ospedale. L’iniziativa era guardata con benevola simpatia dal farmacista Vito Ciottoli, padre dell’indimenticabile dottor Silvano. Il segretario della sezione era Renato Ridolfi, e con lui fra gli altri, figure storiche del socialismo locale e giovani: Attilio Vanni, Arturo Scalini, Luigi David Mercatali, fratello di Palmerino Mercatali e padre del giovane ufficiale degli alpini Gilberto morto in Russia, Sergio Miniati, Erasmo Michelagnoli, Graziano Farolfi, Umberto Mercatali, detto Berto di Banda, Francesco Mercatali, detto Chicco, Giovanni Pieri, Giovanni Cavina detto Gianì, Lazzaro Cappelli, detto Chicò ed Baldac, di Sant Adriano, zio dell’indimenticabile Domenico Cappelli esponente democristiano ed insuperabile ramaio; Primo Zenzani, detto Filanda e Alfredo Albonetti, detto Tato. Condussero una straordinaria campagna elettorale che vide la presenza a Marradi dell’avvocato pistoiese Calogero Di Gloria e della trentenne Bianca Bianchi, di Vicchio, l’Angelo Biondo, mitica passionaria saragattiana, attiva nella resistenza, giornalista dai capelli biondi lunghi, insegnante, deputata alla Costituente, venne riconfermata alla Camera e molto dopo, vicesindaco di Firenze con Luciano Bausi.