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Anche Marradi nell’ultimo libro di Brunetta: Oggi (vi) cucino io. Viaggio nella cucina regionale italiana: ricette, ricordi e varia umanità. di: Renato Brunetta – Fabrizio Nonis

lunedì 1 novembre .

Anche Marradi protagonista  dell’ultimo libro di Renato Brunetta  e Fabrizio Nonis: OGGI (vi) CUCINO IO, (Sperling&Kupfer) disponibile nelle librerie dal prossimo martedì 2 novembre. Il ministro racconta di  Palazzo Torriani e Anna Maria,   elogia i marron glacè dell’Ortofrutticola,  cita i suoi amici Silva e Rodolfo ma soprattutto inserisce ben tre  ricette tipiche di Marradi:  caplètt, bassòtt e marron glacé,  fra i piatti da non perdere in Toscana. Due amici, una sola passione: la cucina. Renato Brunetta (ministro, qui nelle insolite vesti di cuoco) e Fabrizio Nonis (macellaio-gastronomo noto al pubblico televisivo) hanno raccolto anni di esperienza ai fornelli in un libro dedicato a una delle ricchezze senza tempo del nostro Paese: il patrimonio della cucina regionale. Dai folpeti alla veneziana alla cassata siciliana, dai canederli tirolesi alla mitica fiorentina, gli autori ci guidano in un viaggio lungo le strade del gusto delle venti regioni d’Italia attraverso una selezione (molto personale) di oltre duecento ricette unite ai ricordi di luoghi, sapori, incontri, momenti legati al cibo e ai riti del mangiare insieme. Raccontano con chiarezza come cucinare piatti noti e piatti da riscoprire, condividono i loro piccoli segreti per reinventare una ricetta della tradizione o per variarne una assaggiata più volte, consigliano gli abbinamenti giusti con i migliori vini italiani. Arricchito da un vademecum per reimparare l’arte antica di scegliere le carni giuste, questo volume è un goloso “menu” da preparare con un occhio sempre rivolto al vero obiettivo di chi ama stare in cucina: il benessere e il piacere di chi gusterà le sue creazioni. I diritti di questo libro sono devoluti a Il Gabbiano Jonathan – Il Pino, Cooperative Sociali di Solidarietà.

FORUM CIU a Palazzo Vecchio:Ridolfi il ruolo delle professioni intellettuali nel nuovo Statuto dei lavori.

Domenica 31 ottobre

Si è svolto a Firenze un Forum della  CIU, a Palazzo Vecchio, sul tema “Creatività e innovazione: il ruolo delle professioni intellettuali nel nuovo Statuto dei lavori”, in cui sono intervenute diverse personalità e il rappresentante del Ministro della Funzione Pubblica e Innovazione, Dr. Rodolfo Ridolfi.
La creatività, come sostiene l’Unione Europea, svolge un ruolo chiave nell’ambito della competitività internazionale fornendo valore “immateriale” ai “prodotti” ed ai “servizi”. Inoltre è universalmente considerata il motore della crescita sostenibile intelligente ed inclusiva – ha dichiarato nella relazione introduttiva il Presidente della CIU Corrado Rossitto -. Infatti l’economia creativa nell’ Unione Europea fornisce occupazione a circa 5 milioni di persone contribuendo al 2,6% del PIL (fonte: Libro Verde COM 2010/183 definitivo).
Mezzo indispensabile per far incrementare la “produttività”, nell’economia innovativa, è la formazione svolta nell’arco di tutta la vita professionale e non tanto la durata dell’orario di lavoro.
L’Italia, –
ha proseguito Rossitto – non ha creduto nella formazione continua, diversamente dalla Francia che ha una legge che ne sancisce l’obbligo dal 1971 e dalla Germania che ha riorganizzato la produzione in base all’economia della conoscenza.
La Germania, divenuta modello industriale per l’Italia, ha investito molto nella formazione continua mentre da noi sinora i fondi sono stati riservati a finti corsi per dare stipendi alla clientela sindacale e politica con la connivenza delle grandi imprese.
Perciò noi della CIU –
ha concluso Rossitto – chiediamo al Governo che nel nuovo “Statuto dei lavori” venga reso obbligatorio per legge, sia nel lavoro dipendente che in quello indipendente delle alte professionalità, l’Istituto della formazione continua, con sanzioni fiscali per gli inadempienti equiparate a quelle degli evasori in quanto arrecano un danno alla competitività del “Sistema Italia”. Nel contempo dobbiamo dire al Ministro del Tesoro che della preannunciata “riforma fiscale” dovrebbero usufruirne significativamente, nel lavoro dipendente e in quello indipendente, le categorie dell’economia creativa anche mediante incentivi alla internazionalizzazione e alla formazione continua”.
Peraltro la CIU ha fatto già approvare a Bruxelles al CESE, il 21 ottobre u.s., nel parere sull’”economia della creatività” (CCMI 074) un emendamento con cui sono state inserite le professioni intellettuali del lavoro dipendente (quadri, dirigenti, alte professionalità) e delle libere professioni che avranno un ruolo di rilievo, sia a livello territoriale (cluster culturali e creativi) che nello “spazio europeo ed italiano della creatività” partecipando al cambiamento economico, sociale professionale dettato dalle leggi della internazionalizzazione. Inoltre le professioni intellettuali possono contribuire ad un progetto pilota a rete in grado di attrarre i contributi creativi che pervengono anche dai soggetti che sono all’esterno dei confini dell’Unione Europea.

Enrico Visani nella Villa Pecori Giraldi Sabato 6 novembre la presentazione delle opere donate al Comune di Borgo San Lorenzo.

domenica 31 ottobre 

Enrico Visani a Villa Pecori Giraldi. Questo il titolo dell’iniziativa in programma sabato 6 novembre alle 16,30 a Borgo San Lorenzo con la presentazione e l’inaugurazione di 4 opere che l’artista ha donato al Comune, dopo la fortunata mostra lo scorso anno. Una è stata collocata nella sala della reception della biblioteca comunale, mentre le altre tre abbelliscono adesso un salone di Villa Pecori Giraldi.All’iniziativa sarà presente l’artista, intervistato da Tebaldo Lorini.

Visani è nato a Marradi nel 1938, e il suo è un cammino artistico significativo che lo ha portato dalla frequentazione di grandi maestri, come De Chirico, Minguzzi e Saetti, ad una pittura del tutto personale dotata di forza, di energia e di grande respiro, testimoniata, in modo esemplare dalle numerose e importanti mostre realizzate. Ha esposto quasi in tutta Europa, da Parigi a Londra, da Anversa a Salonicco e nelle Americhe (Argentina, Perù, Cile e Venezuela), fino ad arrivare a New York. “Se i lavori di Visani si guardano con occhio attento – dice la recente critica – vi si intuisce la carica umana che guida la sua mano nella pennellata sempre certa e sicura nel delineare un ambiente, una casa oppure un bosco o una montagna e più ancora negli “Eventi”, naturalmente nella visione che è propria dell’artista. Visani, al di la di qualche influenza, ha una sua personalissima espressione pittorica che può essere apprezzata con sfumature diverse ma non può essere ignorata perché è da annoverare a pieno titolo, anche se non sempre con la stessa fortuna, fra quella dei maestri del ‘900 e della presente stagione artistica. E chissà se la futura attività di Visani non riservi qualche sorpresa”.

Tipi italiani: Maria Anna Innocenti.

Mercoledì 27 ottobre

Domenica 10 ottobre la stampa ed i media nazionali si sono ancora occupati di Maria Anna Innocenti la signora marradese molto conosciuta per le sue sperimentate doti di rabdomante. Questa volta è il Giornale di Vittorio Feltri a dedicarle un’intervista a tutta pagina 19 realizzata da  Stefano Lorenzetto. Nell’intervista Maria Anna Innocenti Sartoni, conosciuta come Mery, ricorda, fra le altre innumerevoli vicende che l’hanno vista protagonista, quando ad aprile 2009 indicò agli operai di Hera dove scavare per individuare subito la perdita d’acqua. Maria Anna aggiunge: ” Non credo di avere doti soprannaturali. Accetto quello che mi capita: trovo l’acqua così come so fare l’orto, le torte. la maglia…E’ una capacità antica che credo possiedano in molti: Solo che l’abbiamo voluta perdere a vantaggio della tecnologia.”