Al Molino della trappola ben si addicono i versi di Dino Campana: “…L’acqua del mulino corre piana e invisibile nella gora… dietro a sé il silenzio, la gora profonda e uguale: conservando il silenzio come ogni giorno l’ombra…” Oggi ristrutturato e trasformato, immerso nel verde dei castagni e delle querce con la fontana , il suo ampio parcheggio, il vasto parco, la spiaggetta ed il solarium è il posto ideale per trascorrere i pomeriggi , le serate e le notti dell’estate. La tradizione gastronomica di questa parte della Romagna toscana, insieme alla cucina tradizionale romagnola e ad una ottima pizza, vengono proposte ai turisti, con cordialità e simpatia , dal proprietario della Baia del Mulino, Lorenzo e dal suo staff che da giugno, fino alla fine di agosto, sono a vostra disposizione, in Via Albero dove tutti i martedì e i giovedì il rumore del torrente Campigno si confonde con la musica dal vivo.
Comune: Marradi Via Albero confluenza dei torrentiCampigno e Albero
Il GEM (Gruppo Escursionisti Marradesi) fondato da Giuseppe Gurioli, che attualmente è presieduto da Ettore Contarini, da quarant’anni sempre attento alle emergenze ambientali e alla difesa della salvaguardia storica del territorio dove opera, in una lettera al Sindaco di Marradi chiede l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Marradi affinchè tuteli la Quercia di Trebbana , una magnifica pianta, plurisecolare (il cui tronco misura m. 4,75 di circonferenza), indicata anche nelle mappe catastali e carte geografiche militari, che si erge in Comune di Marradi in località Ponte nella Valle, inserendola ex lege regionale n.60 del 13 agosto 1998 nell’elenco degli alberi monumentali. La pianta infatti nonostante la segnalazione contenuta nel libro edito dal Comune di Marradi “Aspetti naturalistici e situazione ambientale nel territorio di Marradi” a cura di E.Contarini-1985 e nella pubblicazione regionale “Toscana: cento alberi da salvare”, non sarebbe inserita nell’albo regionale. Ora il GEM chiede formalmente al Comune di Marradi di intervenire per la salvaguardia di questo straordinario monumento ambientale. L’assessore all’ambiente del Comune di Marradi, Silva Gurioli si è subito attivata insieme agli uffici per predisporre gli atti amministrativi e le necessarie intese con la proprietà e la Regione Toscana.
Quando Dino Campana entra per la prima volta nell’«antico palazzo rosso» del Liceo Torricelli non ha ancora compiuto tredici anni. Prima di lui un altro membro della sua famiglia ha frequentato quelle aule: lo zio paterno Francesco, magistrato a Firenze, vi ha seguito tutto il triennio liceale diplomandosi nel 1876. Ora siamo nel luglio del 1898; Dino, nato nell’agosto del 1885, è in anticipo di un anno sul normale corso di studi. Ha conseguito nel 1896 la licenza elementare; poi, troppo piccolo per lasciare Marradi, ha studiato privatamente in un anno le prime due classi ginnasiali sotto la guida del padre Giovanni e dello zio Torquato, entrambi maestri. Così, nel 1897 si è iscritto direttamente alla terza ginnasiale presso l’Istituto Salesiano di Faenza. Compiuto l’anno si presenta al Torricelli per convalidare nel Ginnasio Statale, anzi «Regio» il completamento del triennio inferiore e l’ammissione alla quarta. I candidati sono 14: undici provengono dall’Istituto Salesiano, tre «da scuola paterna». Nove, fra cui Dino, saranno promossi nella prima sessione, due ad ottobre, tre respinti. La commissione che l’8 luglio 1898 firma il registro è composta dal preside Flaminio Del Seppia, dai professori Leandro Casali (lettere al ginnasio inferiore), Luigi Mazzotti (lettere al ginnasio superiore), Cristiano Rodighiero (matematica) ed Enrico Toschi (francese).
Ecco i voti di Campana:
scritto
orale
Italiano
6
7
Versione dal latino
8
7
Versione in latino
7
Francese
6
8
Geografia
6
Aritmetica
8
Sono voti discreti, non di più. In particolare i voti di francese non confermano la nota attitudine di Dino per le lingue straniere. Un otto all’orale il professor Toschi, croce del preside per la sua eccessiva indulgenza, non lo nega a nessuno; allo scritto poi il sei è ben al di sotto della media del gruppo che registra un otto, tre nove e ben sette dieci.