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L’Associazione Tempo Libero compie 25 anni. Il Presidente Vincenzo Benedetti rende omaggio ai fondatori.

Foto di gruppo
venerdì 6 dicembre
Giovedì 5 dicembre presso la sede di Via Dino Campana l’Associazione Tempo libero ha celebrato i suoi venticinque anni di benemerita attività al servizio della comunità marradese. L’Associazione, nata da un’idea di Isolina Fabbrini (Lina di Cinto) e realizzata e magistralmente guidata da Vincenzo Benedetti, dopo un periodo di “stato nascente” ad opera di un comitato nominato dall’Assemblea del 27 febbraio 1988 nel “Salone delle Domenicane”, il 15 dicembre del 1988 si costituì formalmente in Associazione per l’Organizzazione e l’Animazione del Tempo Libero che come ha sottolineato Vincenzo Benedetti “…unica nel suo genere, aperta a tutti, libera ed autonoma che dovrà rispondere solamente ai propri soci. Tutto questo suscitò aspettative, speranze e grande fiducia, ben riposta, se a distanza di venticinque anni riteniamo di avere avuto e di avere un ruolo importante nella nostra comunità e in collaborazione con altre associazioni cittadine di aver contribuito a stimolare e promuovere quei principi di solidarietà e fraternità che fanno dei singoli cittadini una comunità…” Per queste ragioni, ha aggiunto Benedetti, il consiglio direttivo ha deciso di ricordare con un attestato di benemerenza le persone che allora idearono e sottoscrissero l’atto costitutivo: Isolina Fabbrini, Pietro Poggiolini, al quale è stata intitolata l’Associazione, Francesca Benedetti, Angela Ciottoli, Pierina Bandini, Marisa Consolini, Emilio Scalini, Ede Cappelli Daniela Liverani e Vincenzo Benedetti, che cito nell’ordine dell’atto notarile.
Attestato in memoria
Non dimenticando tutti gli altri soci per il loro contributo in modo particolare: Antonio Ferri, Lorenzo Liverani, Luigi Nati, Maria Vanni, Graziella Albonetti che come molti fondatori non sono più con noi. Benedetti ha concluso di fronte ad un attento e commosso pubblico di soci e familiari dei benemeriti, “Per me questi 25 anni hanno significato conoscenze, incontri, rapporti personali ed umani che mi hanno segnato, arricchito ed emozionato.
” A margine dell’iniziativa, in una nota, Giovanni Ponti ha scritto fra l’altro definendo i venticinque anni dell’associazione “una bella storia di vita” >”L’articolo 27 dello statuto recita: “Quando lo scioglimento della Associazione avverrà, il patrimonio della stessa andrà devoluto a favore dell’Asilo Infantile. Quindi: bene fino alla fine.”

Noi ci auguriamo che l’Associazione che ringraziamo a nome di tutti i nostri numerosissimi lettori continui la sua meritoria attività per il bene di Marradi che ne ha un grande bisogno.


R.R.

Gianna Botti raggiunge quota 10. La rivista Carta e Penna pubblica il racconto di Gianna “La margherita” che riportiamo.

Gianna Botti
mercoledì 4 dicembre
Ancora un premio per la scrittrice di Marradi che in soli 18 mesi ha ottenuto ben 10 riconoscimenti a livello nazionale. L’ultimo in data è il Premio Letterario Nazionale ” N. Giordano Bruno” XXI Ed. indetto dall’Accademia internazionale AMICI DELLA SAPIENZA sotto l’alto patrocino della Regione Sicilia; Università degli studi di Messina; CCIAA di Messina; Assemblea Regionale Siciliana; Provincia Regionale di Messina; Comune di Messina; Club UNESCO siciliano di Messina nel quale il romanzo All’Ombra del gigante, a unanime giudizio della giuria (presieduta dal Prof. Pietro Navarra Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Messina e composta da docenti Ordinari dell’Università degli studi di Messina, critici letterari, giornalisti del quotidiano La Sicilia ), è stato proclamato Vincitore Assoluto. Ormai possiamo affermare che dal Piemonte alla Sicilia, passando per Milano,Venezia, Firenze, Roma, Cosenza, la scrittrice di Marradi unisce l’Italia: quella delle giurie, dei premi letterari. Marradi Free News pubblica di seguito il racconto ” La margherita” di Gianna Botti pubblicato nel numero di dicembre sulla prestigiosa rivista letteraria Carta e Penna all’interno della sezione: Un racconto in 1800 battute

La Margherita

Era solo una banale margherita, di quelle che punteggiano prati e cigli stradali, nate dal capriccio del vento; ma per lei, in quel febbraio uggioso e freddo, era qualcosa di speciale. Chi l’avesse incontrata, difficilmente avrebbe notato fra il ciarpame ammassato nel carrello, una margherita trapiantata dentro un contenitore di plastica gialla, e a nessuno sarebbe venuto in mente di chiedersi a cosa sorridesse la vecchia barbona e perché nell’incedere avesse un che di solenne. Ciò che stava dentro la scatola gialla era un dono del cielo, una scintilla di bellezza nello squallore cupo che si portava addosso; per questo procedeva accorta, attenta alle oscillazioni della piccola corolla. Di quando in quando si sporgeva in avanti bisbigliando – Scusa, cara, non ho visto la buca… Reggiti forte… Siamo quasi arrivate…-
Il pallido tramonto sfumava di rosa il Cupolone, quando il carrello fermò la corsa quotidiana contro un muro dal sapore antico. La clocharde scaricò buste di plastica e pacchi di giornali. Nell’ombra allungata del Portico d’Ottavia, la margherita, piano, piano si chiuse. Raggiunto l’ammasso di cartoni che erano il suo letto, la vecchia si raggomitolò con la scatola gialla nell’incavo del gomito. Poco a poco altre ombre si sdraiarono su altri cartoni, qualcuno accese il fuoco nel vecchio bidone, alcuni vociarono passandosi una bottiglia di vino, un tizio ruttò scatenando l’ilarità generale, lei rialzò il bavero del cappotto.
– Una coperta è meglio.- bisbigliò una voce ormai nota. – Bella vero? L’ho trovata sull’Appia.-
– E tu?-
– Ne ho un’altra… Cosa nascondi lì?-
– Niente!-
– Come niente, fa vedere?!-
– Va via!- gridò strappandogli la coperta di mano.
L’uomo dai capelli arruffati la guardò storto – Mica lo volevo mangiare il tuo stupido fiore.- mugugnò rintanandosi poco distante.
Avvolta nella coperta, la donna vegliava la piantina e malgrado la notte fredda, un piacevole tepore avvolgeva l’anima. Anche i pensieri erano tiepidi : piccolo, tenace fiore sfidava venti e tempeste chiudendo nella bianca corolla bisbigli di sole, promesse d’estate e notti sussurranti di luna. Margherita, un bel nome da dare a una bambina se mai fosse nata…Schegge aguzze di memoria le trapassarono la mente. Spinse le dita sulle tempie per arrestare l’onda dei ricordi: troppo tardi, era in un altro tempo, in un’altra vita. Rivide Pavel, ubriaco di gelosia quanto di vodka, spalancare la porta del camerino. Schiumante d’ira imprecò lanciandole addosso quei mazzi di fiori dono di sconosciuti ammiratori, e quando lei cadde proteggendosi il viso coi gomiti, infierì prendendola a calci nel ventre. Sudato e spettinato chiuse la porta, lasciandola nel calore umido del sangue che inzuppava l’abito da scena. L’urlo dell’ambulanza che correva nella notte, il risveglio impastato fra le lenzuola, la voce del medico che le annunciava l’interruzione della gravidanza con la spietata certezza scientifica che non avrebbe mai più avuto figli…E quell’uomo orrendo, quell’infame se ne stava ai piedi del letto sussurrando che l’amava! Per sfuggire alla sua presenza s’era tirata il lenzuolo sulla testa ed era rimasta immobile, i pugni chiusi stretti ai fianchi, pregando Dio perché se ne andasse. Appena la camera tornò silenziosa, si vestì in fretta e in fretta scappò dall’ospedale. Via da quella città, lontana da lui, lontano, lontano…Inghiottita dall’universo dei senza nome, da molti anni, troppi per ricordarsene, viveva nascosta al mondo. Il tempo aveva seminato fili grigi fra i capelli senza intaccare quel dolore che adesso, sotto il Portico d’Ottavia, tornava a martoriarla. Strinse i denti portando le mani al ventre. Tesa in uno spasmo, volse la testa: la margherita era lì, paziente nella corolla chiusa, aspettava l’alba e un raggio di sole per tornare a vivere. La strinse contro di sé percependone il delicato profumo. Come un filtro creato da una fata, quell’odore attenuava le fitte lancinanti. Leggero, eppure potente, la proiettava in un universo di quiete. S’immaginò bambina correre su un prato punteggiato di margherite, con la brezza che giocava a rimpiattino tra le cime degli alberi prima di scendere ad accarezzarle i capelli. Poteva sentire il fruscio dell’erba sotto i piedi e quell’uccello innamorato che, a trilli leggeri, chiamava la compagna. Anche lei era leggera, così leggera da sfiorare le fronde luccicanti, e le bastava allungare la mano per acchiappare le nuvole. Il sole era una dolce carezza sul viso – Vieni…- sembrava dirle tracciando in cielo una strada dorata – il mondo da qui è così bello! Vieni, Lujanta, non hai più dolore, né amarezza, né passato.-
Con la piantina stretta al petto, la barbona chiuse gli occhi. Così la trovò il netturbino. – Povera disgraziata.- commentò tirandole la coperta sulla testa. Poi avvisò la circoscrizione. Quando gli addetti misero il corpo nella bara d’alluminio, gettarono il contenitore giallo fra il ciarpame appartenuto alla barbona. Solo l’uomo dai capelli arruffati notò la margherita. Per un attimo rimase a guardarla, sorrise, e con la scatola sottobraccio, s’incamminò per le vie di Roma.

Tre interrogazioni della minoranza sulla collocazione provvisoria del 118-Guardia Medica e servizi ambulatoriali territoriali; sulla situazione caotica della segnaletica orizzontale di Via Talenti nel Centro Storico; sul ritardo nell’inizio dei lavori “Ponte di Biforco”.

venerdì 22 novembre
Dopo l’intervento pubblico di Forza Italia delle settimane scorse, la minoranza ricorda al sindaco che nel febbraio 2012 il coordinamento regionale prevenzione sismica ha dichiarato, pericolante anche il corpo principale in muratura dell’ex presidio Ospedaliero S.Francesco di Marradi, e come per ovvie ragioni di sicurezza fu predisposta l’ acquisizione del prefabbricato per il servizio del 118 e guardia medica da parte dell’azienda sanitaria e nel contempo fu avviato l’iter procedurale per il trasferimento dei servizi sanitari territoriali presenti nel ex Ospedale presso due appartamenti di nuova costruzione di proprietà Co.m.e.s. siti in Via Dino Campana n.12.
I consiglieri di minoranza Bassetti e Miniati sottolineano come la struttura del prefabbricato fosse pronta per l’installazione nella collocazione indicata dal Comune. che dispone in località Filetto di un Centro di Protezione Civile con Elisupeficie H24 idoneo: La minoranza ritenendo la soluzione della collocazione del prefabbricato non più procrastinabile chiede al Sindaco quali atti intende adottare al fine di mettere al più presto in sicurezza il servizio.
La seconda interrogazione insiste sulla decisione del Comune di mantenere il senso unico all’interno del Centro Storico anche nel periodo invernale con particolare riferimento alla modifica della segnaletica orizzontale affermando testualmente: Visto il non brillante posizionamento dei nuovi parcheggi specialmente nella parte alta di Via Talenti che da subito hanno evidenziato un intralcio al normale traffico. Visto che da diverso tempo sono state cancellate le nuove strisce a lisca di pesce, ma che si continua a parcheggiare come se nulla fosse in maniera disordinata, tanto che chi proviene a Marradi da Firenze ha un immagine di un paese trasandato, ingolfato da auto e furgoni I sottoscritti consiglieri comunali interpellano il Sindaco per essere messi a conoscenza di come intende ripristinare in maniera più ordinata la viabilità nella parte alta di Via Talenti. Ci permettiamo di suggerire animati dal buon senso, che forse la cosa migliore a nostro avviso è tornare alla situazione della segnaletica precedente l’ordinanza che ha istituito il senso unico ossia la segnaletica parallela rispetto al marciapiede di Via Talenti., avremmo forse due e tre posti macchina in meno ma sicuramente più ordine e una transitabilità migliore.
E per finire la minoranza si occupa dei lavori al Ponte di Biforco denunciando come da mesi la Provincia di Firenze abbia aggiudicato i lavori di rifacimento e adeguamento del ponte sul fiume Lamone sulla S.R.302 nel centro della frazione di Biforco alla Ditta Bragoni di Campi Bisenzio (Fi) per chiedere al Sindaco spiegazioni in merito al ritardo dell’inizio lavori e alle cause che hanno determinato il rinvio di un opera di importanza vitale per la sicurezza.

Appello ai Sindaci perchè non venga indebolito l’Ospedale di Faenza.

domenica 10 novembre La sanità per i cittadini di Marradi è anche e soprattutto legata a Faenza ed al suo Ospedale per il quale non si prospetta un futuro positivo secondo la capogruppo di Forza Italia nella città Manfreda. A tal proposito riportiamo gli articoli del Resto del Carlino, de La Voce di Romagna e del Corriere di domenica 10 novembre

Il resto del Carlino
Corriere di Romagna
La Voce di Romagna