mercoledì 20 settembre
Il Premio Campana non si ferma, pieno successo della X^ Edizione a Brisighella
Si è svolta, sabato 16, nel suggestivo chiostro dell’Osservanza di Brisighella, introdotta dall’azione poetica Nel viola della notte della Compagnia degli Accesi, la premiazione della X^ edizione del Premio Letterario Nazionale Dino Campana che comprende, dal 2021, il premio Emilio Betti per la poesia più musicale. In apertura l’intervento dell’assessore alla cultura Gessica Spada e l’annuncio da parte di Raffaella Ridolfi che dal 2024 il Premio si arricchirà di una sezione internazionale.
A consegnare i premi, con il Presidente della Giuria Rodolfo Ridolfi, Barbara Betti, Giampiero Buganè, Teresa Cavallari, Federica Caseti Balucani, Sandro Cosmai, Elisabetta Costantini Pelosini, Paolo Gambi, Anna Gentilini ved. Betti, Mirna Gentilini, Pape Gurioli, Riccardo Monopoli, Patrizia Ravagli, Lorenzo Somigli ed Elisabetta Zambon.
Ha vinto Giancarlo Guani, con l’opera Ultimo Straccio di luce. Secondo classificato Luciano Giovannini con Fango davanti a Federico Del Monaco Il matto è tornato.
Il Premio Emilio Betti, è andato ad Alessia Tarantino per la sua lirica Dama Antica.
Momenti particolarmente suggestivi sono stati quelli della consegna di Paolo Gambi di un suo calligramma al Comune di Brisighella a ricordo del Premio Campana; della lettura dei testi delle poesie affidati all’attore Riccardo Monopoli e la presentazione di Rodolfo Ridolfi dell’Antologia Nel Paesaggio Italiano Collocavo Dei Ricordi, Edizioni Il Papavero che raccoglie tutte le opere vincitrici del Premio Campana dal 2014 al 2023.
Calato il sipario sulla X^ edizione, continuando l’itinerario dei più significativi luoghi campaniani, l’appuntamento è per l’edizione del 2024 che ricorderà il centenario della pubblicazione dei Canti Orfici tornando in terra di Toscana, a Lastra a Signa, dove dall’aprile 1916 al gennaio 1918 Dino Campana visse prevalentemente all’Albergo Sanesi insieme alla madre ed al padre che svolgeva l’incarico di Direttore didattico.
Siamo felici di aver tenuto a Brisighella, grazie all’Amministrazione Comunale e agli Amici dell’Osservanza questo evento. La Brisighella della Pieve di Tho, di Dionigi Di Naldo, dei Naldi e degli Spada, la Brisighella dei Cardinali e del Convitto Emiliani delle Domenicane, la Brisighella di Domenico Dalmonte, di Bartoli e Cornacchia e delle feste medievali di Vincenzo Galassini e Andrea Vitali è una delle capitali culturali della Romagna per la vitalità della sua storia, della sua cultura e della sua arte ed è uno dei borghi più belli non solo della Romagna ma anche d’Italia. Oggi grazie al premio è tornata ad essere capofila della poesia che celebra Dino Campana ha detto Ridolfi nel suo intervento.
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Annullato il concerto di Domenica 24 settembre a Marradi
Annullato il Concerto nella Chiesa delle Domenicane Domenica 24 settmercoledì 20 settembre
E’ Don MirKo Santandrea il nuovo arciprete di Marradi.
martedì 19 settembre
A Marradi come da tempo annunciato si è insediato nella Chiesa di San Lorenzo il nuovo arciprete Don Mirko Santandrea che sostituisce Don Pellegrino Montuschi.
sabato 16 Settembre, è arrivato a Marradi Don Mirko Santandrea, quale nuovo arciprete.
Nato a Faenza, quarantotto anni, ordinato sacerdote nel 2000, dal 2009 al 2016 è stato vicedirettore del Seminario Regionale di Bologna e gli ultimi dieci anni ha retto la parrocchia di Fognano e zone limitrofe.
La dimensione Missionaria ha sempre accompagnato Don Mirko: da giovanissimo è stato direttore del Centro Missionario Diocesano, visitando il Cameroun, ma anche l’India e la Tanzania con l’Ami, che ha una casa a Fognano, poi in Perù sui passi di Padre Daniele Badiali con la grande famiglia dell’OMG.
La cerimonia di ingresso segnata dalla presenza di numerosi fedeli delle parrocchie di Marradi, Sant’Adriano e San Martino, Cardeto e Crespino con i rispettivi parroci si è svolta alla presenza delle autorità civili ed è stata presieduta dal Vescovo Mario Toso.
Al termine della celebrazione è seguito, nei locali attigui alla Chiesa di San Lorenzo, il tradizionale rinfresco, dove il nuovo arciprete si è intrattenuto con i suoi nuovi parrocchiani.
Anche il nostro giornale partecipa alla festa di saluto al nuovo arciprete al quale augura a nome della redazione e dei suoi tanti lettori un sereno e proficuo servizio sacerdotale in questa sua missione pastorale nella Toscana di Romagna.
R.R.
Terremoti a Marradi: forte scossa di magnitudo 4,9 ha colpito il Comune di Marradi all’alba del 18 settembre
martedì 19 settembre
All’Alba del lunedì 18 settembre alle 5,10 un terremoto di magnitudo 4.8 ha colpito il Comune di Marradi, in provincia di Firenze: lo riporta sul suo sito l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). L’epicentro del sisma è stato localizzato a 3 km a sud-ovest di Marradi. Questa volta ci sono state due scosse più violente ed uno sciame scismico continuato per moltissime ore rispetto a quando il 4 marzo e 6 marzo 2013 altre scosse, quella volta di magnitudo 3.1 a 7.2 km di profondità, svegliò i marradesi, alle 3.12 della notte. Epicentro ancora la località di Crespino del Lamone nel comune di Marradi, nella Romagna Toscana. Scosse di minore intensità rispetto a quelle di questi giorni ma che comunque generarono spavento tra la gente. Marradi e la fascia appenninica fra la Toscana e la Romagna da sempre sono aree ad alto rischio sismico. Ricordiamo due dei più rilevanti e luttuosi eventi sismici:
Il 22 marzo del 1661 il terremoto nella Romagna Toscana provocò seri danni alla cattedrale (Chiesa di San Lorenzo) di questo borgo come scrive G.Battista Pieratti, tanto da essere puntellata e da richiedere importanti opere per continuare ad utilizzarla.
Il Trattato di Versailles che poneva fine alla prima guerra mondiale era stato stipulato il 28 giugno 1919 e Marradi era in festa. Raccontano le cronache del tempo che “..una forte scossa si è avuta alle ore 17 circa del 29 giugno. E’ crollata la cupola della Chiesa di S.Lorenzo durante la funzione domenicale. Vi sono due vittime e diversi feriti le vittime il piccolo chierico Aristide Vespignani intento ad accendere le candele e nel coro fra Giuseppe da Faenza un Cappuccino in preghiera”