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Nel 2003 Il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi assegnò al Centro Enrico Consolini di Marradi il Premio della Cultura.

venerdì18 agostoLa magica Sardegna di Dino Campana Baciai quel granito

Sono passati vent’anni da quando Il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi assegnò al Centro Enrico Consolini di Marradi il Premio della Cultura. L’ambitissimo riconoscimento che segnava il periodo d’oro dell’attività del Centro ed i prestigiosi impegni ed eventi promossi a favore degli studiosi e degli appassionati del grande poeta di Marradi, ho avuto il privilegio di viverlo da Presidente del Centro Campaniano. Per questo motivo mi piace ricordare quest’anno e celebrare insieme all’anniversario della nascita di Dino Campana, giovedì 20 agosto 1885, una delle pagine che più mi piacciono della poetica campaniana tornando ad una mia riflessione del 31 agosto del 2023 affidata all’Unione Sarda il quotidiano dell’Isola dove anche quest’anno trascorrerò un periodo di vacanze immaginando di nuovo come Dino Campana visse il suo rapporto con la Sardegna.
Gli stimoli letterari di Sebastiano Satta.
Sicuramente Campana non arrivò in Sardegna casualmente, suo fratello Manlio, aveva sposato Elisa Salaris figlia di una facoltosa famiglia sassarese e Dino amava recarsi in compagnia dei cognati a caccia fra quei monti. Ma nell’Isola arrivò motivato dalla grande determinazione di verificare di persona le immagini, le suggestioni, gli stimoli letterari ricevuti da Sebastiano Satta (Nuoro 1867-1914) i cui Canti Barbaricini erano ben noti al grande marradese; significativa la citazione di un verso della lirica Tedio (in Chiacchierata serale): Era il granito delle tombe la rosa centifoglie, che Campana scrive nel periodo torinese subito dopo essere stato in Sardegna.
Fra i tanti, percorsi, magici, di Dino Campana quello in Sardegna, nell’inverno del 1915 è senza dubbio suggestivo e fecondo di vera lirica. Campana scrive a Papini, in una lettera del primo febbraio di quell’anno, la Sardegna è un paese arido e scoraggiante: sono ora a Torino!
La Sardegna di Campana è un quadro intenso e vero della Gallura, della Maddalena, dell’Altipiano di Tempio con sullo sfondo i monti di Aggius il mare maddalenino cultura di vecchio bon sangue italiano.
Le lettere a Papini, Soffici e Aleramo, i versi del Taccuino
Dopo quella visita-soggiorno in Gallura, a proposito della Sardegna e della sua Prosa in poesia, contenuta nel Taccuino (del quale conservo una copia della preziosa edizione del 1949 curata dal Matacotta), Campana scrive da Livorno il 4 gennaio 1917 a Sibilla Aleramo: cara Rina….Mio amore mio amore La Gorgona è un dosso lontano sul mare abbandonata laggiù nei tramonti. Tu ora mi conosci e potremmo abitare lontani se non mi abbandoni col pensiero. Una volta in Sardegna entrai in una casa con fuori una vecchia lanterna di ferro che illuminava la parete di granito. Fuori la via metteva sulla costa pietrosa che scendeva dall’altipiano al mare. Questo ricordo che non ricorda nulla è cosi forte in me! La costa bianca di macigni aveva bevuto il tramonto cupo e rosso che chiudeva l’isola e ora colla lanterna rugginosa solo le stelle sull’altipiano brillavano a me a Garcia. (Augusto Garsia forlivese di quattro anni più giovane di Dino Campana che lo ricorda come compagno del suo soggiorno in Sardegna) Io baciai la parete di granito senza pensare e non so ancora perché. Ricordo che in quella casa stava la sarda moglie dell’alcoolizzato amico dell’amico del nostro amico. Bevemmo il moscato bianco salmastro di Sardegna ed è idiota come mi ricordo di tutto questo. La mia padrona e dell’Isola del Giglio dove io farei certamente bene ad andare ad abitare per un anno almeno. Tu non ne vedi la possibilità?….
Prosa in poesia riempie quasi cinque fogli del suo Taccuino e inizia la sua suggestiva descrizione con il motivo bizantino a lui così caro e ricorrente nella Notte dei Canti Orfici (il Taccuino è successivo alla pubblicazione dei Canti Orfici, Marradi-Ravagli 1914). Prosa in poesia con alcune pennellate racchiude, insieme all’incalzare della poesia campaniana che trasmette subito a chi la legge il movimento delle onde del mare, una Sardegna vera e forte, una cultura antica legata con la sua originalità a’n vecchio bon sangue italiano. Tutta mediterranea, dai toni forti e nello stesso tempo intriganti e magici, la Sardegna, pur non accolta nei Canti Orfici, perché scoperta e vissuta dopo il 1914, come la Toscana, la Romagna, la Liguria ed il Piemonte appartiene a pieno titolo ai luoghi campaniani. In una lettera dell’agosto 1913 a Sibilla Aleramo, Campana scriveva: Dalle rupi di Campigno, nelle cui rupi pietrose abita permanentemente il falco io spero di superarle e di volare sopra di esse con tutta la fierezza e la forza dell’aquila. Fra tutti gli aeroplani moderni, anche il mio seguirà il suo destino. O la morte o la Gloria!
Campigno, nelle montagne di Marradi non è poi così lontano dagli aspri picchi della Sardegna. Campana riuscì a volare in quella terra immergendosi in quella antica e straordinaria cultura armato della sua grande sensibilità, della sua straordinaria conoscenza, di un Taccuino e di una matita per immortalare l’Isola nella Gloria di un frammento della sua Poesia.

Rodolfo Ridolfi 18 agosto 2023

Dino Campana incanta Firenzuola: La buia notte della Chimera di Enrico Gurioli.

Enrico Gurioli con Tiziana Raspanti e Silvia Secco
domenica 6 agosto

Si è tenuta il 5 agosto a Firenzuola, organizzata dall’Associazione Pier Giuseppe Sozzi ed il Museo della Scuola, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Firenzuola, nel giardino della Biblioteca Comunale Oriana Fallaci davanti ad un numeroso pubblico, l’attesa presentazione del Libro di Enrico Gurioli “La buia notte della Chimera”. Dopo l’introduzione di Tiziana Raspanti Presidente del Museo della Scuola, l’autore ha dialogato con la poetessa Silvia Secco della Associazione Culturale Versante Ripido.
Enrico Gurioli collaboratore a contratto dei quotidiani del Gruppo Monrif: Il Resto Del Carlino, La Nazione, Il Giorno- QN. primo e unico giornalista italiano a scrivere stabilmente per il Times of Malta, il prestigioso giornale anglofono maltese ha definito l’evento una di quelle situazioni in cui si respira aria di libertà e di grande attenzione verso idee non necessariamente allineate con l’egemonia culturale dominante. Ho sostenuto e continuo a sostenere che ognuno di noi ha il Dino Campana che si merita. Così è stato; e io ho raccontato il suo libero canto.
Esiste un pregiudizio storicamente accettato su Dino Campana: quello legato alla sua follia. Morto nel 1932 presso il manicomio di Castelpulci, sin dai primi tempi della sua comparsa nella vita letteraria italiana, tramite la raccolta dei Canti Orfici (1914) , il poeta di Marradi era stato percepito come un’entità anomala, diversa, dalla genialità disturbata.
Per cercare di scardinare questa granitica interpretazione, Enrico Gurioli analizza la vita di Campana dimostrando quanto la sua mente fosse in realtà lucida: amante dei viaggi, dell’arte e dell’esoterismo, sceglieva di porsi in maniera anticonvenzionale, con gesti spesso sopra le righe, alimentando così il suo stesso mito e le dicerie che lo riguardavano. A cosa sarebbe dovuto dunque il definitivo internamento? L’autore trova la risposta in un incontro cruciale per il poeta marradese, quello con la sua impossibile chimera: la scrittrice Sibilla Aleramo. Un amore repentino, bruciato in pochissimo tempo, ma così intenso da fargli perdere definitivamente la ragione.

Rodolfo Ridolfi

i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze ci dicono che Marradi è il Comune maglia nera di tutti i Comuni del Mugello e dell’Alto Mugello;

sabato 5 agosto 2923 riceviamo e molto volentieri pubblichiamo l’interrogazione dei consiglieri Stefano Benedettini e Raffaella Ridolfi

Ripristinare una sana gestione Amministrativa e situazione applicazione Tari ed Irpef nel Comune di Marradi

I consiglieri Stefano Benedettini e Raffaella Ridolfi del gruppo centro-destra unito

Premesso che
dal 2014 Il Comune di Marradi è protagonista in negativo di reiterate attenzione della Corte dei Conti per i bilanci sempre negativi ed espressione di situazioni sottostanti contrarie ai principi di sana gestione e sostenibilità finanziaria. Nel 2019 La Corte dei Conti, con sentenza, dopo aver rilevato sui bilanci 2015 e 2016 gravi irregolarità contabili, distorta rappresentazione del risultato di amministrazione e violazione del patto di stabilità lo mise in punizione: niente mutui e assunzioni nel 2020, decurtazione del 30% per gli emolumenti degli amministratori locali, sindaco e assessori;
al tempo Triberti liquidò il fatto: un inciampo tecnico, già al lavoro su correttivi e impegni non modificherà il percorso che stiamo portando avanti per il rilancio di Marradi;
con delibera del 23 marzo sui rendiconti 2017-2018-2019 pubblicata solo il 6 luglio ad elezioni avvenute, la Corte dei Conti afferma: La presenza, poi, di un risultato negativo di amministrazione, accertato è da considerarsi grave, in quanto espressione di situazioni sottostanti contrarie ai principi di sana gestione e sostenibilità finanziaria;
conclude: in relazione alla presenza di un saldo negativo della parte disponibile degli esercizi 2017, 2018 e 2019, pari rispettivamente a 129.483,04 euro, a 231.216,32 euro e a 287.660,24 euro, l’ente dovrà provvedere al finanziamento del disavanzo di amministrazione come determinato al termine dell’esercizio 2019; altro che nessun Problema!
Nonostante le fatue apparenze la verità certificata è quella di bilanci in deficit, che determinano servizi: scuola, sanità e trasporti quantitativamente e qualitativamente molto lontani dagli standard di cui godono i cittadini di altre realtà comunali del Mugello e della Città Metropolitana;
le tasse e le tariffe per i cittadini di Marradi continuano ad essere applicate nella misura massima prevista risultando complessivamente molto più alte dei Comuni limitrofi;
sulla base dei dati ufficiali: oltre alla Tari che viene applicata nella misura massima prevista anche il pagamento dell’addizionale comunale all’IRPEF, una tassa istituita da ogni singolo comune che stabilisce l’aliquota e l’eventuale soglia di esenzione nei limiti fissati dalla legge statale, fa giustizia della propaganda e delle chiacchere e mette a nudo i numeri di come il Comune ha deciso di tassare i cittadini;
i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze ci dicono che Marradi è il Comune maglia nera di tutti i Comuni del Mugello e dell’Alto Mugello;
esaminando infatti il reddito annuo lordo di 25.000 euro, ci accorgiamo che i lavoratori marradesi hanno pagato negli ultimi 10/11 anni 2350 euro contro i 2225 dei palazzuolesi ed i 1625 dei firenzuolini, e le fasce più deboli, i pensionati con reddito di 10.000 euro hanno pagato 940 euro a Marradi, 890 a Palazzuolo Sul Senio e 0 a Firenzuola (che ha deciso l’esenzione totale);
il Comune di Marradi negli ultimi dieci/11 anni ha subito il calo demografico più consistente fra tutti i Comuni dell’Alto Mugello – 2,3 % rispetto al -1,5% di Firenzuola ed al -0,4% di Palazzuolo Sul Senio;
l’esodo di famiglie, e soprattutto giovani per mancanza di prospettive occupazionali certe e solide ha ridotto il numero dei residenti abbondantemente sotto la soglia dei 3.000 abitanti così che anche il Consiglio Comunale nella sua attuale composizione è retrocesso a sette consiglieri di maggioranza e tre di minoranza e gli assessori a due;

Interrogano il Sindaco per conoscere
Se alla luce di quanto riportato in premessa non intenda ristabilire le condizioni affinchè l’azione del Comune di Marradi sia compiutamente corrispondente ai canoni di buona amministrazione venuti meno, verificando le ragioni che hanno determinato le criticità accertate e dando puntuale attuazione alle misure prescritte dalla Corte dei Conti con la delibera n.142 /2023 PRSP

Stefano Benedettini
Raffaella Ridolfi

Appello a tutti i moderati di Italia Viva a disagio nel quinto polo che dopo aver lasciato il Pd immaginando il polo di centro possono rafforzarlo dentro Forza Italia.

Tajani Sguanci e Stella
mercoledì 2 agosto riceviamo il comunicato e pubblichiamo:
Appello a tutti i moderati di Italia Viva a disagio nel quinto polo che dopo aver lasciato il Pd immaginando il polo di centro possono rafforzarlo dentro Forza Italia

L’ingresso in Forza Italia del consigliere regionale fiorentino ex renziano, Maurizio Sguanci, che come molti del Pd, anche nel Mugello, aveva lasciato l’ammiraglia dei catto comunisti per confluire in quello che ambiva ad essere il punto di riferimento dei moderati e che invece, per la scarsa affidabilità di Calenda e Renzi, si è rivelato un totale fallimento politico ed una irrilevante dimensione elettorale destinata a perdere giorno dopo giorno i pochi consensi raccolti, è, insieme a quanto già avvenuto a Prato, un forte segnale della imminente scomparsa del quinto Polo destinato a vedere le sue donne ed i suoi uomini confluire in Forza Italia i moderati e riformisti di centro e nel Pd e nelle altre formazioni di sinistra i radical chic.
Per il centro destra che governa il Paese è un’importante occasione di rafforzamento, anche in Mugello, nel momento centrale della campagna per il tesseramento Forza Italia accogliendo gli europeisti, riformisti, liberali e cristiani delusi da Calenda e Renzi e non solo, può rafforzare la componente di centro che si ispira al popolarismo europeo contribuendo in modo decisivo all’alternativa di governo nei Comuni del Mugello, a Firenze e nella Toscana.
Anche in Mugello come sostiene molto opportunamente la nostra deputata Erica Mazzetti dobbiamo dar seguito alle idee geniali e rivoluzionarie di Silvio Berlusconi insieme a tutti coloro che vorranno lavorare con noi.

Rodolfo Ridolfi