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Le lavoratrici dell’Ortofrutticola rischiano il posto di lavoro: Provincia, Regione ed Hera intervengano.

martedì 19 ottobre

 Marradi  rischia  di perdere   cento posti di lavoro  per la burocazia che avrebbe individuato alcune presunte irregolarità al depuratore dell’azienda che sarebbe strettamente collegato a quello della frazione di S.Adriano gestito da Hera. L’Ortofrutticola, eccellenza nazionale nel settore e  fiore all’occhiello del nostro Comune, produce ed esporta ogni anno cinque milioni di scatole di marron glaces, vendute in tutto il mondo. Tutto l’affaire sarebbe partito da una denuncia, e poi appunto da un sopralluogo di Arpat. Per risolvere la situazione si è mossa subito  l’amministrazione comunale. Ed è stato convocato un tavolo con i sindacati,  la Provincia, l’Arpat ed Hera.

Il sindaco Paolo Bassetti e la sua maggioranza sono fortemente impegnati a sollecitare le soluzioni appropriate partendo dal dato  che, pur essendo giusto trattare gli scarichi come ogni prodotto industriale, si tratta pur sempre di sostanze non nocive: prevalentemente  acqua e zucchero.

L’ azienda, economicamente sana. che occupa oltre cento addetti, prevalentemente  donne nonostante il periodo di grave crisi, potrebbe  sospendere la produzione, se i soggetti pubblici: Arpat, Hera Comune Provincia e Regione non  suggeriranno e favoriranno un percorso di risanamento.

 La Provincia sembra si sia impegnata ad emettere un’autorizzazione provvisoria, che consenta l’immediato dissequestro del depuratore”. Le questioni ambientali  se ci sono devono essere risolte, ma senza ritardi e  accanimenti burocratici. Sarebbe irresponsabile ed un colpo mortale per l’occupazione e l’economia locale costringere l’azienda a trasferire in un altro stabilimento le attività  che attualmente si svolgono a S.Adriano di Marradi.

Frane, smottamenti e danni per il maltempo Molti e prolungati gli interventi per liberare le strade.

lunedì 21 settembre.

Il forte maltempo di sabato scorso ha lasciato non pochi danni nel comune di Marradi, con molti disagi per i cittadini. Frane e smottamenti hanno interessato gran parte del territorio, con le strade comunali e provinciali che sono rimaste interrotte per ore. E anche le vie vicinali hanno subito grossi danni. La situazione è precipitata dalle 18 con pioggia violenta e incessante che ha provocato frane e smottamenti e che per tutta la notte ha messo a dura prova i circa cento operatori, tra Protezione civile, vigili del fuoco (al distaccamento di Marradi si sono uniti rinforzi dal comando di Borgo e di Casola), addetti comunali e Polizia municipale, volontari e carabinieri che sono stati impegnati a ripristinare i collegamenti e a effettuare interventi per la messa in sicurezza delle strade e delle zone più colpite dai danni del maltempo. Ma acqua e fango non hanno invaso solo le strade. I tombini di ghisa delle fogne sono statti per la presone dell’acqua, la scuola elementare e la casa di cura sono state allegate come anche il sottopassaggio della stazione è stato allagato, la ferrovia è rimasta parzialmente interrotta per uno smottamento sui binari, e anche altre strutture, pubbliche e di privati, hanno riportato dei danni.

“Abbiamo seguito e coordinato dal centro comunale le operazioni di intervento, in contatto con la sala zonale di Protezione civile a Borgo – sottolinea il sindaco Bassetti -, con circa cento persone impegnate per ore a sgomberare le strade e ripristinare, oltre che per intervenire alle tante segnalazioni e situazioni di difficoltà causate dall’ondata di maltempo. Comunque la macchina dei soccorsi ha funzionato

Il Gruppo Escursionisti chiede tutela per l’antica quercia di Trebbana

sabato 3 luglio.

L'antica quercia di Trebbana

Il GEM (Gruppo Escursionisti Marradesi) fondato da Giuseppe Gurioli, che attualmente è presieduto da Ettore Contarini, da quarant’anni sempre attento alle emergenze ambientali e alla difesa della salvaguardia storica del territorio dove opera, in una lettera al Sindaco di Marradi chiede l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Marradi affinchè tuteli la Quercia di Trebbana , una magnifica pianta, plurisecolare (il cui tronco misura m. 4,75 di circonferenza), indicata anche nelle mappe catastali e carte geografiche militari, che si erge in Comune di Marradi in località  Ponte nella Valle, inserendola ex lege regionale n.60 del 13 agosto 1998 nell’elenco degli alberi monumentali. La pianta infatti nonostante la segnalazione contenuta nel libro edito dal Comune di Marradi “Aspetti naturalistici e situazione ambientale nel territorio di Marradi” a cura di E.Contarini-1985 e nella  pubblicazione regionale “Toscana: cento alberi da salvare”, non sarebbe inserita nell’albo regionale. Ora il GEM chiede formalmente al Comune di Marradi di intervenire per la salvaguardia di questo straordinario monumento ambientale. L’assessore all’ambiente del Comune di Marradi, Silva Gurioli si è subito attivata insieme agli uffici per predisporre gli atti amministrativi e le necessarie intese con la proprietà e la Regione Toscana.

Lotta biologica al cinipide galligeno del castagno con l’antagonista naturale

cinipide

martedì 15 giugno

Per far fronte alla presenza, nei nostri castagneti, del cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus), un insetto che attacca la chioma e causa danni sia in termini di perdita di frutti che di accrescimento delle piante, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione nel settore agricolo e forestale, ha avviato un’azione di lotta biologica per difendere i nostri castagni dal pericoloso inquilino. Il cinipide infatti è apparso per la prima volta nel nostro territorio nel 2008, e nel giro di pochissimo tempo la sua presenza si è allargata a tutto il territorio regionale con livelli di infestazione più alti in provincia di Massa Carrara, Pistoia e Firenze e con focolai sparsi, di piccola entità, nei castagneti della Toscana centro meridionale.

Considerata la presenza del castagno nelle nostre foreste (è la specie prevalente su oltre 179.000 ettari di superficie) e il suo valore economico oltreché ambientale, quest’anno, l’Arsia, ha attivato uno specifico progetto sperimentale triennale di controllo biologico del cinipide del castagno basato sull’introduzione dell’antagonista naturale Torymus sinensis. Il lancio dell’insetto parassitoide che dovrà contrastare il cinipide del castagno è avvenuto anche a Marradi ed una valutazione, per capire il livello di acclimatamento del Torymus sinensis verrà fatta nei prossimi mesi assieme ai consulenti scientifici.

Il cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus) è un imenottero originario della Cina e che si è diffuso anche in Giappone e Stati Uniti. Il cinipide produce delle galle nelle piante attaccate il che porta a notevoli danni , in massima parte economici, soprattutto se riguarda i frutti o nuovi germogli. L’utilizzo di questo parassitoide è già realtà in provincia di Cuneo, in cui si stanno notando i primi risultati dopo che, nel 2007 il Torymus è riuscito ad insediarsi. Il suo utilizzo rimane comunque monitorato poichè si teme che, nonostante sia monofago, possa attaccare altri cinipedi delle querce alterando gli equilibri naturali. La scelta di puntare sulla lotta biologica per contrastare il cinipide del castagno sta portando i risultati attesi. Già nel 2008 i tecnici che attuano e verificano la diffusione del Torymus sinensis (l’insetto parassitoide che limita la diffusione del cinipide) avevano riscontrato buoni risultati, ovvero la sicura e non sporadica presenza di questo insetto nei diversi siti in cui era stato introdotto. In conclusione, dopo di quattro anni di lavoro serio e concreto, pure senza promesse di miracoli od annunci clamorosi, vi è la certezza che il parassitoide si sia adattato alle nostre condizioni climatiche e la conferma della possibilità di ripetere il positivo risultato della lotta biologica già ottenuto in Giappone. Il Torymus è ben insediato e si sta diffondendo, si può quindi pensare che nel giro di qualche anno si potrà iniziare a vedere la diminuzione del numero di galle con la conseguente riduzione del danno causato dal fitofago, grazie all’acquisizione di un nuovo equilibrio biologico. Certamente ciò non succederà ancora il prossimo anno, perchè per ripristinare un equilibrio biologico è necessario molto più tempo di quello occorrente per romperlo (anche se neppure il cinipide si era diffuso dall’oggi al domani perché il suo è stato un insediamento lungo diversi anni). Oggi però siamo sicuri che si sta andando nella giusta direzione.