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Il Primo quotidiano online di Marradi

Rodolfo Ridolfi

6 giugno 2010

Marradi Free news  è il primo quotidiano online nel territorio della Romagna  Toscana. Un fatto storico che non poteva che accadere nella terra di Dino Campana, di Celestino Bianchi, fra i fondatori e direttori de “La Nazione” e di Anacleto Francini, giornalista a Torino alla Gazzetta del Popolo  e poi alla RAI.

Marradi Free News debutta per offrire una lettura della realtà di Marradi e della Romagna Toscana. Mette a disposizione le notizie, ma anche un modo per comprenderle meglio.

Marradi è un luogo ricco di energie e potenzialità culturali, artistiche, ambientali, turistiche ed umane,  inespresse, quindi spesso sprecate.

Il nostro Comune, dove spesso si manifestano rassegnazione e galleggiamento,  i mali contro i quali impegneremo la nostra iniziativa editoriale e la nostra passione civile, ha bisogno di un tessuto cittadino più moderno e dinamico

Marradi Free news, che nasce con una struttura volontaristica, sarà costruito con  le competenze di chi le mette liberamente a disposizione degli altri: Associazioni, Istituzioni e cittadini.

E’ un’occasione da non perdere

Rodolfo Ridolfi direttore responsabile

Il Ministro Altero Matteoli in visita a Marradi

Altero Matteoli

giovedì3 giugno

A partire dalle ore 16 di sabato 5 giugno il Ministro Matteoli, accompagnato dagli onorevoli Riccardo Migliori, Guglielmo Picchi  e dal consigliere regionale Nicola Nascosti, nell’ambito di un tour nel Mugello e nell’Alto Mugello, dopo la visita a Firenzuola, sarà a Marradi dove incontrerà  in Municipio il Sindaco ed i consiglieri comunali per poi ispezionare personalmente l’area della Stazione ed il tratto della Provinciale che da S.Adriano porta al ponte di Marignano, oggetto di un auspicabile  ed indifferibile allargamento, da troppo tempo atteso, ma non ancora realizzato dalla Regione Toscana che ne ha la competenza. La Visita del Ministro si concluderà con un incontro organizzato dal Popolo della Libertà  presso la sede  locale del Partito di Berlusconi, in Via Castelnaudary, di cui il ministro delle infrastrutture e dei trasporti è uno dei più importanti leader nazionali.

Una lapide dove furono stampati i “Canti Orfici” ed un omaggio musicale al Poeta di Pape Gurioli

Carla Fracci

giovedì 3 giugno

Il Centro Studi Campianiani “Enrico Consolini” di Marradi ricorda, lunedì 7 giugno, la stampa dei Canti Orfici di Dino Campana, che potranno essere ammirati nell’edizione del 1914 presso la sede del Centro in Via Castelnaudary, e mura una lapide in Via Fabroni 16, nel palazzo che fu sede della Tipografia Ravagli. Lo scoprimento sara preceduto alle ore 14,30  nel Teatro degli Animosi da una performance pianistica in omaggio a Campana di Pape Gurioli. Alla cerimonia patrocinata dal Comune di Marradi e dalla provincia di Firenze interverranno insieme alla Presidente del centro, Mirna Gentilini, il Sindaco Paolo Bassetti e l’Assessore alla Cultura  della Provincia Carla Fracci:

A Marradi una via dedicata alla comunità molisana

Paolo Bassetti

mercoledì 26 maggio 2010

Da sabato ci sarà una via in più nella toponomastica di Marradi. E’ la “Via della comunità molisana”, nell’area residenziale tra le zone di Casa Carloni e Vaiursole. L’intestazione è stata deliberata dal Comune “come riconoscimento istituzionale della rilevanza sociale e dell’integrazione della gente riccese e del Molise nella realtà marradese”. L’inaugurazione è fissata per sabato alle 17 col sindaco Paolo Bassetti che andrà a scoprire il cartello.
Ma perché una via “molisana”? I cittadini di origine molisana oggi sono circa 100 ma includendo i discendenti nati a Marradi – alla quarta generazione – il numero cresce, e rappresentano la comunità regionale più numerosa e quella che, anche per lo spirito d’accoglienza che distingue le genti di montagna, meglio si è integrata nel tessuto sociale ed economico del bacino marradese-romagnolo. In prevalenza sono originari del comune di Riccia e vivono nel paese dell’Alto Mugello da oltre 50 anni, da quando nel 1945 i primi nuclei si insediarono nella zona di Badia del Borgo. L’emigrazione da Riccia e comuni limitrofi continuò per tutti gli anni ’50 e a metà degli anni ’60 venne celebrato il primo matrimonio tra un riccese e una ragazza della vallata del Lamone.