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Quattrocentoquaranta anni dalla battaglia di Lepanto.

giovedì 6 ottobre
All’alba del 7 ottobre 1571, esattamente 440 anni fa, aveva inizio, nelle acque di Lepanto, una delle più grandi battaglie navali della storia, frutto glorioso degli sforzi della Cristianità. Ci sembra importante ricordarne l’anniversario, e ricordarlo nel modo più serio in questi anni in cui si è riaffacciata prepotentemente l’aggressione violenta e terroristica del fondamentalismo islamico. Lepanto fu una grande vittorie dell’Occidente, una vittoria della Cristianità. Una vittoria contro un mondo di volta in volta arabo, musulmano, islamico ferocemente aggressivo. Un mondo però che ogni volta, e proprio nel cuore dell’Europa, si è infranto contro il valore degli europei, decisi a non cedere la propria terra e le proprie radici, a non lasciare annientare la propria cultura e civiltà fino all’estremo sacrificio. Un’epoca nella quale la Cristianità non confondeva ancora la carità, con una solidarietà che ne è oggi la caricatura: spesso alibi per chi è disposto a sacrificare la propria civiltà per un egoistico bisogno di apparir buono a sé stesso.
A Lepanto e poi a Vienna, l’Europa difendeva il suo modello di civiltà. Sì, ma difendeva anche, le sue chiese e le sue istituzioni. Oggi di fronte alla nuova flotta islamica, gran parte dell’occidente sembra aver perso ogni riferimento all’orgoglio di appartenere ad un mondo libero. La guerra era stata dichiarata a Venezia dai Turchi all’inizio dell’anno precedente: ma all’intimazione di abbandonare Cipro, la Serenissima aveva risposto con un netto rifiuto. La resistenza veneziana, sotto il comando di Nicolò Dandolo, fu tenace, ma non fu possibile evitare lo sbarco e, nonostante le fortificazioni di Nicosia, ancora oggi visibili, fossero appena state innalzate, e la lunga ed eroica difesa sostenuta soprattutto da Romagnoli, la città fu presa il 9 settembre 1570. Le navi cristiane si riunirono a Messina. Erano 208 galere, vale a dire vascelli a remi e a vela armati con artiglieria pesante sulla piattaforma anteriore e leggera sui fianchi. Il grosso della flotta era costituito dalla squadra veneziana. Comandante generale era Don Giovanni d’Austria, fratello del Re di Spagna. Anche ai tempi di Lepanto, la pace era un sentimento condiviso da tutti, Però nessuno era pacifista. Dovremmo oggi, rammaricarci che per impedire tutto ciò si sia combattuta una guerra? Ma crediamo che il dialogo, i tavoli, la predicazione della pace, le missioni umanitarie avrebbero fermato la spinta espansionista dell’Islam, la sua guerra non a caso definita «santa»? Dopo la vittoria di Lepanto, avvenuta proprio nella prima domenica di ottobre (7 ottobre 1571), san Pio V decretò che ogni prima domenica di ottobre si sarebbe dovuta commemorare con rito semplice Nostra Signora della Vittoria.
Rodolfo Ridolfi

Opera In-Stabile presenta “Schubert in Florence”.

Il maestro Pinzauti
martedì 4 ottobre
L’Associazione Culturale Opera In-Stabile presieduta dal rag. Emilio Betti, che ha come presidente onorario il comm. Rodolfo Ridolfi presenta il Corso Monografico di Alta Specializzazione per Direttori d’Orchestra. Docente del corso sarà il M° Alessandro Pinzauti, Cattedra di Direzione d’Orchestra al Conservatorio Luigi Cherubini Firenze e direttore stabile della Camerata Strumentale di Prato. Il corso, unico nel suo genere in Italia, è interamente dedicato all’opera del “Giovane Schubert”. I corsisti si cimenteranno nello studio di cinque Sinfonie: I-II-III-IV e VI sempre con orchestra. Questo primo appuntamento monografico della durata di sette giorni, cinque di corso più due, prevede 24 ore di lavoro sul podio e due giorni di concerto.

Don Francesco Cavina ordinato sacerdote celebra la sua prima Messa nella Chiesa di San Lorenzo.

Il marradese Don Francesco Cavina
Domenica 2 ottobre alle ore 10.30, don Francesco ha presieduto per la prima volta la Santa Messa nella chiesa di San Lorenzo a Marradi. Nella sua Chiesa è stato festeggiato da tutta la Comunità di Marradi con in testa il Sindaco Paolo Bassetti e la sua Giunta. Presente insieme all’arciprete mons. Patuelli anche il marradese don Domenico Naldoni.
Don Francesco Cavina Sabato 1 ottobre nella Basilica Cattedrale di Faenza è stato ordinato presbitero da mons. Claudio Stagni vescovo di Faenza-Modigliana. “Si tratta di un bel segno di vitalità della nostra Chiesa – afferma mons. Stagni nella lettera per l’anno pastorale 2011/2012 Tu visiti la terra Signore e benedici i suoi germogli. – Vi sono altri giovani in cammino per la verifica della loro vocazione all’Ordine Sacro. Ci auguriamo che questi germogli fioriscano e producano ciò che promettono con l’aiuto delle nostre preghiere”.

Don Francesco è il secondo sacerdote diocesano che ordina mons. Stagni dal 2004, da quando cioè è vescovo della diocesi manfreda. Nato a Marradi (Fi) il 19 maggio 1984 ha frequentato il Pontificio Seminario Regionale di Bologna dal 2005. è stato ordinato diacono nel dicembre dello scorso anno ed ha prestato servizio presso la parrocchia di S. Agostino e Margherita in Faenza. La redazione ed in particolare il nostro direttore responsabile si congratulano con il neo sacerdote e con la sua famiglia.

Consiglio Comunale i successi del sindaco Paolo Bassetti . Opposizione in confusione abbaia ma non morde tenuta al guinzaglio dei sindaci PD e dalla Regione.

Il Sindaco Paolo Bassetti
Giovedì 29 scorso il Consiglio Comunale ha preso atto del successo conseguito dal Sindaco Bassetti nel risolvere la difficile situazione della Fomar Ghisa che rischiava di compromettere l’occupazione nello storico stabilimento di Marradi. Il Consiglio nella sua stragrande maggioranza ha tributato il plauso per l’ efficace, tempestiva e decisiva azione intrapresa dal sindaco Bassetti. Ad alcuni interventi dell’opposizione che volevano minimizzare e diluire il decisivo ruolo del sindaco hanno risposto il capogruppo di maggioranza Massimo Mercatali e l’assessore Silva Gurioli che ha ricordato fra l’altro come lo stesso responsabile della FIOM CGIL abbia pubblicamente ringraziato ed elogiato il Sindaco per il suo determinante e risolutivo contributo.

All’ordine del giorno c’era anche l’approvazione dello statuto dell’Unione dei Comuni.
La maggioranza con 12 voti ha respinto un estemporaneo emendamento proposto dal consigliere Fabbri circa la possibilità di recesso del Comune dall’Unione. L’emendamento, tecnicamente irricevibile e politicamente in contrasto con quanto convenuto dai sindaci che hanno predisposto il testo di statuto avrebbe ritardato la costituzione dell’Unione recando pregiudizio al trasferimento delle risorse già assegnate dalla Regione Toscana, che non ha ancora adottato la legge sulle Unioni dei Comuni, alla Comunità Montana soppressa che sarà definitivamente liquidata entro il 31 dicembre 2011. La minoranza quattro PD ed un socialista non ha accolto il suggerimento rivoltole di indirizzare la sua richiesta direttamente alla Regione ed all’assessore competente Nencini ed attraverso il suo capogruppo, il socialista Vittorio Cavina Pratesi, ha rivolto parole di fuoco contro il sindaco Bassetti . Ma “la montagna ha partorito il topolino” i cinque della minoranza hanno espresso un voto di astensione imbarazzante e confuso che dimostra come la loro autonomia sia poca cosa rispetto all’egemonia dei loro compagni sindaci del Mugello. Vediamo se ora il Pd e Cavina Pratesi riusciranno a convincere la Regione e l’assessore competente Nencini ad inserire nella legge quello che strumentalmente volevano emendare a Marradi. L’impressione è che rispetto ad una maggioranza coesa, quella che sostiene Bassetti, le contraddizioni e le divisioni regnino sovrane nella sinistra alla ricerca di un candidato sindaco per il 2013 fra troppi pretendenti vecchi e nuovi poco ascoltati nel Mugello ed in Regione. Se i fatti ci smentiranno e se la Regione accoglierà in legge la proposta della sinistra marradese correttamente faremo pubblica ammenda e ne daremo notizia a caratteri cubitali. Oggi obbiettivamente dobbiamo riconoscere i successi del sindaco Paolo Bassetti della sua Giunta e della sua maggioranza.