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Suore contemplative Domenicane di Marradi. Il senso di una presenza.

Le Domenicane di Marradi.
lunedì 26 settembre
Il Monastero della SS.Annunziata di Marradi (Firenze) bussa al cuore delle ragazze che vogliono coltivare la vita cristiana e spirituale ed è disponibile ad accoglierle nel Convento che da 536 anni ospita le suore domenicane contemplative che vivono una identità chiara nelle virtù cristiane, nella contemplazione e nella prighiera. Il monastero, dove le monache conducono una vita di preghiera, di lavoro e di comunione fraterna, è un luogo privilegiato per chi, stanco di una vita trascorsa nella superficialità, vuole ricaricarsi per pregare con chi prega nella quiete e nella contemplazione. Le ragazze e le donne che sono interessate possono rivolgersi al Monastero SS.Annunziata Via Razzi, 49 50034 Marradi (Fi) Italia.
tel 055.8045079.

Il sindaco Paolo Bassetti ottiene il dissequestro della Fomar Ghisa a tempo di record. Soddisfazione fra i lavoratori ed i cittadini.

Il Sindaco di Marradi
venerdì 23 settembre
Fomar Ghisa, l’autorità giudiziaria ha disposto il dissequestro della parte produttiva dello stabilimento. La notizia è stata comunicata al sindaco Paolo Bassetti in tarda mattinata, poco dopo la conclusione dell’incontro che si era tenuto in municipio a Marradi tra lo stesso sindaco, il presidente e i consiglieri della Commissione Lavoro del Consiglio provinciale, proprietà dell’azienda, sindacati e lavoratori proprio per individuare una soluzione rapida della vicenda. Ed è una notizia lieta, e che si sperava arrivasse. Esprime soddisfazione il sindaco Bassetti: “La Fomar è un’azienda storica di Marradi, che dà lavoro anche a soggetti deboli. Il blocco dell’attività produttiva, in questa condizione di grave crisi economica e occupazionale, metteva a serio repentaglio la sopravvivenza dell’azienda e dei 30 posti di lavoro. Sarebbe stato un duro e drammatico colpo per l’economia di Marradi e le famiglie dei dipendenti”.

Il Comune continuerà a seguire e monitorare l’evolversi della situazione, ed è stato comunque confermato, come concordato stamani, di convocare presto un incontro della Commissione Lavoro del Consiglio provinciale con Arpat, l’assessore provinciale all’Ambiente Renzo Crescioli, il sindaco di Marradi Bassetti e la proprietà della Fomar Ghisa per poter chiudere definitivamente la vicenda.

Nessuno ha in tasca la ricetta sicura per risolvere il dramma dei nomadi clandestini, ma quella scelta dalla Regione Toscana unisce il danno alla beffa.

venerdì 23 settembre.
Dalla nostra regione arriva un esempio di gestione assai poco oculata di denaro pubblico e di politica fallimentare sull’immigrazione. Il presidente Enrico Rossi ha più volte espresso parole molto dure nei confronti dei tagli imposti dal Governo nazionale, arrivando addirittura ad ipotizzare riduzioni di mezzi di trasporto, asili e servizi sanitari regionali per colpa della manovra correttiva. Eppure, per finanziare un progetto di sgombero di un campo Rom con relativo rimpatrio, la Regione non ha esitato a mettere sul piatto la somma di 400.000 euro. Metà da destinare al Comune di Firenze e l’altra metà alla Società della Salute Fiorentina. Il progetto prevedeva lo sgombero del campo Rom di Quaracchi, nel Comune di Sesto Fiorentino, alle porte del capoluogo toscano, agevolato da un bonus di 1.500 euro per ogni singolo nomade da rimpatriare, il quale oltre alla somma di denaro poteva disporre di un pullman messo a disposizione dall’amministrazione comunale di Firenze per fare ritorno nel Paese di origine. Gli spostamenti, o per meglio dire i presunti spostamenti, sono avvenuti tra maggio e giugno. Lo sgombero definitivo del campo è stato annunciato a fine giugno, con discreta eco sui giornali locali.Il problema è che oggi quasi tutti i Rom sono tornati. Hanno intascato i soldi, sono passati in Romania solo per fare atto di presenza, e ora sono di nuovo in Italia. Anzi, in Toscana. Anzi, a Firenze e a Sesto Fiorentino, e dormono tranquillamente nei giardini pubblici. Si sono spostati solo di qualche metro, isolato, chilometro, ma sono rimasti nella loro “patria adottiva” cui evidentemente si sono affezionati. Con 1500 euro in più in tasca. E 400.000 euro in meno nelle casse della Regione. Una spesa, anzi uno spreco che si poteva evitare perché l’epilogo era già scritto

A Ronta si picchia un prete, colpevole di fare il prete.

mercoledì 21 settembre
Una volta, ai miei tempi… che sono quelli di Pio XII° , a malmenare un prete si veniva scomunicati. Il tempo ha galoppato, ora malmenare un prete è diventato un onore, ovviamente, purché il prete non sia un cattocomunista.
Accade così che un prete extracomunitario – non è un senegalese, ma un argentino… – viene malmenato da un “nostalgico del 1968” di un villaggio che più “rosso” di come è non può essere: Ronta , frazione di Borgo San Lorenzo.
Il motivo è strapaesano , il “compagno” non gradisce un cartello messo nella bacheca del circolo MCL , di cui il prete ha, da tempo, perso ogni controllo. Ma la ruggine viene da lontano , il prete ha infatti commesso almeno tre “delitti”: ha recuperato la Sagrestia, che era stata trasformata in una bettola. Ha tolto il banco da osteria che sostituiva l’altare del Santuario della Madonna dei Tre Fiumi e per di più intende dire qualche messa in latino …
Ma chi è arrivato a Ronta ? Un prete fascista ? Un “ribelle” ? Macché è arrivato un prete che crede di far il prete. E allora scacciamolo, malmeniamolo, sputacchiamolo…e cosi sia.
Il vaticano ha così risposto:
Congregatio pro Clericis ” Città del Vaticano, 16 settembre 2011 – Egregio Signore, nell’accusare ricevimento della Lettera del 5 corrente mese, mi reco a premura di significarLe che questa Congregazione ha preso dovuta conoscenza di quanto qui trasmesso. Profitto della circostanza per porgerLe distinti ossequi augurandoLe ogni vero bene nel Signore ! Dev.mo Mons. Antonio Neri – Sotto-Segretario.”

Alessandro Mazzerelli
Presidente MAT-Lega Autonomista Toscana