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L’assessore Gabriele Miniati: “Per le prestazioni sanitarie in Emilia Romagna per gli anziani di Marradi esenti da ticket abbiamo trovato la soluzione e risolto il problema”.

venerdì 6 maggio
COMUNICATO STAMPA
Prestazioni in Emilia-Romagna per anziani esenti da ticket, certificazione al Cup.
Capita che cittadini anziani che risiedono a Marradi, Palazzuolo sul Senio e Firenzuola “sconfinino” e si rivolgano all’Asl dell’Emilia-Romagna, in strutture più vicine ai tre comuni dell’Alto Mugello, per svolgere esami specialistici e prestazioni sanitarie. Dal 1 maggio la Regione Emilia-Romagna a tutti gli utenti che beneficiano dell’esenzione dal ticket, cioè anziani con un’età superiore ai 65 anni e a basso reddito, ha rilasciato una card che va esibita al momento della prestazione. In Toscana invece è sufficiente presentare una semplice autocertificazione per usufruire dell’esenzione. Per questa diversa modalità gli anziani che dall’Alto Mugello si fossero rivolti alle strutture sanitarie emiliane avrebbero dovuto adeguarsi alle nuove disposizioni e quindi sarebbero stati tenuti a pagare il ticket, con un aggravio economico che sarebbe pesato su modesti bilanci familiari e persone svantaggiate. Il problema è stato segnalato all’Azienda sanitaria di Firenze e alla Società della Salute Mugello dall’assessore alla Sanità del Comune di Marradi Gabriele Miniati, che è anche membro dell’esecutivo della SdS. Ed è stata individuata una soluzione: questi utenti possono rivolgersi al Cup (centro unico di prenotazione) del distretto sanitario del comune di residenza e autocertificare la propria condizione, cioè di essere esenti dal pagamento del ticket; dopodiché l’Asl 10 rilascia un certificato da presentare al medico di famiglia che provvede a inserire sulla ricetta un codice identificativo.

“Devo rivolgere a nome dell’Amministrazione comunale un sentito e doveroso ringraziamento all’Asl e in particolare al responsabile del Front Office della Zona Mugello, il dott. Alessandro Lampeggi – sottolinea l’assessore alla Sanità del Comune di Marradi Gabriele Miniati -, per la disponibilità e l’impegno che è stato dimostrato nel dare una risposta positiva e in tempi molto rapidi al problema, e insieme a lui ai medici di medicina generale che si sono resi disponibili. E’ stato risolto un problema – conclude l’assessore Miniati – ed abbiamo evitato un grave disagio per certi nostri anziani che pur essendo nelle condizioni di essere esenti dal ticket lo avrebbero dovuto invece pagare, e non possiamo che esserne lieti”.

ufficio stampa

johnny tagliaferri

L’assessore Silva Gurioli nella direzione nazionale AICCRE. La soddisfazione del Sindaco Paolo Bassetti.

mercoledì 4 maggio
L’assessore marradese Silva Gurioli entra a far parte della Direzione nazionale dell’AICCRE, sezione italiana del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa. L’assessore ad Ambiente-Lavori Pubblici-Urbanistica del Comune di Marradi era stata eletta nel Consiglio nazionale dell’Aiccre in occasione della XIV Assemblea congressuale nazionale dell’organismo svoltasi a marzo a Roma, pochi giorni fa l’elezione nella Direzione nazionale.
Soddisfazione del sindaco Paolo Bassetti: “La presenza di Silva Gurioli è motivo d’orgoglio per la nostra Amministrazione, che vede un suo rappresentante in un organismo importante e con una carica nazionale. E sono certo che non farà mancare il suo impegno nel portare all’attenzione le questioni che riguardano la montagna e i piccoli comuni montani”.

Opera In-Stabile: Serafino Razzi 1531-1611 nel Quattrocentesimo anno dalla morte.

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domenica 1 maggio
Inizialmente l’idea era quella di dedicare una giornata “marradese” a questo frate domenicano di cui non molto si conosce. Serafino Razzi nasce “casualmente” a Rocca San Casciano come i fratelli minori, dove il padre Populano Razzi era stato nominato Podestà della Signoria di Firenze. Per tutta la vita comunque, firmerà le sue opere, gli atti di governo dei conventi ed ogni documento con il nome Serafino Razzi Marradese, come a riconfermare costantemente l’appartenenza alle radici della sua famiglia. Durante la vita ecclesiastica verrà sempre indicato con il cognome che spesso all’epoca, veniva sostituito dal luogo di provenienza. Ma Marradi aveva già dato all’Ordine Domenicano uno dei suoi più illustri fratelli, “Fra’Silvestro da Marradi di Evangelista, morto nel 1517. Il nome di Serafino è giunto fino a noi, principalmente per la fama di cui ha goduto l’opera “Libro Primo delle Laudi Spirituali”, che ancor oggi è oggetto di studio per eminenti docenti universitari, ricercatori e musicologi di tutto il mondo. Il tentativo di tracciare un profilo biografico della sua vita ha però aperto un mondo inatteso che, principalmente noi suoi concittadini, non conoscevamoappieno.
La ricerca condotta tra l’Italia, la Croazia e la Francia, basata sui documenti autografi, le opere a stampa “Cinquecentine” e gli atti degli archivi storici dei conventi dell’ordine, hanno fatto riemergere un uomo straordinario. Serafino Razzi fu uno dei più illustri rappresentanti dell’Ordine Domenicano del suo tempo: la fama di studioso, insegnante teologo, storico, poeta, biografo perdurò per tutto il XVII secolo. Come molti che godettero di straordinaria fama in vita , sul finire del 1600 il ricordo di lui andò lentamente scemando, relegandolo al ruolo generico di compositore di Laudi Spirituali. La storia raccontata nel libro “Fra’ Serafino Razzi OP Dottore Teologo Marradese” è incentrata principalmente alla parte della sua vita relativa al Regno di Napoli e in Croazia, oltre naturalmente alla produzione poetica legata ai libri di Laudi e Poesie Spirituali.Questo perchè la vastità della documentazione raccolta ha imposto una divisione “geografica” della sua lunga vita. Attualmente Serafino Razzi, in Croazia, Dalmazia e in tutti i Paesi Slavi, gode di una fama sorprendente. Le sue opere sono studiate e utilizzate come fonte di informazione storica a livello universitario ed è annoverato, quantunque autore straniero, tra i più importanti umanisti di quei paesi. Dalle scuole medie alle Università di belgrado, Lubjana, DubrovniK, Zagabria, Spalato, Cattaro, Serafino Razzi è conosciuto fin dal 1587 con l’appellativo di “Frate Bianco”. Si deve a lui la prima ed unica opera mai scritta sulla storia di Dubbrovnik, all’epoca Repubblica di Raugia o Ragusa, e non esiste nessuna altra opera di questo tipo fino al XX secolo.

Il 28 maggio prossimo venturo, a Marradi, dopo la presentazione del libro, nel contesto della conferenza storica sulla vita, le opere ed i viaggi di Padre Serafino Razzi, sarà aperta la mostra che vedrà esposto a Palazzo Torriani la cui prima edificazione si deve proprio a Serafino Razzi, di tutto il materiale raccolto che proviene interamente da collezzioni private.
Domenica 29 maggio nella Chiesa delle Suore Domenicane di Marradi, verrà eseguito da Opera In-stabile Orchestra diretta, diretta dal M° Giacomo De Simonis, lo “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi, come ufficio in memoria. Il concerto sarà riproposto secondo la documentazione dell’epoca che riporta in dettaglio la prima esecuzione nella Cappella di San luigi al Palazzo di Napoli su commissione della Confraternita dei Cavalieri della Vergine dei Dolori. Il testo poetico dello “Stabat Mater Dolorosa”, sequenza poetica di venti strofe ognuna di tre versi, legate a due a due dalla rima, risale al XIII secolo ed ha con molta propabilità una matrice francescana. Un tempo questo testo veniva attribuito a Jacopone da Todi, morto nel 1306. Alla fine del XVI secolo, nel periodo post-tridentino, lo “Stabat Mater” era regolarmente impiegato come inno nella preghiera delle ore canoniche. Nel 1727 Benedetto XIII lo introdusse ufficialmente nel Missale Romanum come Sequenza per la Solennità per i Sette Dolori di Maria.

Barbara Betti

1° Maggio festa dei lavoratori, il discorso di Attilio Vanni in piazza Scalelle il 1° maggio del 1945

Il simbolo socialista del 1° maggio
domenica 1 maggio
Marradi Free News celebra il primo maggio riproducendo il testo del discorso di Attilio Vanni, nato a Marradi il 12 aprile 1885, biforchese, impresario edile, sindaco socialista dal gennaio all’ aprile 1945, membro socialista del CLN con Arturo Scalini.
Di Attilio Vanni scrive il maresciallo Ulderigo Gazzarini comandante la stazione dei reali carabinieri in una informativa del 14 ottobre 1927 V anno della Rivoluzione Fascista: “…Ha militato nel partito socialista…fu il primo pioniere del partito socialista di questo paese, tenne più volte conferenze pubbliche riuscendo di attirare la buona parte al socialismo gli operai di questo paese…”). Con Palmerino Mercatali, Guglielmo Ranieri uno degli ex amministratori “ sotto l’egida di Gigi il Rosso (Luigi Maestrini) e degli altri compagni che regnarono in Marradi con l’etichetta socialista”, Giovanni Bernasconi segretario socialista e della Lega Operaia aderente alla Camera del Lavoro di Firenze, Giuseppe Mercatali , Alessandro Cappelli e Domenico Vanni (Consigliere Provinciale nel 1920) Attilio Vanni è uno dei principali protagonisti della Marradi Socialista della prima metà del secolo scorso. Per il testo del discorso che ci è stato fornito in copia ringraziamo le nipoti Anna e Mirna Gentilini .
Il discorso tenuto da Attilio Vanni il 1° maggio del 1945, il primo dopo che Marradi fu liberata dagli alleati il 25 settembre del 1944, è una pagina molto bella, improntata ai valori più pregnanti del riformismo turatiano, preludio alle più moderne teorie socialdemocratiche che hanno prevalso nella storia del movimento operaio dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989.

“Cittadini marradesi, Compagni! Mentre gli ultimi avanzi di quella che fu la tirannia fascista volge ignominiosa e la giustizia umana ha finalmente inchiodato al muro il rinnegato Mussolini; mi è caro potervi liberamente parlare in questo 1° Maggio, che si riallaccia all’antica consuetudine di celebrare la festa dei lavoratori. Ricordiamoci, che non dobbiamo essere degli approfittatori di questa libertà tanto duramente conquistata poiché altrimenti cadremmo nell’errore del 1919, i fatti che si sono succeduti ci debbono dare esempio, se vogliamo che questa nostra Italia risorga bella e libera non insozzata di sangue impuro, non abbandoniamoci in pretese egoistiche, tutto ciò che desideriamo deve avere scopo collettivo, poiché soltanto, seguendo l’antica divisa socialista: uno per tutti e tutti per uno, potremo risanare le orribili ferite che dilaniano la nostra povera Patria. Nelle rovine e nelle distruzioni che vediamo nel nostro paese, dobbiamo vedere l’immagine di quelle che sono le sofferenze di tutta l’Italia. Mentre noi pensiamo intanto alla ricostruzione delle nostre case distrutte mettiamo in questa opera la nostra volontà e tutto il nostro spirito di sacrificio. Solo con una stretta e leale collaborazione di tutti i lavoratori del braccio e del pensiero, senza pregiudizio di partito, potremo riuscire ad ottenere veri e proficui risultati.
Lavoratori! Non aspettate a fare il vostro sforzo solo quando la vostra famiglia, sentirà la stretta del bisogno materiale, ma iniziamo subito l’opera della ricostruzione, con animo fermo e braccio vigoroso. Avremo così l’orgoglio di mettere il nostro paese uno dei più colpiti dall’asprezza della guerra, all’avanguardia dei paesi d’Italia.
Il braccio del lavoratore marradese, si è distinto sempre ovunque esso sia portato, in Italia ed all’estero, questo braccio deve oggi centuplicare le sue forze e dimostrare la sua bravura per ricostruire i focolari infranti e far sì che, il paese riprenda nel più breve tempo possibile il suo aspetto e la sua vita normale.
Date prova di voi stessi, perché soltanto così i vostri dirigenti potranno sostenervi di fronte a qualsiasi conflitto di interessi che potesse sorgere tra capitale e lavoro e difendere i vostri santi interessi.

Attilio Vanni 1 maggio 1945 ”

A cura di Rodolfo Ridolfi