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Grazie al Comune ed alla Provincia la crisi sembra scongiurata. L’ortofutticola resterà a Marradi.
Buone notizie per le oltre cento lavoratrici dell’Ortofrutticola Mugello. E’ arrivata pochi giorni fa, infatti, l’autorizzazione della Provincia di Firenze a continuare l’attività; dopo l’impegno dell’azienda a migliorare il sistema di depurazione. Cento lavoratrici che tirano un sospiro di sollievo. Una situazione paradossale; che rischiava (in tempi di crisi come quelli attuali) di fermare un’azienda sostanzialmente sana; che esporta i nostri marron glaces in tutto il mondo.
La notizia era emersa qualche giorno fa. Le donne in questione rischiavano rischiavano di perdere il lavoro per la burocazia e per alcune irregolarità al depuratore dell’azienda; che produce ed esporta ogni anno cinque milioni di scatole di marron glaces, vendute in tutto il mondo. Al centro del contendere alcune irregolarità negli scarichi riscontrate da Arpat. Questi, infatti, pur essendo costituiti da acqua calda e zucchero, devono essere trattati comunque come rifiuti industriali.
Per risolvere la questione si erano mobilitate le istituzioni locali ed in particolare il Sindaco Paolo Bassetti ed i suoi assessori.
Anche Marradi nell’ultimo libro di Brunetta: Oggi (vi) cucino io. Viaggio nella cucina regionale italiana: ricette, ricordi e varia umanità. di: Renato Brunetta – Fabrizio Nonis
Anche Marradi protagonista dell’ultimo libro di Renato Brunetta e Fabrizio Nonis: OGGI (vi) CUCINO IO, (Sperling&Kupfer) disponibile nelle librerie dal prossimo martedì 2 novembre. Il ministro racconta di Palazzo Torriani e Anna Maria, elogia i marron glacè dell’Ortofrutticola, cita i suoi amici Silva e Rodolfo ma soprattutto inserisce ben tre ricette tipiche di Marradi: caplètt, bassòtt e marron glacé, fra i piatti da non perdere in Toscana. Due amici, una sola passione: la cucina. Renato Brunetta (ministro, qui nelle insolite vesti di cuoco) e Fabrizio Nonis (macellaio-gastronomo noto al pubblico televisivo) hanno raccolto anni di esperienza ai fornelli in un libro dedicato a una delle ricchezze senza tempo del nostro Paese: il patrimonio della cucina regionale. Dai folpeti alla veneziana alla cassata siciliana, dai canederli tirolesi alla mitica fiorentina, gli autori ci guidano in un viaggio lungo le strade del gusto delle venti regioni d’Italia attraverso una selezione (molto personale) di oltre duecento ricette unite ai ricordi di luoghi, sapori, incontri, momenti legati al cibo e ai riti del mangiare insieme. Raccontano con chiarezza come cucinare piatti noti e piatti da riscoprire, condividono i loro piccoli segreti per reinventare una ricetta della tradizione o per variarne una assaggiata più volte, consigliano gli abbinamenti giusti con i migliori vini italiani. Arricchito da un vademecum per reimparare l’arte antica di scegliere le carni giuste, questo volume è un goloso “menu” da preparare con un occhio sempre rivolto al vero obiettivo di chi ama stare in cucina: il benessere e il piacere di chi gusterà le sue creazioni. I diritti di questo libro sono devoluti a Il Gabbiano Jonathan – Il Pino, Cooperative Sociali di Solidarietà.
FORUM CIU a Palazzo Vecchio:Ridolfi il ruolo delle professioni intellettuali nel nuovo Statuto dei lavori.
Domenica 31 ottobre
Si è svolto a Firenze un Forum della CIU, a Palazzo Vecchio, sul tema “Creatività e innovazione: il ruolo delle professioni intellettuali nel nuovo Statuto dei lavori”, in cui sono intervenute diverse personalità e il rappresentante del Ministro della Funzione Pubblica e Innovazione, Dr. Rodolfo Ridolfi.
“La creatività, come sostiene l’Unione Europea, svolge un ruolo chiave nell’ambito della competitività internazionale fornendo valore “immateriale” ai “prodotti” ed ai “servizi”. Inoltre è universalmente considerata il motore della crescita sostenibile intelligente ed inclusiva – ha dichiarato nella relazione introduttiva il Presidente della CIU Corrado Rossitto -. Infatti l’economia creativa nell’ Unione Europea fornisce occupazione a circa 5 milioni di persone contribuendo al 2,6% del PIL (fonte: Libro Verde COM 2010/183 definitivo).
Mezzo indispensabile per far incrementare la “produttività”, nell’economia innovativa, è la formazione svolta nell’arco di tutta la vita professionale e non tanto la durata dell’orario di lavoro.
L’Italia, – ha proseguito Rossitto – non ha creduto nella formazione continua, diversamente dalla Francia che ha una legge che ne sancisce l’obbligo dal 1971 e dalla Germania che ha riorganizzato la produzione in base all’economia della conoscenza.
La Germania, divenuta modello industriale per l’Italia, ha investito molto nella formazione continua mentre da noi sinora i fondi sono stati riservati a finti corsi per dare stipendi alla clientela sindacale e politica con la connivenza delle grandi imprese.
Perciò noi della CIU – ha concluso Rossitto – chiediamo al Governo che nel nuovo “Statuto dei lavori” venga reso obbligatorio per legge, sia nel lavoro dipendente che in quello indipendente delle alte professionalità, l’Istituto della formazione continua, con sanzioni fiscali per gli inadempienti equiparate a quelle degli evasori in quanto arrecano un danno alla competitività del “Sistema Italia”. Nel contempo dobbiamo dire al Ministro del Tesoro che della preannunciata “riforma fiscale” dovrebbero usufruirne significativamente, nel lavoro dipendente e in quello indipendente, le categorie dell’economia creativa anche mediante incentivi alla internazionalizzazione e alla formazione continua”.
Peraltro la CIU ha fatto già approvare a Bruxelles al CESE, il 21 ottobre u.s., nel parere sull’”economia della creatività” (CCMI 074) un emendamento con cui sono state inserite le professioni intellettuali del lavoro dipendente (quadri, dirigenti, alte professionalità) e delle libere professioni che avranno un ruolo di rilievo, sia a livello territoriale (cluster culturali e creativi) che nello “spazio europeo ed italiano della creatività” partecipando al cambiamento economico, sociale professionale dettato dalle leggi della internazionalizzazione. Inoltre le professioni intellettuali possono contribuire ad un progetto pilota a rete in grado di attrarre i contributi creativi che pervengono anche dai soggetti che sono all’esterno dei confini dell’Unione Europea.