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10 luglio 1817 nasce Celestino Bianchi.

Celestino Bianchi

giovedì 8 luglio

Il 10 luglio 1817, centonovantatre anni orsono, nasceva a Marradi, figlio dello scrivano Giuseppe Bianchi e di Susanna Ciliegioli, Celestino Bianchi. Compiuti i primi studi a Marradi a sedici anni si trasferirà a Firenze per proseguire gli studi presso gli scolopi, sotto la guida di padre Giovanni Inghirami. Il suo primo impiego fu quello di insegnante di storia e geografia presso l’Istituto femminile della SS. Annunziata di Firenze. Negli anni 1847-49 cominciò ad impegnarsi come giornalista politico. Collaboratore dal giugno 1847 del giornale “La Patria”, che appoggiava il gruppo moderato ricasoliano, ne diventò presto segretario di redazione e poi responsabile. Il primo dicembre 1848 fondò un proprio giornale, “Il Nazionale”, cui  impresse un indirizzo filo-piemontese che appoggiava il triunvirato rivoluzionario di Giuseppe Montanelli, Giuseppe Mazzoni e Francesco Domenico Guerrazzi opponendosi però al progetto di unione con la Repubblica Romana diretta da Giuseppe Mazzini. Collaborò a titolo gratuito all’ «Imparziale fiorentino», giornale di beneficenza, i cui proventi erano destinati «a benefizio degli indigenti». Nel 1850, in seguito al ritorno del Granduca, il giornale venne soppresso e il Bianchi fu rimosso anche dal suo incarico di insegnante. Si diede allora ad organizzare con il fratello Beniamino una tipografia in Piazza Santa Croce trasferita poi in via Faenza al numero 66 dal 30 aprile 1860 che si denominò Barbèra, Bianchi e comp.. Ma Beniamino ebbe problemi di salute e Celestino non era molto adatto a correggere bozze e si recava nella stamperia solo ogni tre o quattro mesi così  l’impresa finanziata da F. A. Gualterio non ebbe grande successo e venne presto rilevata da Gaspero Barbèra (Bianchi… ha il nome nella ragione commerciale per un riguardo che io e il M.se Gualterio abbiamo voluto usare alla sua famiglia allora numerosa, caduta in istrettezze quando il Governo toscano tolse a Celestino il posto di Maestro di Scuola nell’Istituto della SS.Annunziata ). La sua passione per il giornalismo politico trovò di nuovo modo di esprimersi con la collaborazione a giornali letterari del tempo: “Il Genio” (1852-54) e la “Polimazia di famiglia” (1853-55). Egli potè inoltre fondare di nuovo un proprio giornale, “Lo Spettatore”, che, divenuto presto uno fra i migliori giornali letterari della Toscana, diresse fino al 1858. Legato ai moderati filo-piemontesi, il Bianchi promuoveva tuttavia una linea politica che salvaguardasse l’autonomia della Toscana. Costituitosi nel 1859 in Toscana, in seguito alla fuga del granduca, un governo provvisorio sotto la guida del Ricasoli, il Bianchi ne fu nominato segretario. La notte del 26 aprile in casa del fornaio Dolfi si radunarono i capi del gruppo liberale nazionale e dei radicali alcuni del circolo Ricasoli e non pochi ufficiali dell’esercito, i quali stabilirono per il giorno dopo una grande dimostrazione; ne diedero avviso a tutte le città toscane, scelsero i nomi per la giunta provvisoria di governo (Ubaldino Peruzzi, Ermolao Rubieri, Ferdinando Zannetti, Vincenzo Malenchini e Bettino Ricasoli, che rifiutò dovendo recarsi dal Cavour, e fecero stendere da Celestino Bianchi il seguente manifesto: “Toscani ! L’ora è suonata: la guerra dell’Indipendenza d’Italia già si combatte. Voi siete italiani; non potete mancare a queste battaglie; e italiani siete anche voi, prodi soldati dell’Esercito Toscano; e vi aspetta l’esercito italiano sui campi di Lombardia. Gli ostacoli che impediscono l’adempimento dei vostri doveri verso la Patria devono essere eliminati: siate con noi e questi ostacoli spariranno come la nebbia. Fratellanza della Milizia con il popolo. Viva l’Italia, Guerra all’Austria ! Viva Vittorio Emanuele Generale in capo dell’Armata Italiana. Celestino Bianchi  fu prima deputato all’Assemblea dei Rappresentanti della Toscana, ed in seguito  deputato alla Camera dal 1860 al 1880 per sette legislature. Ricoprì la carica di Segretario generale del Ministero dell’Interno durante i due ministeri Ricasoli del 1860-61 e 1866-67. Collaboratore de “La Nazione” dal 1860, a partire dal 1871 ne divenne direttore fino al 1885 anno della sua morte. Quando divenne direttore de “La Nazione” aveva i capelli ed i baffi bianchi ed un pizzo tipicamente risorgimentale e portava dei piccoli occhiali sopra il naso. Agli anni della direzione di Bianchi risale il primato de ”La Nazione” a Firenze che vantava fra i suoi collaboratori De Amicis, Collodi e successivamente Yorick suo amico da quando  era direttore dello Spettatore: “Ero giovane – scriverà YoricK – ero un po’ bollente di spiriti liberali, ero un po’ mordace nello scrivere e più d’una volta, ai tempi del granduca, ho compromesso i giornali ai quali davo la mia prosa. Ma ero a buona scuola, e imparai presto a saper dire tutto quello che volevo senza compromettere nessuno”. Fu l’ideatore di rubriche di successo, come quella della moda femminile. Bianchi politico della destra scoprì un nuovo tipo di lettore: la donna e nei giorni del referendum per l’annessione al Piemonte, La Nazione ospitò un dibattito sul voto alle donne. Al Bianchi, che studiò e lavorò sugli scritti di Giambattista Vico, si devono anche alcune opere storiche come la “La geografia politica dell’Italia” (1843), La Compagnia della Misericordia di Firenze Cenni storici (1855); “Federico Confalonieri e i carbonari del 21”(1863), Manuale di Storia Moderna (1454-1866) (1869).”Storia della questione romana”, (1870) e i volumi a carattere patriottico su “Ciro Menotti”, su “Venezia e i suoi difensori” (1863) e “I martiri d’Aspromonte” (1871). Tutta la sua opera fu protesa verso l’unificazione dell’Italia sotto la Casa Savoia. In particolare un suo opuscolo “Toscana e Austria” (1858) ebbe un’importanza decisiva contro il Governo granducale. Il giornalismo rimase sempre il suo amore sia negli anni più combattivi del 1848 e 1859 sia nel periodo dell’unità d’Italia quando si schierò con la destra. Anche il grande marradese Angelo Fabroni aveva saputo equilibrare spirito innovativo e conservazione dei valori tradizionali. Celestino Bianchi a Firenze fu protagonista di molte battaglie la più famosa quella per ottenere dal Governo Nazionale una “legge speciale” per la città poiché il Comune era alla bancarotta per le molte spese sostenute negli anni di Firenze capitale. A Celestino Bianchi intelligenza che ha unito in sé i fermenti romagnoli e la lucidità toscana, caratteristica comune a molti marradesi, l’Amministrazione Comunale dedicò una lapide il 3 dicembre del 1988.

Al via la 34^ edizione della Graticola d’oro in precedenza hanno vinto:

La Graticola d'Oro

martedì 6 luglio

Dal 1970 ad oggi si sono disputate 34 edizioni della  graticola d’oro, la disfida estiva fra i rioni non si è infatti disputata megli anni 1992-1995-1996-1997-1998-1999-2000.

In questa edizione, la precedente se l’è aggiudicata il rione di Vilanzeda,  torna finalmente la sfilata dei carri per molti anni vera e propria attrazione della manifestazione. Anche il Sindaco e la  Giunta Comunale rafforzano il loro impegno a favore dell’encomiabile gruppo che organizza la manifestazione che si aprirà in occasione del 652°anniversario della Battaglia delle Scalelle (24-25 luglio 1358) e si chiudeper San Lorenzo  il 10 agosto, Festa Patronale. Marradi Free News cercherà di dare un contributo dedicando ampio spazio all’evento per colmare un evidente vuoto di comunicazione .

L’ALBO D’ORO DELLA GRATICOLA (1970-2009)

anno Rione Caporione anno Rione Caporione
1970  La Piaza Mario Betti 1987 Vilanzeda Patrizia Medori
1971  La Piaza Mario Betti 1988 J’um Mare’ Gian Martino Mercatali
1972  J’um Mare’ Rodolfo Ridolfi 1989 La Piaza Alessandro Mercatali
1973 J’um Mare’ Rodolfo Ridolfi 1990 La Piaza Alessandro Mercatali
1974 Povlo’ Aldo Benerecetti 1991 La Piaza Alessandro Mercatali
1975 La Piaza Mario Betti 1993 La Piaza Alessandro Mercatali
1976 B’forc Mauro Rossi 1994 B’forc Luciano Neri
1977 Vilanzeda Roberto Chiari 2001 J’um Mare’ Fabrizio Frassineti
1978 Vilanzeda Roberto Chiari 2002 La Piaza Marco Catani
1979 J’um Mare’ Gian Battista Zambelli 2003 La Piaza Marco Catani
1980 S. Drio’ Giovan Piero Ceroni 2004 B’forc Enrico Barzagli
1981 J’um Mare’ Gian Battista Zambelli 2005 La Piaza Marco Catani
1982 La Piaza A. Farolfi – N. Montevecchi 2006 Vilanzeda Sara Samorì
1983 J’um Mare’ Gian Battista Zambelli 2007 Vilanzeda Sara Samorì
1984 J’um Mare’ Massimo Bellini 2008 La Piaza Marco Catani
1985 Vilanzeda Patrizia Medori 2009 Vilanzeda Gabriella Gamberi
1986 J’um Mare’ Massimo Bellini 2010    

Il Calendario della Graticola d’Oro 2010

Supporter del Rione di Vilanzeda Vincitore nel 2009

lunedì 5 luglio

CALENDARIO  2010:

domenica 25 luglio (ore 21) – Piazza Scalelle Sfilata “I grandi della storia interpretano la Graticola d’Oro

lunedì 26 luglio (ore 21) – S.Adriano Calcetto bambini e giochi vari

mercoledì 28 luglio (ore 21) – Stadio comunale gare di atletica

venerdì 30 luglio (ore 21) –Parco Piscina Comunale Saranno Famosi

domenica 1 agosto Scarpinata

mercoledì 4 agosto Piscina Comunale Giochi in acqua

venerdì 6 agosto Parco Piscina Gare di Canto e ballo

 martedì 10 agosto Piazza Scalelle Serata Finale

L’estate della Baia del Mulino di Albero

Albero

domenica 4 luglio

Al Molino della trappola ben si addicono i versi di Dino Campana: “…L’acqua del mulino corre piana e invisibile nella gora… dietro a sé il silenzio, la gora profonda e uguale: conservando il silenzio come ogni giorno l’ombra…” Oggi ristrutturato e trasformato, immerso nel verde dei castagni e delle querce con la fontana , il suo ampio parcheggio, il vasto parco, la spiaggetta ed il  solarium è il posto ideale per trascorrere i pomeriggi , le serate e le notti dell’estate. La tradizione gastronomica di questa parte della Romagna toscana, insieme alla cucina tradizionale romagnola e ad una ottima pizza, vengono proposte ai turisti, con cordialità e simpatia , dal proprietario  della Baia del Mulino, Lorenzo e dal suo staff  che da giugno, fino alla fine di agosto, sono a vostra disposizione, in Via Albero dove tutti i martedì e i giovedì il rumore del torrente Campigno si confonde con la musica dal vivo.

 

Comune: Marradi Via Albero  confluenza dei torrentiCampigno e Albero

Tel.055 8045375 – cell.338 7292772