Con una delibera del 29 aprile scorso il Comune di Marradi ha conferito il servizio di acquisizione dell’energia elettrica al Cev, Consorzio Energia Veneto. L’ Assessore all’Ambiente, Silva Gurioli, illustrando il provvedimento, ha sottolineato come l’adesione al CEV comporti per il Comune la spesa di soli 200 euro all’anno e significa affidarsi ad un Consorzio di oltre 1.000 Enti, che si sono uniti per abbattere tutti i costi dell’energia, per usufruire gratuitamente di importanti servizi che ne semplificano la gestione, ma soprattutto per costruire, insieme, una nuova cultura dell’energia all’interno ed all’esterno del Comune e nella Comunità. Una realtà unica, competente ed affermata nel panorama nazionale, in grado di garantire un supporto concreto al Comune per: risparmiare sui costi d’acquisto dell’energia garantendosi una fornitura 100% proveniente da fonti rinnovabili; gestire al meglio tutti gli aspetti tecnici dell’energia; produrre energia da Fonti Rinnovabili senza costi per l’Ente. Il Consorzio ha garantito ai comuni associati un risparmio complessivo di 14 milioni di Euro. Oltre il 10% dei Comuni Italiani ha aderito al Consorzio Il Consorzio, alla continua ricerca di opportunità vantaggiose per i Comuni, sta concentrando l’attenzione su due importanti obiettivi:la promozione della produzione d’energia e la formazione del Referente per l’energia.Il Comune avrà a disposizione i più avanzati sistemi d’innovazione tecnologica per abbattere i costidi gestione e per informatizzare le attività operative; trasparenza ed efficienza con il sistemadocumentale; la verifica dei consumi e delle fatture.
Il maestro Giuseppe Biagi ha presentato sabato 5 giugno alla Biblioteca dell’Isolotto di Firenze e poi l’11 presso l’Auditorium della Scuola Dino Campana Campana a Scandicci il suo libro-miscellanea “Poesiole di tutta una vita” curato da Beppe Matulli che era presente alle due iniziative insieme al maestro Biagi. Al suo fondatore, maestro Biagi, la Corale Don Milani di S.Luca a Vingone diretta da Giulio Tamburrano con Gaia Federica Caporiccio (organista) ha dedicato un pregevole omaggio .
In prima fila accanto alla moglie Maria commossa e premurosa, Francesco Galeotti ha presenziato la presentazione della seconda monografia sulla sua pittura, la prima fu presentata nel 1991 nello stesso Teatro, e dopo aver ascoltato le riflessioni sui suoi colori, si è concesso ai fotografi ed ha firmato autografi e scritto dediche sui libri freschi di stampa. Dopo il saluto del Sindaco, che ha annunciato come l’Amministrazione intenda realizzare una mostra permanente del suo grande pittore, proprio al primo piano del Centro Dino Campana, Mirna Gentilini ha sottolineato come in Galeotti : “…Il bisogno di dipingere per esprimersi ed il piacere di lavorare col colore per regalare emozioni intense e persistenti, arcane ed un po’ inquietanti ” lo accomunino a Dino Campana e come Campana Galeotti ricerchi l’effetto di colori e di armonia”.
Cecilia Filippini, nel suo mirabile intervento, ha insistito, comparando le tele di Galeotti con quelle dell’anonimo quattrocentesco Maestro di Marradi, “…la vivacità intensa del colore e la capacità di realizzare opere che richiedono contemplazione accomunano questo pittore a noi contemporaneo, appassionato e intrigante nelle sue riflessioni, con un “collega” dell’antichità classica.”
Rodolfo Ridolfi curatore della monografia e presidente dell’Associazione “Il Maestro di Marradi” ha concluso ricordando come,nelle 130 pagine della monografia, siano contenute le più importanti opere del pittore-che ha compiuto novant’anni il 25 maggio scorso- molte riflessioni e spunti critici insieme a note autobiografiche dello stesso Galeotti e come la pubblicazione, realizzata grazie alla prestigiosa sponsorizzazione di Assosoftware-Confindustria, sia un omaggio dovuto al Pittore di Sant’Adriano di Marradi che con l’anonimo Maestro di Marradi, presenta singolari affinità.
Al turista che giunge a Marradi per una visita ai luoghi di Dino Campana e chiede dove ritrovare le atmosfere, le sensazioni, il colore, i suoni, gli ambienti descritti nei suoi versi, suggeriamo di seguire il percorso dei leggii che l’Amministrazione Comunale in collaborazione con il Centro Studi Campaniani ha fatto rinnovare nella veste ed impreziosire nel contenuto per favorire un itinerario campaniano più chiaro, gradevole e coinvolgente.
Nei leggii, disposti negli stessi punti in cui furono collocati diversi anni fa, sono riportate notizie, spiegazioni, foto e parte dei testi poetici che fanno riferimento ai ricordi, al paesaggio, agli elementi della natura e agli scenari urbani di cui Campana parla nei Canti Orfici.
Marradi, nonostante gli eventi bellici e le inevitabili modifiche del tempo, ha lo stesso sapore del passato; immutati sono rimasti i suoi emblemi: il castello, la cupola rossa con il leone, il fiume Lamone che “si snoda per la valle” e “trascorre le mura nere” del convento.
Il percorso non riguarda solo il paese, ma anche la frazione di Campigno, distante 7 km da Marradi. La località, molto cara a Campana, è ricordata nel viaggio alla Verna, che il poeta compì nel 1910 e che descrisse sotto forma di diario.
In questo ambiente rimasto inalterato nei suoi aspetti naturali (le rocce, la costa “interamente alpina”, “le rive bianche”, il vento, i falchi, ecc), Campana soggiornava a lungo rapito dal canto di un usignolo, dalle foglie “canore” dell’acacia, dai monti azzurri e dal dominio dell’acqua che “ è qui veramente la regina del paesaggio”.
Luoghi prescelti per i leggii
Via Casa Carloni – sulla strada nei pressi del parapetto del cimitero dove il poeta, recluso nella prigione di Saint Gilles, ricorda la stazione ferroviaria del suo paese. (“Sogno di prigione”).
Ponte sul Lamone ( Via Castelnaudary ) – punto di osservazione, vicino alla casa dello zio Torquato, dal quale Campana poteva scorgere il tabernacolo della “Madonnina del ponte”a cui fa riferimento ne “L’invetriata”.
La Colombaia – visione d’insieme del paesaggio marradese con le cime dei monti, il castello, la torre dell’orologio descritti in “Marradi (Antica volta. Specchio velato)” .
Ca’ di Vigoli – stretto e antico vicolo di Marradi, paese natale e sereno punto di arrivo dei vagabondaggi di Campana che ne parla in “Immagini del viaggio e della montagna”.
Strada per Campigno – vicino alla colonna che ricorda la battaglia delle Scalelle, dove la strada ripercorre l’antico tracciato, spiccano gli elementi della natura e dell’opera dell’uomo racchiusi nei versi di “Salgo(nello spazio, fuori del tempo)”.
Campigno – presso la chiesa, di fronte alla quale sorgono le rive bianche, il paese dispiega le sue bellezze cantate da Campana nel viaggio alla Verna.
Per completare l’itinerario campaniano, consigliamo poi una visita all’esterno della casa dove Campana visse, all’edificio ove ebbe sede la tipografia Ravagli, in cui campeggia una targa in ricordo della stampa dei Canti Orfici, alla mostra permanente nella sede del Centro Studi Campaniani, ricca di materiale biobibliografico ed iconografico, ed infine al Museo di Arte contemporanea “Artisti per Dino Campana”.