lunedì 21 ottobre
I numerosi visitatori giunti a Marradi sabato 19 e domenica 20 ottobre hanno potuto ammirare, nella suggestiva Chiesa della SS.ma Annunziata delle Domenicane di clausura, una eccezionale Mostra, curata da Erika Capanni, dal titolo “Storia simbologia iconografia, ricette, dalla musica sacra alle immagini votive” La Mostra voluta dal Direttore artistico di Opera In-Stabile Barbara Betti fa parte del progetto “Aspetti del sacro” messo in cantiere grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Un evento unico e completo, quello di Opera In-Stabile, dedicato alla Vergine, ai Santi e ai Beati più amati della cristianità, attraverso i santini, simboli di fede. Una preziosa raccolta di santini originali di ogni epoca, provenienti da collezioni private di: Rita Alpi, Gabriella Bombardini, Maria Stella Cheli, Fiorenza Dainei, Anna Maria Gentilini, Elide Laghi, Valdemaro Panichi, Giovanna Petronici, Giovanna Rivola. I santini, per la maggior parte raffiguranti la Vergine, riproducono fiori utilizzati nelle ricette in uso nei monasteri delle clausure femminili. Queste ricette a base di fiori, opportunamente rivisitate, sono state riproposte e realizzate dallo chef Mirella Calvelli. L’iniziativa è stata accompagnata da un interessante pamphlet realizzato il 7 settembre 2013 per i tipi della Grafica Landini di Firenze sempre grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e contiene i saggi di Barbara Betti (Il simbolismo e le ragazze di maggio), Mirella Calvelli (Odori e sapori di una primavera lontana), Erika Capanni (Iconografia sacra- storia delle immagini votive “I Santini”) e Antonio Moffa (Il Maggio Mariano della mia prima decade).
La Redazione
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Riqualificazione del centro urbano? I lavori di restauro di Vicolo Badia (casa della Volpe)
mercoledì 16 ottobre
Un discendente di Maghinardo Pagano li chiama simpaticamente “ruffetti”, in realtà sono la giunta municipale che dopo centoventi giorni di amministrazione ha iniziato come promesso la riqualificazione del centro urbano. Lo dimostrano i lavori di restauro di vicolo Badia (Casa della Volpe), dei quali vi mostriamo le foto.
Hanno ricoperto, giustamente, le buche sulla antica strada, perché prima c’erano buche enormi molto pericolose e chiunque passasse da li, rischiava di farsi veramente male, visto che in tale zona vi abita gente anziana.
Peccato che nonostante questi volgari imbarazzanti e bruttissimo rattoppi, il fondo rimanga sempre molto pericolosa e disconnesso, tanto da assomigliare a rattoppi fatti dopo un bombardamento.
Se dovevano dare un tocco di bellezza al paese, il risultato è un bellissimo mosaico a macchie di leopardo in una discesa ripida e cosparsa di ghiaia, formatasi dallo sgretolamento del vecchio catrame mai rimosso. Non è una grande soluzione per una antica strada medievale, inserita nel centro storico, a trenta metri dal cuore di Marradi, dove transitavano pure gli asini, anche se non manca l’inconfondibile e ormai tradizionale tocco della nuova giunta: l’erba abbondante.
M.R.
Luigi Tenco e Dino Campana-Terza Pagina della Voce.
Presentato a Marradi il volume: “DINO CAMPANA E LUIGI TENCO: POETI ALLO SPECCHIO”
lunedì 14 ottobre
Presentato al Centro Studi Campaniani “Enrico Consolini” il libro di Alberto Vincenzoni, il giovane storico dell’arte alessandrino, che nel 2012, in occasione dell’80° Anniversario della scomparsa di Dino Campana e del 50° Anniversario della pubblicazione del primo L.p di Luigi Tenco, ha pubblicato “DINO CAMPANA E LUIGI TENCO: POETI ALLO SPECCHIO” Ed- Logus mondi interattivi, come omaggio all’arte e alla poesia di questi due poeti. Il libro prima di giungere a Marradi è stato presentato al Convegno di Studi tenutosi a Genova nei giorni 21-22 Giugno 2012 nell’ambito della rassegna culturale “Luigi Tenco e Tullio Piacentini: i rivoluzionari della video-musica. L’autore socio sostenitore del Centro Studi di Marradi scrive. “Desidero ringraziare le persone che hanno creduto ed apprezzato da subito il progetto: Mirna Gentilini la quale continua a portare avanti l’opera e la memoria del poeta Dino Campana, l’assessore alla cultura Silva Gurioli per aver appoggiato ed apprezzato il progetto…Un ringraziamento particolare a Rodolfo Ridolfi …per il supporto ed i suggerimenti che durante la stesura del volume, ha voluto gentilmente fornirmi..” Quando Vincenzoni mi parlò del suo progetto mi ricordai dei contatti e della corrispondenza che avevo intrattenuto dieci anni prima, nel settembre del 2002 con Bruno Lauzi grande estimatore di Campana anch’egli storico componente della cosidetta scuola cantautorale “genovese”, che stava lavorando nonostante la malattia ad un progetto musicale, centrato sullo studio della ciclicità del verso campaniano. “Se andrà in porto”- mi disse Lauzi- “sfocerà in un’opera per orchestra da veicolarsi nei più importanti teatri”. D’altro canto tra i versi dei poeti e quelli dei cantautori scorre un fiume carsico di suoni di versi di rime di temi riconoscibili e ricorrenti. Nel suo studio comparativo Vincenzoni, muovendo dall’ipotesi di una fascinazione di Tenco verso la poesia visionaria di Campana formulata dal giornalista e scrittore Aldo Fegatelli Colonna, contenuta in un volume monografico su Luigi Tenco, “Luigi Tenco. Vita breve e morte di un genio musicale” edito da Mondadori nel 2001, fa notare, come alcune composizioni tenchiane siano profondamente visionarie e in esse (anche se minimamente percepibile) sia possibile trovare traccia della poetica campaniana. Vincenzoni analizza alcuni testi di Campana che paiono avere, per l’autore, un nesso con le composizioni di Luigi Tenco. Naturalmente questo volume illustra solo una ipotesi, poiché dell’interesse o della conoscenza di Tenco per il poeta di Marradi non c’è traccia. Questo volume ha dato comunque la possibilità di scoprire (o riscoprire) l’indissolubile e indiscusso valore artistico e poetico di due affascinanti personalità, le quali, nonostante abbiano vissuto in due epoche differenti, hanno lasciato una eredità culturale certa per le generazioni future. A dare sapore e significato alla serata le considerazioni del giovane campaniano Francesco Chiari su Poesia e cantautori.
Rodolfo Ridolfi