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19 SETTEMBRE L’ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI GIUSEPPE SARAGAT

mercoledì 19 settembre
Il 19 settembre ricorre il 114° anniversario della nascita (1898-1988) di Giuseppe Saragat ma le istituzioni ed i partiti non hanno promosso e non promuovono le doverose e significative iniziative che questo evento meriterebbe. Le cooperative che devono tutta la loro storia migliore ai riformisti saragattiani, come fu il primo ed unico Presidente della Lega non comunista Emilio Canevari, di Reggio Emilia, si guardano bene da ricordare gli anni in cui Togliatti si impadronì delle coop per trasformarle nella cinghia di trasmissione. A Faenza all’inizio del “prodismo” volevano addirittura cancellare Piazza Pietro Nenni figuriamoci se ricordano Saragat che fu Presidente dell’Assemblea Costituente e si dimise quando fondò il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (poi PSDI) lasciando il posto al comunista Terracini. Saragat fu più volte ministro e fu Presidente della Repubblica dal 1964 al 1971. E’ stato soprattutto un intellettuale e un uomo politico che ha illuminato i periodi più difficili della storia italiana con la sua grande tolleranza e con i suoi ideali liberali e socialisti democratici.
La grande attualità del suo pensiero, assunto formalmente anche da coloro che lo avversarono, lo insultarono e lo disprezzarono, ci porta ad affermare che la posizione antisovietica di Saragat fu assai lungimirante e vincente, così come confermato, nell’ultimo decennio del Novecento, dagli stessi avvenimenti storici. Le idee di Saragat moderate e filoatlantiche in contrasto con tutti gli altri partiti socialisti, socialdemocratici e laburisti d’Europa hanno aperto la strada in Italia all’autonomismo ed al riformismo craxiano. Contro Saragat e poi contro Craxi, si scateneranno le ire e le accuse di tradimento della classe operaia dei comunisti, che oggi attraverso i loro eredi, in maniera ipocrita e strumentale sono anche disponibili, ad usurparne l’eredità. Questa ricorrenza, fatte salve alcune lodevoli iniziative, continua ad essere accolta, evidentemente per il grande imbarazzo dei comunisti e dei post-comunisti, nel silenzio e nella indifferenza.
I progenitori del PD hanno demonizzato e insultato a lungo Saragat: socialdemocristiano e poi socialfascista e socialtraditore, ed i vecchi ricordano quando i comunisti si presentavano ai suoi comizi con la giacca rivoltata perché sull’unica questione davvero essenziale: America o Russia, libertà o comunismo Saragat era dalla parte dell’America e della libertà. Per questo ritengo che le istituzioni saranno migliori e la politica riprenderà dignità quando promuoveranno programmi ed iniziative che, partendo dalla commemorazione del grande statista, renderanno omaggio alla sua ostinata fede nella libertà e nella democrazia ed alla sua lungimiranza politica, indicandola e trasmettendola soprattutto alle giovani generazioni, come esempio da cui possano trarre insegnamento. L’alto messaggio umano e politico che Giuseppe Saragat insieme a De Gasperi ed Einaudi ci hanno lasciato, trova il significato culturale e storico più emblematico nel 18 aprile 1948 giorno in cui l’Italia libera e forte, atlantica, occidentale, cristiana ed anticomunista sbarrò la strada al fronte popolare socialcomunista e staliniano.
Oggi la sinistra conservatrice preferisce giustificare e celebrare i tanti cattivi maestri che troppo spesso vengono immotivatamente ricordati, celebrati e promossi invece di essere opportunamente accantonati e rimossi. In Giuseppe Saragat il tema della libertà fu fondamentale: da qui la sua ammirazione per Benedetto Croce e il suo amore per Goethe. Per questo scelse di lottare per alleare l’Italia alla NATO, all’Occidente libero e all’Europa democratica.

La verità è che i comunisti di tutti i tempi sconfitti dalla storia non possono parlare troppo di Saragat perché ha smascherato Togliatti, Longo e Berlinguer e continua a pesare con il suo pensiero e con le sue scelte come un macigno per tutti coloro che solidarizzarono con i carri armati sovietici a Budapest e poi a Praga anche se hanno scalato i colli più alti.

Rodolfo Ridolfi

Inaugurata dal Sindaco P.Bassetti e dall’Assessore alla Cultura Silva Gurioli, al Centro culturale Dino Campana, la mostra permanente di Francesco Galeotti (1920-2011).

martedì 18 settembre
Marradi rende omaggio al ‘pittore contadino’ naif Francesco Galeotti, al ‘suo’ pittore dedicandogli una mostra permanente all’interno del Centro culturale Dino Campana. Una sala con un allestimento raffinato ed elegante che esalta i toni accesi dei colori e i soggetti raffigurati nei suoi quadri (paesaggi e vegetazione, fiori coloratissimi e animali, faraone e girasoli quelli dominanti) e che fa ‘immergere’ il visitatore nella sua vita e arte attraverso 15 opere della collezione privata cedute di recente al Comune dalla moglie Maria Petronici Galeotti, come aveva espresso lo stesso artista. All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il sindaco Paolo Bassetti e l’assessore alla Cultura Silva Gurioli assieme alla moglie Maria.

Il “pittore contadino” è scomparso un anno fa all’età di 91 anni, ed era talmente affezionato al proprio paese che tra le ultime volontà aveva espresso il desiderio di donare alcune sue opere alla comunità marradese. E come segno di gratitudine per la sua generosità e per ricordarlo con affetto, l’Amministrazione comunale ha voluto portare a compimento la realizzazione dell’esposizione permanente con cui poter ammirare e contemplare la sua arte: nei suoi dipinti, vere e proprie osservazioni colorate della natura appenninica, Galeotti ha raffigurato la vita rurale raccontandola attraverso i girasoli e le faraone, quali elementi del paesaggio e della vita agricola che animavano e coloravano la campagna e la quotidianità contadina, “elevandola ad incantata meraviglia e ad eterna fiaba”.

Oltre ai dipinti, la mostra permanente si compone anche della scultura di una faraona e di altri oggetti e strumenti di lavoro appartenuti al pittore. Un’artista di fama internazionale, tra i più grandi esponenti contemporanei della pittura naif. E le sue opere sono state esposte nei più importanti e prestigiosi musei del mondo.

“E’ molto bello poter continuare tutti insieme ad apprezzare l’arte di Galeotti che ci parla dei nostri paesaggi, con la sua variegata vegetazione, con fiori coloratissimi e animali pieni di vitalità, prime fra tutti le amate faraone – sottolinea il sindaco di Marradi Paolo Bassetti -. Mi ha sempre colpito che Galeotti abbia iniziato a dipingere nel 1945 nel Campo di Concentramento, forse nel momento più difficile della sua vita; con la forza del cuore e della mente – commenta – è riuscito a sconfiggere il dramma del presente e sulle ali della fantasia ha dato inizio con ‘un sasso, un cordone, un bacchetto’, alla sua arte che poi l’ha accompagnato fino alla fine della sua lunga vita. Francesco, mi permetto di rivolgermi con confidenza all’artista per l’amicizia e la stima che da lunghi anni ci legava, insieme alla natura che faceva parte di lui – aggiunge -, ha molto amato le persone che ha incontrato nel suo cammino e il suo paese, rimanendo sempre semplice e autentico. Francesco Galeotti ha contribuito a far conoscere e amare Marradi e rimarrà per sempre uno dei personaggi rappresentativi del nostro Comune, la nostra riconoscenza e il nostro affetto continueranno nel tempo, intraprendendo tutto quelle iniziative volte a mantenere vivo il ricordo del nostro pittore, ma soprattutto – conclude il sindaco Bassetti – per far conoscere alle nuove generazioni la forza e l’autenticità della sua arte e del suo talento che lui considerava un dono di Dio.”

Per l’assessore alla Cultura Silva Gurioli “i quadri donati rispecchiano il percorso artistico di Francesco Galeotti a partire dal 1956 con una natura morta, frutto della frequentazione del pittore Eduardo Gordigiani, notturni, nevicate, le faraone con i girasoli, uno dei suoi autoritratti fino alla festa di faraone al girasole del 2000. Un percorso artistico completo – afferma – che esalta i toni accesi dei colori: il giallo dei girasoli, l’azzurro del cielo e dell’acqua e il rosa dei tramonti; faraone e girasoli, soggetti dominanti in Galeotti naif, la Torre di casa Cappello le trame di una favola che Galeotti di volta in volta vuole raccontare. Il filo conduttore della mostra – continua – vuol essere proprio Francesco Galeotti in prima persona che, dopo aver riscosso grande successo di critica ed aver esposto in numerose e qualificate gallerie e mostre le sue opere, oggi ci racconta la sua vita. La mostra permanente – conclude l’assessore Gurioli – è corredata dalla sua fisarmonica, dal cavalletto, dalla tavolozza e dai pennelli ed anche dalla scultura di una faraona”.

ufficio stampa
johnny tagliaferri

Una partecipazione straordinaria all’inaugurazione della sala dedicata a Francesco Galeotti.

Firenze, 17 set. – (Adnkronos) – Marradi rende omaggio al ‘pittore contadino’ naif Francesco Galeotti, al suo pittore dedicandogli una mostra permanente all’interno del Centro culturale Dino Campana.

Una sala con un allestimento raffinato ed elegante che esalta i toni accesi dei colori e i soggetti raffigurati nei suoi quadri (paesaggi e vegetazione, fiori coloratissimi e animali, faraone e girasoli quelli dominanti) e che fa ‘immergere’ il visitatore nella sua vita e arte attraverso 15 opere della collezione privata cedute di recente al Comune dalla moglie Maria Petronici Galeotti, come aveva espresso lo stesso artista.

All’inaugurazione erano presenti, tra gli altri, il sindaco Paolo Bassetti e l’assessore alla Cultura Silva Gurioli assieme alla moglie Maria. Il “pittore contadino” e’ scomparso un anno fa all’eta’ di 91 anni, ed era talmente affezionato al proprio paese che tra le ultime volonta’ aveva espresso il desiderio di donare alcune sue opere alla comunita’ marradese.

E come segno di gratitudine per la sua generosita’ e per ricordarlo con affetto, l’Amministrazione comunale ha voluto portare a compimento la realizzazione dell’esposizione permanente con cui poter ammirare e contemplare la sua arte: nei suoi dipinti, vere e proprie osservazioni colorate della natura appenninica, Galeotti ha raffigurato la vita rurale raccontandola attraverso i girasoli e le faraone, quali elementi del paesaggio e della vita agricola che animavano e coloravano la campagna e la quotidianita’ contadina, “elevandola ad incantata meraviglia e ad eterna fiaba”.

Oltre ai dipinti, la mostra permanente si compone anche della scultura di una faraona e di altri oggetti e strumenti di lavoro appartenuti al pittore. Un’artista di fama internazionale, tra i piu’ grandi esponenti contemporanei della pittura naif. E le sue opere sono state esposte nei piu’ importanti e prestigiosi musei del mondo.

Marradi rende omaggio al ‘pittore contadino’ naif Galeotti.La mostra permanente sarà inaugurata sabato prossimo alle 17

giovedì 13 settembre
Marradi rende omaggio al ‘suo’ pittore, al ‘pittore contadino’ naif Francesco Galeotti, con una mostra permanente che sarà inaugurata ufficialmente sabato 15 settembre alle ore 17. L’allestimento è ospitato in una sala del Centro culturale Dino Campana ed è composto da 15 opere della collezione privata dell’artista, che sono state cedute di recente dalla moglie Maria al Comune.

Nei suoi dipinti, vere e proprie osservazioni colorate della natura appenninica, Galeotti ha raffigurato la vita rurale raccontandola attraverso i girasoli e le faraone, quali elementi del paesaggio e della vita agricola che animavano e coloravano la campagna e la quotidianità contadina, “elevandola ad incantata meraviglia e ad eterna fiaba”.

Oltre ai dipinti, la mostra permanente si compone anche di altri oggetti e strumenti di lavoro appartenuti al pittore. Un’artista di fama internazionale, tra i più grandi esponenti contemporanei della pittura naif. E le sue opere sono state esposte nei più importanti e prestigiosi musei del mondo.

Il “pittore contadino” è scomparso un anno fa all’età di 91 anni, ed era talmente affezionato al suo paese che tra le ultime volontà aveva espresso il desiderio di donare alcune opere alla comunità marradese. Ed è in primis l’Amministrazione comunale a ringraziare la generosità di Galeotti, con la realizzazione di una mostra permanente dedicata a lui e alla sua arte:

“E’ molto bello poter continuare tutti insieme ad apprezzare l’arte di Galeotti che ci parla dei nostri paesaggi, con la variegata vegetazione, con fiori coloratissimi e animali pieni di vitalità, primi fra tutti le amate faraone – sottolinea il sindaco di Marradi Paolo Bassetti -. Mi ha sempre colpito che Galeotti abbia iniziato a dipingere nel 1945 nel Campo di Concentramento, forse nel momento più difficile della sua vita; con la forza del cuore e della mente – commenta – è riuscito a sconfiggere il dramma del presente e sulle ali della fantasia ha dato inizio con ‘un sasso, un cordone, un bacchetto’, alla sua arte che poi l’ha accompagnato fino alla fine della sua lunga vita. Francesco, mi permetto di rivolgermi con confidenza all’artista per l’amicizia e la stima che da lunghi anni ci legava, insieme alla natura che faceva parte di lui – aggiunge -, ha molto amato le persone che ha incontrato nel suo cammino e il suo paese, rimanendo sempre semplice e autentico. Francesco Galeotti ha contribuito a far conoscere e amare Marradi e rimarrà per sempre uno dei personaggi rappresentativi del nostro Comune, la nostra riconoscenza e il nostro affetto continueranno nel tempo, intraprendendo tutto quelle iniziative volte a mantenere vivo il ricordo del nostro pittore, ma soprattutto – conclude il sindaco Bassetti – per far conoscere alle nuove generazioni la forza e l’autenticità della sua arte e del suo talento che lui considerava un dono di Dio.”

“I quadri donati – spiega l’assessore alla Cultura Silva Gurioli – rispecchiano il percorso artistico di Francesco Galeotti a partire dal 1956 con una natura morta, frutto della frequentazione del pittore Eduardo Gordigiani, notturni, nevicate, le faraone con i girasoli, uno dei suoi autoritratti fino alla festa di faraone al girasole del 2000. Un percorso artistico completo che esalta i toni accesi dei colori: il giallo dei girasoli, l’azzurro del cielo e dell’acqua e il rosa dei tramonti; faraone e girasoli, soggetti dominanti in Galeotti naif, la Torre di casa Cappello le trame di una favola che Galeotti di volta in volta vuole raccontare. Il filo conduttore della mostra – continua – vuol essere proprio Francesco Galeotti in prima persona che, dopo aver riscosso grande successo di critica ed aver esposto in numerose e qualificate gallerie e mostre le sue opere, oggi ci racconta la sua vita. La mostra permanente – conclude l’assessore Gurioli – è corredata dalla sua fisarmonica, dal cavalletto, dalla tavolozza e dai pennelli ed anche dalla scultura di una faraona”.

ufficio stampa
johnny tagliaferri