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Primo compleanno per Marradi Free News. Grazie ai lettori ed agli amici.

mercoledì 8 giugno
Sono passati dodici mesi da quando domenica 6 giugno 2010 debuttava sulla rete il primo quotidiano online nel territorio della Romagna Toscana. “Marradi Free News”, iscritto nel registro del tribunale di Firenze il 3 giugno 2010, nato con lo scopo di offrire una lettura della realtà di Marradi e della Romagna Toscana. Abbiamo cercato in questo primo anno di vita di mettere a disposizione di tutti i lettori le notizie, ma anche di offrire un modo nuovo per comprenderle meglio. “Marradi è un luogo ricco di energie e potenzialità culturali, artistiche, ambientali, turistiche ed umane, inespresse, quindi spesso sprecate” scrivevamo nel primo editoriale. Ed ancora, “Marradi Free news è il primo quotidiano online nel territorio della Romagna Toscana. Un fatto storico che non poteva che accadere nella terra di Dino Campana, di Celestino Bianchi, fra i fondatori e direttori de “La Nazione” e di Anacleto Francini, giornalista a Torino alla Gazzetta del Popolo e poi alla RAI”.

Fedeli alla nostra filosofia abbiamo cercato di mettere liberamente a disposizione degli altri, Istituzioni, Associazioni e cittadini, le nostre competenze. Il bilancio del primo anno è per noi soddisfacente e speriamo lo sia stato anche per tutti gli amici ed i lettori. Il collegamento con Facebook ci ha consentito di ricevere in questi giorni gli auguri di buon compleanno da più di trecento amici, ai quali abbiamo cercato di inviare un grazie che rinnoviamo, per quelli che non lo avessero ricevuto, attraverso questa pagina del giornale. Tutti coloro, Istituzioni, libere Associazioni, singoli cittadini che vorranno usare il nostro foglio telematico continueranno a trovare ospitalità presso di noi come è accaduto in questi primi dodici mesi. Ma un vero compleanno va festeggiato e noi ci ripromettiamo di farlo nel corso dell’ Estate marradese, la nostra meravigliosa estate marradese, e lo faremo offrendo un brindisi ad agosto in Piscina od in Piazza. Naturalmente la data ve la comunicheremo attraverso il giornale e facebook.
Grazie.
il Direttore Responsabile Rodolfo Ridolfi

1° Maggio festa dei lavoratori, il discorso di Attilio Vanni in piazza Scalelle il 1° maggio del 1945

Il simbolo socialista del 1° maggio
domenica 1 maggio
Marradi Free News celebra il primo maggio riproducendo il testo del discorso di Attilio Vanni, nato a Marradi il 12 aprile 1885, biforchese, impresario edile, sindaco socialista dal gennaio all’ aprile 1945, membro socialista del CLN con Arturo Scalini.
Di Attilio Vanni scrive il maresciallo Ulderigo Gazzarini comandante la stazione dei reali carabinieri in una informativa del 14 ottobre 1927 V anno della Rivoluzione Fascista: “…Ha militato nel partito socialista…fu il primo pioniere del partito socialista di questo paese, tenne più volte conferenze pubbliche riuscendo di attirare la buona parte al socialismo gli operai di questo paese…”). Con Palmerino Mercatali, Guglielmo Ranieri uno degli ex amministratori “ sotto l’egida di Gigi il Rosso (Luigi Maestrini) e degli altri compagni che regnarono in Marradi con l’etichetta socialista”, Giovanni Bernasconi segretario socialista e della Lega Operaia aderente alla Camera del Lavoro di Firenze, Giuseppe Mercatali , Alessandro Cappelli e Domenico Vanni (Consigliere Provinciale nel 1920) Attilio Vanni è uno dei principali protagonisti della Marradi Socialista della prima metà del secolo scorso. Per il testo del discorso che ci è stato fornito in copia ringraziamo le nipoti Anna e Mirna Gentilini .
Il discorso tenuto da Attilio Vanni il 1° maggio del 1945, il primo dopo che Marradi fu liberata dagli alleati il 25 settembre del 1944, è una pagina molto bella, improntata ai valori più pregnanti del riformismo turatiano, preludio alle più moderne teorie socialdemocratiche che hanno prevalso nella storia del movimento operaio dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989.

“Cittadini marradesi, Compagni! Mentre gli ultimi avanzi di quella che fu la tirannia fascista volge ignominiosa e la giustizia umana ha finalmente inchiodato al muro il rinnegato Mussolini; mi è caro potervi liberamente parlare in questo 1° Maggio, che si riallaccia all’antica consuetudine di celebrare la festa dei lavoratori. Ricordiamoci, che non dobbiamo essere degli approfittatori di questa libertà tanto duramente conquistata poiché altrimenti cadremmo nell’errore del 1919, i fatti che si sono succeduti ci debbono dare esempio, se vogliamo che questa nostra Italia risorga bella e libera non insozzata di sangue impuro, non abbandoniamoci in pretese egoistiche, tutto ciò che desideriamo deve avere scopo collettivo, poiché soltanto, seguendo l’antica divisa socialista: uno per tutti e tutti per uno, potremo risanare le orribili ferite che dilaniano la nostra povera Patria. Nelle rovine e nelle distruzioni che vediamo nel nostro paese, dobbiamo vedere l’immagine di quelle che sono le sofferenze di tutta l’Italia. Mentre noi pensiamo intanto alla ricostruzione delle nostre case distrutte mettiamo in questa opera la nostra volontà e tutto il nostro spirito di sacrificio. Solo con una stretta e leale collaborazione di tutti i lavoratori del braccio e del pensiero, senza pregiudizio di partito, potremo riuscire ad ottenere veri e proficui risultati.
Lavoratori! Non aspettate a fare il vostro sforzo solo quando la vostra famiglia, sentirà la stretta del bisogno materiale, ma iniziamo subito l’opera della ricostruzione, con animo fermo e braccio vigoroso. Avremo così l’orgoglio di mettere il nostro paese uno dei più colpiti dall’asprezza della guerra, all’avanguardia dei paesi d’Italia.
Il braccio del lavoratore marradese, si è distinto sempre ovunque esso sia portato, in Italia ed all’estero, questo braccio deve oggi centuplicare le sue forze e dimostrare la sua bravura per ricostruire i focolari infranti e far sì che, il paese riprenda nel più breve tempo possibile il suo aspetto e la sua vita normale.
Date prova di voi stessi, perché soltanto così i vostri dirigenti potranno sostenervi di fronte a qualsiasi conflitto di interessi che potesse sorgere tra capitale e lavoro e difendere i vostri santi interessi.

Attilio Vanni 1 maggio 1945 ”

A cura di Rodolfo Ridolfi

Tutta la verità documentata sulla “Fortezza volante” precipitata a Pian delle Fagge il 25 Aprile 1944: equipaggio, superstiti, protagonisti del salvataggio degli aviatori americani.

mercoledì 6 aprile
Troppi errori, troppa confusione, troppe contraddizioni sulle date, versioni e ricordi contrastanti e fantasie dilatate, ci hanno indotto a ricostruire puntigliosamente, attingendo a documenti ufficiali incrociati con lettere mai pubblicate dei due ufficiali americani superstiti, il copilota Leslie J. Paul e Chester Friedrick Kingsman, indirizzate a Domenico Vanni, gli avvenimenti.
I fatti vanno inquadrati ed hanno scaturigine dalla battaglia aerea di martedì 25 aprile 1944, la fortezza volante è il B-24 H numero 42-29272 del 15° AIR FORCE 450^ BRG 721 BS Squadrone Bombardieri decollato da Manduria (Taranto) in missione verso Varese con l’obiettivo di bombardare la fabbrica di aerei Macchi. “Quel giorno c’erano nuvole, piuttosto basse attorno alla zona, ma i ragazzi decollarono.” Le condizione del tempo ruppero la Formazione. come raccontano i cinque sopravvissuti e come si legge nella scheda-rapporto n.4631 del Quartier Generale Air-Force di Whasington. Il bombardiere con undici uomini di equipaggio a bordo, pilotato dal primo tenente Abner Harwy decolla alle 11,20. Nei pressi di Marradi-Crespino alle ore 12,55 furono attaccati da caccia tedeschi Messerschmitt (ME) Il mitragliere fu ucciso immediatamente sganciò il carico di bombe. I nemici continuarono il loro attacco ed il motore dell’aereo si incendiò. Il pilota ordinò di lanciarsi. Kimgsman e quattro altri membri dell’equipaggio si paracadutarono e subito l’aereo esplose sull’area di Marradi. Kingsman atterrò sulle braccia ferendosi alla coscia e rompendosi due costole. Nell’area di Marradi viene rintracciato da Domenico Vanni che lo ricongiunge con due membri del suo equipaggio sergente Shergold e tenente Paul. Tutti nascosti da una famiglia italiana in quest’area fino a quando non guarisce; ed il 25 maggio 1944 ancora in uniforme si diresse verso il fronte, l’italiano: (Vanni) era stato preso dai fascisti SS il 25 maggio e portato nel campo di Modena (Fossoli) Gli americani Viaggiarono per due settimane cercando cibo presso i civili e raggiunsero l’area del Falterona. Quest’area era piena di tedeschi e fascisti e carabinieri italiani. Dei contadini li avvisarono di non oltrepassare le linee tedesche mentre i tedeschi stavano controllando i carabinieri italiani che cercavano di scappare. Dopo aver rasentato il pericolo di essere intercettati dai tedeschi tutti e tre ritornarono a Marradi presso la famiglia che conoscevano nella speranza di contattare i partigiani italiani (fine giugno 1944) I partigiani furono contattati ma l’aiuto a Kingsman procurò problemi, così che egli rimase con la famiglia italiana mentre gli altri due compagni andarono con i partigiani nei monti circostanti. Ai primi di luglio del 1944 Kingsman raggiunse gli uomini della banda Corbella (Corbari) per addestrarli. Dopo una scontro con truppe tedesche durata tre giorni durante la quale la banda Corbari perse metà degli equipaggiamenti lanciati scomparvero nelle montagne. Kingsman ritornò lievemente ferito a Marradi dove visse nei dintorni e nel centro fino a quando fu catturato dai tedeschi il 5 agosto del 1944 a Biforco. Kingsman dette ai tedeschi il suo nome e soltanto il numero di matricola fu ben trattato e non interrogato. Il 6 agosto Kingsman fuggì mentre la guardia stava dormendo arrotolato nella sua coperta. Egli tornò presso la famiglia di contadini ma trovò molte pattuglie tedesche. Il 18 settembre 1944 a Biforco, i tedeschi bussano alla porta e chiedono informazioni su Crespino. Gli inglesi bombardano ed una pattuglia di indiani gurka liberano Biforco il 23 settembre e aggregano Kingsman nel 7 ° Indian IFY Bdr. Kingsman fu interrogato a lungo e fornì molte informazioni utili riguardo alle posizioni dei tedeschi, prima di essere rimandato a Bari.
“…Mario Mancorti Valdimora 23 Cardeto, fornì cibo e alloggio per due ufficiali ed un sergente, un ufficiale un mese, un ufficiale ed un sergente due mesi. Quattro mesi in tutto. Dal primo maggio 1944 al 23 settembre del 1944 . Sfamò curò e ricoverò Kingsman lo avvisò e lo nascose ogni qualvolta i tedeschi erano nell’area. La moglie medicò Kingsman. Un uomo molto povero ha fatto tutto quello che poteva anche a rischio della propria vita. Gino Lippi (padrone) Villa Valdimora fornì il cibo a Mario senza chiedergli soldi Agosto Settembre 1944 Leonia la nipote di Mancorti fornì a Kingsman i vestiti del marito e procurò 8 lire maggio settembre 1944 Durante l’ultima settimana di giugno aerei inglesi lanciarono i Kit ai partigiani Banda Corbella (Corbari) nell’area di Campigno Monte Lavane. Tutti i kit giunsero nelle mani dei partigiani e comprendevano 40 quintali di pistole 50 calibro Mg, granate, bombe, esplosivo, mine anti carro Nello stesso giorno i kit furono lanciati anche sulla Faggiola per la brigata Garibaldi . Quaranta kit paracadutati con pistole, esplosivi, divise da battaglia, cibo arrivarono in mano ai partigiani. Questo materiale in parte fu nascosto e così andò perduto e consentì una battaglia di soli tre o quattro giorni…”
primo luogotenente 1st Lt. Chester F. Kingsman 0-738930 Professore di scuola superiore allenatore.
Il copilota Leslie Paul segnalò un danno, Kingsman liberò il navigatore Ray Barthelmy e si lanciò dopo di lui. L’aereo precipitò e si fracassò a sud di Lozzole, presso il podere di Pian delle Fagge a 725 metri sul livello del mare, di proprietà di Arturo Scalini di Marradi, proprio nell’area antistante il capanno di caccia (N 44° 03,143′ E11°. 31.561′). L’equipaggio del bombardiere era composto dal pilota 1 st Lt. Abner D. Hervey, copilota 1 st Lt. Leslie J. Paul, puntatore Ist Lt. Chester F. Kingsman, navigatore Ist Lt. Raymond E. Barthelmy, motorista S/Sgt. Charles T. Wernett, marconista S/Sgt. Benjamin A. Stock e dai mitraglieri Franck R. Collinge,John O. Brown, William W.J. Shergold. Stephen Malarik e Tilman J. Thompson. Giunti all’altezza di Marradi, il copilota Paul diede ordine di lancio immediato: complessivamente cinque paracadute si aprirono nel cielo, gli unici superstiti furono Leslie, Kingsman, Barthelmy, Shergold e Thompson. Nella caccia all’uomo che ne seguì, (ne relaziona il comandante della 6^ Brigata d’Assalto “L.Lavacchini” Donatello Donatini Presidente del CTLN di Borgo San Lorenzo che in un documento del 10 settembre 1945 scrive che “ il Vanni ha partecipato all’azione del 25 aprile 1944 in località Pian delle Fagge in Comune di Palazzuolo di Romagna, azione che portò alla liberazione di un gruppo di aviatori americani caduti col proprio apparecchio in detta località. In detta azione furono uccisi due militi fascisti, uno ferito e gli altri disarmati. Il Vanni arrestato dalle SS il 25 maggio venne sottoposto a sevizie onde rivelasse la località ove accampavano i partigiani ed il nome dei componenti del CLN di Borgo San Lorenzo. Egli manteneva un contegno ed una fermezza esemplari riuscendo così a frustrare tutti i tentativi dei nazisti. Internato poco dopo in Germania nel campo di Mathausen rientrava in Italia dopo 10 mesi di prigionia) fu catturato solamente il navigatore Raymond Barthelmy n.674105 che fu internato nel campo Stalag Luft in Germania dal quale fu liberato e ritornò negli Stati Uniti come racconta Chester Kingsman nella lettera a Domenico Vanni del 12 febbraio 1946;: “..Raymond mi ha scritto una lettera anche lui sta bene ed è congedato. E’ stato prigioniero in Germania ..”.
I corpi dei sei deceduti ( 1st Lt. Abner D. Hervey 0-749239; S/Sgt Charles T. Wernett n.13027447; T/Sgt Benjamin A. Stock 32378224; S/Sgt Frank R. Collings n. 32626578; S/Sgt John O. Brown n.37437311; S/Sgt Stephen (NMI) Malarik n.12203110) furono recuperati e seppelliti nel cimitero di Lozzole (Chiesa Scuola) da Arturo Scalini e Carlo Zacchini. I resti di cinque di loro furono poi traslati negli Stati Uniti. al Zachary Taylor National Cemetery, nel Kentuky.
Leslie Paul riferisce: ”…cinque uomini si lanciarono con successo io riportai una distorsione alla caviglia cercai di raggiungere delle caverne dove mi nascosi per circa cinque ore prima di essere trovato e portato a ricongiungermi con i miei commilitoni. I Partigiani ci portarono alla vicina caverna fino a notte fonda in seguito fummo sfamati e portati in una cantina dove passammo la notte. La mattina dopo i due ufficiale furono portati in una un’altra grotta. Dal 25 aprile fino al 25 maggio gli uomini si mossero da un nascondiglio all’altro nella stessa zona. Verso la fine di maggio Marradi fu occupata dai tedeschi ed i due ufficiali ed il sergente partirono dirigendosi verso sud nell’intento di oltrepassare le linee Trovarono i tedeschi che stavano lavorando alla linea gotica. Così tornarono a Marradi che era stata liberata dai tedeschi. Paul contattò i partigiani tramite dei contadini e si nascose in una casa abbandonata per 10 giorni sfamato dai contadini a quell’epoca ci furono bombardamenti ed i cittadini furono costretti a sfollare. Nello sforzo di andar via dalla Regione l’uomo raggiunse i partigiani combattendo con loro. La banda dei partigiani fu sparpagliata dall’attacco dei tedeschi partì per il fronte con un componente della banda partigiana. La sparpagliata banda si ricongiunge con la brigata uniti combatterono a Firenzuola contro i tedeschi da là si diressero a Casola Valsenio e verso l’area di Brisighella. Furono obbligati a muoversi verso sud per molti giorni ma alla fine tornarono nella regione. Quando i partigiani ritornarono a Firenzuola Paul riuscì ad oltrepassare le linee con l’espediente di attendere in una cantina l’avanzata delle forze britanniche.
Paul riferisce che “i partigiani erano ben forniti dagli alleati riferisce inoltre che c’era una considerevole numero di russi e pochi americani ed inglesi che combattevano dalla parte dei partigiani.”
Paul Leslie J. Primo ltd matricola 0 747512 nato il 19 giugno 1917 Hollywood California Camionista 11 missioni all’attivo
Il Sergente Shergold William.J riferisce
“Persone che mi hanno aiutato Mengone ex amministratore di Marradi amico di Paul fu preso prigioniero dai tedeschi e consegnato ai fascisti ed ora è di nuovo coi partigiani. Gino Lippi capitalista di Marradi che aiutò alcuni come meglio poteva”
Sergente Shergold William.J 9 febbraio 1915 Canadese matricola 12005895
Lettera del 12 febbraio 1946
Mio Caro Domenico Vanni,
..io so che tu hai sofferto molto in mano ai nazisti ma il tuo eroico coraggio il tuo fermo credo nei diritti e nel bene comune insieme alla tua resistenza ti hanno aiutato a vincere la battaglia. Tu ed i tuoi eroici compatrioti che salvarono me e gli altri amici americani non sarete mai ripagati appieno. Avete salvato le nostre vite e ci avete protetto dal nemico e dalla cattura. Ricorderò sempre l’aiuto che tu e la tua gente ci avete dato in disprezzo delle vostre vite. Noi quattro siamo riusciti a tornare salvi in Patria. Tutti noi quattro siamo stati capaci di tornare sani e salvi dai nostri americani che pensavano fossimo morti. Ho visto Paul recentemente sta bene ed è di nuovo civile. Abbiamo parlato delle nostre esperienze in Italia. Raymond mi ha scritto una lettera anche lui sta bene ed è congedato. E’ stato prigioniero in Germania. Guglielmo anche è a casa e sta bene. Si è operato al piede e sta meglio ora. Anche Raymond che ci ha raggiunti da Mancorti dopo che sei stato portato via, è a casa. Quindi tutti noi quattro, o piuttosto cinque, siamo rientrati. Sono stato piuttosto malato dopo il mio ritorno in America ma ora sto bene. Sono ancora nell’arma ma finirò entro la fine di questo anno. Dal mio ritorno dagli USA sono stato molto occupato nel lavoro militare. Mi spiace non averti scritto prima. Ho molta voglia di rimanere in contatto con te e i tuoi amici italiani e aiutare là dove posso. Per favore sii libero di chiedermi tutto l’aiuto che vuoi. Io e i miei amici aiutati a scappare dal nemico stiamo organizzando un club con il fine di aiutare le persone che ci hanno aiutato durante la guerra. Prenderà molto tempo ma alla fine riusciremo a ripagare il debito ai buoni patrioti, a te e agli altri amici vi farò sapere le notizie del club più in là. Posso parlare ancora poco italiano ma lo sto scordando poiché qui non lo parlo molto. Mengone, vorrei l’esatta posizione di dove sono sepolti i corpi dei miei altri compagni americani, i numeri dei corpi e tutte le informazioni che puoi avere per dare notizie alle famiglie. Grazie ancora per quello che avete fatto per me e dimmi se posso esserti di aiuto. Spero tu stia bene e abbia una vita felice e calma.
Vorrei conoscere l’esatto luogo dove i corpi dei miei amici sono sepolti (1st Lt. Abner D. Hervey matr.0-749239, S/Sgt Charles T. Wernett matr.13027447, T/Sgt Benjamin A. Stock matr. 32378224, S/Sgt Frank R. Collings matr. 32626578, S/Sgt John O. Brown matr. 37437311, S/Sgt Stephen (NMI) Malarik matr. 12203110
E conclude “..dai i miei migliori auguri ai miei cari amici Mario, (Mancorti Mario 27 gennaio 1883), Maria ( Coiro Maria moglie di Mario dal 19 ottobre del 1907),Leonia (Leonia Ferrini 5 novembre 1914, nipote di Mario figlia della di lui sorella Maria sposata con Idillio Ciaranfi il 24 giugno 1939 morta il 5 dicembre 1949), Lippi (Lippi Gino nato a Bibbiena il 12 luglio del 1910 a Marradi dal 26 agosto 1942 al 1956 agente di beni Cardeto Villa di Valdimora 23), Scalini (Scalini Arturo Marradi il 24 giugno 1885-15 giugno 1960 agricoltore in proprio, proprietario di Pian delle Fagge) , Lorenzo (Mancorti) e gli altri.”Cordiali saluti e buona fortuna Tuo amico per sempre
Capitano Chester Kingsman
25 marzo 1946
“Caro Mengone …Questo per certificare che il sottoscrtitto LESLIE J PAUL dell’aviazione militare Americana ha ricevuto aiuto e rifugio da Domenico Vanni, la sua famiglia e i suoi amici da aprile fino al 28 maggio 1944, durante questo frangente ero considerato disperso. Il signor Vanni fu fatto prigioniero e torturato perché non volle dire dove io ed i miei ragazzi eravamo nascosti. Il signor Vanni era conosciuto come Mengone.” Queste persone sono oneste e sincere e mi hanno dato la migliore considerazione e miglior trattamento possibile. Il mio sentimento è quello che debbano ricevere qualsiasi tipo di aiuto o lavoro possibile…”
Testo della motivazione dell’onorificenza conferita a Domenico Vanni
Questo certificato è rilasciato per i meriti di Vanni Domenico come onorificenza per l’apprezzamento e la gratitudine per l’aiuto dato ai soldati e marinai degli Stati Uniti per impedire che fossero catturati dai nemici
Il Generale Comandante in capo delle Forze Armate degli Stati Uniti nel Teatro delle Operazioni del Mediterraneo Ltd. Gen. Joseph Taggart McNarney

Le celebrazioni dell’unità d’Italia a Marradi.

Fate sventolare il Tricolore dai balconi e dalle finestre ed esponetelo anche nelle vetrine dei negozi. E’ l’invito che rivolge ai propri cittadini il sindaco di Marradi Paolo Bassetti per festeggiare giovedì prossimo, 17 marzo, il 150° anniversario dell’Unità d’Italia colorando di bianco, rosso e verde tutto il paese dell’Alto Mugello.

I festeggiamenti prenderanno avvio già dalla mattina: alle 9,45, da piazza Scalelle il corteo guidato dal sindaco Bassetti raggiungerà il Monumento dei Caduti-piazzale Trento e Trieste dove si svolgerà la cerimonia dell’alzabandiera con la deposizione di una corona d’alloro, mentre alle 10,30 al Teatro degli Animosi (sala Mokambo) verrà inaugurata la mostra dei “Gonfaloni e documenti del periodo Pre-Unitario” (è stato realizzato anche un opuscolo).

Sempre al Teatro degli Animosi, alle 16,30 si terrà il convegno “L’Unità d’Italia a Marradi 1861-2011” che prevede, dopo il saluto del sindaco, gli interventi della professoressa Cecilia Filippini, “Gli stemmi e i Gonfaloni del Comune di Marradi dal Risorgimento ad oggi”, e del professor Silvano Salvadori, “Italia ti amo con smisurato dolore…” (inno patriottico di Dino Campana). Nell’occasione l’Amministrazione comunale conferirà l’attestato di riconoscimento “Gruppi di musica popolare e amatoriale di interesse comunale” alla Banda di Popolano, al Gruppo folkloristico “I Maggiaioli di Povlò” e al Coro degli Animosi, che concluderanno con un’esibizione la giornata di festa.