domenica 12 agosto
Come ormai da tradizione anche quest’anno il Centro Studi Campaniani rende omaggio a Dino Campana nel 127° anniversario della sua nascita.
La manifestazione, patrocinata dall’Amministrazione Comunale, si terrà a Marradi lunedì 20 agosto 2012 alle ore 21,00 presso il Centro Studi e precisamente nella “Corte delle Domenicane” Via Castelnaudary, 5.
Di tutto rispetto il programma della serata con il quale l’Associazione, che ha come scopo eminente lo studio, la ricerca, la divulgazione, l’interpretazione dell’opera tutta del poeta Dino Campana, prosegue il suo impegna e il suo sforzo per rendere la serata del genetliaco campaniano un appuntamento da non perdere.
Per l’occasione Mirna Gentilini, presidente del Centro Studi, presenterà il libro di Enrico Gurioli, Barche amorrate. Dino Campana. La vita, i canti marini e i misteri orfici, Edizione Pendragon, Bologna 2012.
Il testo è un percorso inconsueto nella vita e nei testi di Dino Campana: l’indagine della sua poetica marina è la chiave interpretativa cercata nelle stive delle navi, fra le banchine dei porti, fra i canali dell’Europa e della pianura padana, nel Mediterraneo o nei bassifondi di La Boca bonaerense, dove si parla il lunfard: la lingua dei tangueiros.
Attraverso gli scritti di Campana, articoli di periodici del tempo e testimonianze coeve, seguendo, da giornalista, l’impercettibile fil rouge tracciato dal mare, Enrico Gurioli ricostruisce un’epoca e un’inedita documentata biografia.
Seguirà “ La partenza e il ritorno. Dino Campana” del gruppo teatrale Istriomania di Parma.
Lo spettacolo, interpretato da Paola Ferrari e Raffaele Rinaldi, con musiche di Vincenzo Falvo, ripercorre frammenti di vita di Campana attraverso le sue liriche, restituendo suggestioni, atmosfere, musicalità di una scrittura che, come ha definito Emilio Cecchi, è una scossa elettrica, un atto esplosivo.
Dopo l’introduzione di Mirna Gentilini, presidente del Centro Studi, che illustrerà le molte e significative attività svolte in questo anno e i saluti di rito, alcuni brani, tratti da “Barche amorrate”, saranno letti da Maurizio Brunetti e Mirna Gentilini per completare la presentazione del libro di Enrico Gurioli.
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“Nel cuore l’erba non ingiallisce mai” Pubblico delle grandi occasioni per la Presentazione del libro Email a quattro zampe della marradese Gianna Botti
domenica 12 agosto
Al Centro Studi Campaniani Enrico Consolini, prestigiosa istituzione culturale nazionale ed internazionale, in una serata indimenticabile, è stato presentato il libro “Email a quattro zampe” di Gianna Botti edito da “Altro mondo”. Nella sala, gremita di persone, Mimì, cane randagio e protagonista del romanzo, ha fatto il suo ingresso portando il libro alla Presidente del Centro Studi, prof.ssa Mirna Gentlini, che ha presentato Gianna Botti, marradese, già autrice di alcuni racconti pubblicati da vari editori e vincitrice del Premio Nazionale Mara Cassigoli ed ha letto alcuni brani del libro. Dopo il saluto del Sindaco, Paolo Bassetti, l’Assessore alla cultura del Comune di Marradi Silva Gurioli per l’occasione relatrice, ha presentato il libro. Mimì incontra al canile gli umani che vogliono adottorla: la mamma, ha i peli gialli e strani cerchietti blu intorno agli occhi, il giovane Miki e il perfetto compagno di giochi, la nonna, che conoscerà all’arrivo a casa, ha i peli gialli anche lei e gli occhi buoni. Nella nuova casa notte tempo impara ad usare il computer ed entra in Tailbook ed inizia la corrispondenza con Edith, raffinatissima JacK Russel che compone poesie, suo fratello adottivo Corky, schietto come un bicchiere di sangiovese e Merlin, gattone flemmatico dagli occhi di gelo. Il triste ambiente del canile la scena dell’incontro di una nuova vita e di una nuova felicità. Nel canile inizia lo studio da parte della meticcia bianca e nera di coloro che la vogliono adottare: la mamma, ha i peli gialli e strani cerchietti blu intorno agli occhi, il giovane Miki è il perfetto compagno di giochi, il papà ha lo stesso odore del branco, la nonna, che conoscerà all’arrivo a casa, ha i peli gialli anche lei e gli occhi buoni.
Nella nuova casa, notte tempo, impara ad usare il computer. Entra in Tailbook ed inizia la corrispondenza con Edith ,raffinatissima JacK Russel che compone poesie, suo fratello adottivo Corky, schietto come un bicchiere di sangiovese e Merlin, gattone flemmatico dagli occhi di gelo.
Un anno e mezzo intenso quello di Mimì speso davanti al computer per tenere informati gli amici via mail della sua vita a Roma, delle sue preoccupazioni per il non sempre facile rapporto degli animali con gli uomini, e li allieta con racconti, episodi, favole, storie di cani che frequenta a Villa Ada e nel quartiere Prati Fiscali a Roma.
Definito dall’Editor un romanzo e poi un libro di fondo . “Il libro si può, artificiosamente, suddividere in otto parti”, ha detto, fra l’altro, Silva Gurioli: “La corrispondenza telematica ci introduce verso mete molto diverse tra loro: Mimì viaggia con la mamma e il papà e con loro si reca in alcune importanti località italiane ed estere. Da questi viaggi trae spunto per narrarci delle favole, delle esperienze vissute, dei miti che fin dai tempi antichi hanno affascinato l’uomo, e che riscopre attraverso storie locali
Mimì parla con i suoi compagni il cagnese e usa l’italiano per comunicare con gli umani. Ogni racconto è arricchito da frasi in francese, in corso, in latino, in romanesco, in dialetto marradese per dare ai racconti il sapore del luogo in cui accade la storia.
Ogni racconto ha un proprio linguaggio. Il vocabolario è molto ricco e riesce a pennellare le differenze storico, culturali e ambientali dei luoghi e dei personaggi sia che si tratti di animali, di umani. Le frasi sono molto brevi. L’azione è continua. Le descrizioni sono concise ed essenziali. Dal rapido evolversi delle azioni, si può giungere ad affermare che è un testo rappresentabile come fossero moderne favole di Fedro
Come in una pellicola cinematografica i tales sono girati in Trentino: “la leggenda di Wolfy” a Roma, la benedizione del Papa a mezzogiorno degli animali in Piazza San Pietro raccontata in “Una giornata particolare”: Palmarola ispira la favola “Il pescatore e la Sirena”. La Corsica fa da quinta ai racconti “Paese che vai” ed ancora…”Inquietudini”, Enigma, La leggenda di Isabeau” come Amalfi con la sua magia è lo sfondo de “L’asino di Amalfi”. Marradi con “Veleno e “Partenza”,
Nei racconti di Mimì sono disseminate diverse figure mitologiche e riferimenti letterari come Il Gabbiano Jonathan che ricorda Jonathan Livingston di Richard Bach.
Mimì ci rende partecipi anche di quel lavoro dello scrittore che rimane sempre in ombra. Una rappresentazione letteraria paragonabile a quello che avviene dietro le quinte di un teatro nel momento in cui gli attori sono sul palcoscenico, potremmo definirlo il backstage di un romanzo: le ricerche notturne in internet a caccia di un editore interessato, le ansie, le inquietudini, le paure, le incertezze per raggiungere la pubblicazione”.
E poi tanto “Cuore” Nel cuore l’erba non ingiallisce mai. Qui sta il vero messaggio che lancia Gianna utilizzando Mimì che le è assolutamente speculare. Affidarsi al Cuore per Mimì è la chiave per colmare le difficoltà di comprensione con gli uomini per Gianna forse uno stile di vita.
Il direttore responsabile Rodolfo Ridolfi
“Domenico Vanni sovversivo per la libertà” inaugurata la mostra dei documenti e delle immagini che può essere visitata fino al 20 agosto. al Centro Dino Campana di Marradi
Per una giornata americani e partigiani sono tornati a Marradi per l’inaugurazione della Mostra su Domenico Vanni
sabato 4 agosto
Alla presenza del Sindaco di Marradi, Paolo Bassetti, ha preso il via, nel Centro Culturale Dino Campana la mostra di documenti e immagini curata da Rodolfo Ridolfi , “Domenico Vanni Sovversivo per la libertà 1889-1971”. La mostra, che propone buona parte delle immagini e dei documenti raccolti dall’autore del libro su Domenico Vanni, rimarrà aperta fino all’11 agosto ed è una importante occasione, da non perdere, per approfondire aspetti inediti di cento anni di storia marradese e per immergersi nel sapore del tempo che per l’inaugurazione è stato reso più suggestivo dalla presenza di figuranti che hanno ricordato le forze alleate in campo nella seconda guerra mondiale.
Chi era Domenico Vanni? “…Di Domenico Vanni si legge in un ritaglio di giornale ingiallito, corredato dalla sua foto scattata al rientro da Mauthausen, quando pesava quaranta cinque chili: “Vecchio militante antifascista, membro del partito socialista; combatté il fascismo fin dalle prime ore e per restare fedele al suo ideale e continuare la lotta all’estero lasciò l’Italia. Il suo coraggio gli valse presto di essere alla testa di tutti i giovani partigiani di Marradi. Sfidando il pericolo compì con i suoi compagni di lotta numerose e pericolose missioni. Fu il principale protagonista del salvataggio di quattro aviatori americani, il cui apparecchio era stato abbattuto dai tedeschi, li portò nella sua macchia e li medicò. Il 25 maggio del 1944 andando a vettovagliare gli americani, salvati il 25 aprile, cadde in un’imboscata di SS e fascisti repubblicani. Poiché non volle tradire i suoi compagni fu torturato dai fascisti ma invano. Non aprì bocca e fu inviato a Villa Triste di Firenze, alle Murate e poi al campo di Mauthausen, da dove solo un prigioniero su dieci è uscito vivente. Fu infine liberato dagli alleati. Quando nacque a Biforco di Marradi, martedì 5 marzo 1889, il senatore cesenate Gaspare Finali, che morì a Marradi nel 1914 all’età di ottantacinque anni, fu nominato Ministro dei Lavori Pubblici e il trentenne ingegnere Lorenzo Fabbri, tornato nel paese dopo gli studi, realizzava la centrale idroelettrica e il Molinone, moderno mulino a cilindri per la macinazione dei cereali. Strano destino quello di Vanni, quando nasceva l’Europa assisteva all’inaugurazione della Tour Eiffel, il simbolo di Parigi, dove Domenico Vanni arriverà trentaquattro anni dopo. L’inizio del nuovo secolo, si prospettava ricco di pace ed euforia tanto da venir definito Belle Époque. Aveva quattro anni quando fu inaugurata la Ferrovia Faentina e dieci anni quando la frana di Gamberara, che rimase nella mente di tutti i marradesi per decenni, prodotta dalle corrosioni del torrente Campigno a sud di Marradi, provocò, il 15 aprile, la distruzione di parecchie case, e tre vittime.
Queste notizie è molte altre ancora si possono leggere nel libro edito dal quotidiano free news on line ed approfondire visitando la mostra aperta domenica 5 mercoledì 8 giovedì 9 e sabato 11 la mattina dalle 10 alle 12 e dalle 20 alle 22, lunedì 6 martedì 7 venerdì 10 solo la mattina dalle 10 alle 12.