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25 aprile e primo maggio per celebrare la libertà ed il lavoro

domenica 29 aprile
Marradi Free News celebra il 25 aprile ed il primo maggio riproducendo un articolo ed il testo del discorso di Attilio Vanni, nato a Marradi il 12 aprile 1885, biforchese, impresario edile, sindaco socialista dal gennaio all’ aprile 1945, membro socialista del CLN con Arturo Scalini, uno dei promotori del PSDI di Saragat nel 1947.
“…Quando fu liberato il paese, e la popolazione rifugiata sui monti tornò alle case, …I primi animosi iniziarono l’opera di soccorso e di riorganizzazione della vita civile. Assunsero questa responsabilità Attilio Vanni ed Arturo Scalini e il compagno Cantini, divenuto quindi primo sindaco di Marradi. Le difficoltà furono enormi ma in un tempo piuttosto breve per la tenacia di alcuni uomini e con l’aiuto del governatore alleato, fu possibile dare alla popolazione pane, acqua e luce. Fu un miracolo. Non avvocati, non giuristi, non chierici, ma uomini di popolo hanno tenuto le redini del Comune fino ad oggi dando prova di onestà e spirito di sacrificio per la causa del proletariato”.
Il discorso tenuto da Attilio Vanni il 1° maggio del 1945, il primo dopo che Marradi fu liberata dagli alleati il 25 settembre del 1944, è una pagina molto bella, improntata ai valori più pregnanti del riformismo turatiano, preludio alle più moderne teorie socialdemocratiche che hanno prevalso nella storia del movimento operaio dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989.
“Cittadini marradesi, Compagni! Mentre gli ultimi avanzi di quella che fu la tirannia fascista volge ignominiosa e la giustizia umana ha finalmente inchiodato al muro il rinnegato Mussolini; mi è caro potervi liberamente parlare in questo 1° Maggio, che si riallaccia all’antica consuetudine di celebrare la festa dei lavoratori. Ricordiamoci, che non dobbiamo essere degli approfittatori di questa libertà tanto duramente conquistata poiché altrimenti cadremmo nell’errore del 1919, i fatti che si sono succeduti ci debbono dare esempio, se vogliamo che questa nostra Italia risorga bella e libera non insozzata di sangue impuro, non abbandoniamoci in pretese egoistiche, tutto ciò che desideriamo deve avere scopo collettivo, poiché soltanto, seguendo l’antica divisa socialista: uno per tutti e tutti per uno, potremo risanare le orribili ferite che dilaniano la nostra povera Patria. Nelle rovine e nelle distruzioni che vediamo nel nostro paese, dobbiamo vedere l’immagine di quelle che sono le sofferenze di tutta l’Italia. Mentre noi pensiamo intanto alla ricostruzione delle nostre case distrutte mettiamo in questa opera la nostra volontà e tutto il nostro spirito di sacrificio. Solo con una stretta e leale collaborazione di tutti i lavoratori del braccio e del pensiero, senza pregiudizio di partito, potremo riuscire ad ottenere veri e proficui risultati.
Lavoratori! Non aspettate a fare il vostro sforzo solo quando la vostra famiglia, sentirà la stretta del bisogno materiale, ma iniziamo subito l’opera della ricostruzione, con animo fermo e braccio vigoroso. Avremo così l’orgoglio di mettere il nostro paese uno dei più colpiti dall’asprezza della guerra, all’avanguardia dei paesi d’Italia.
Il braccio del lavoratore marradese, si è distinto sempre ovunque esso sia portato, in Italia ed all’estero, questo braccio deve oggi centuplicare le sue forze e dimostrare la sua bravura per ricostruire i focolari infranti e far sì che, il paese riprenda nel più breve tempo possibile il suo aspetto e la sua vita normale.
Date prova di voi stessi, perché soltanto così i vostri dirigenti potranno sostenervi di fronte a qualsiasi conflitto di interessi che potesse sorgere tra capitale e lavoro e difendere i vostri santi interessi”.

Rodolfo Ridolfi Direttore Responsabile

A Marradi “I segni dell’antichità nella Valle del Lamone”. Le foto dell’unica ascia-martello del eneolitico rinvenuta a Marradi. Le foto inedite in esclusiva per Marradi Free News

sabato 28 aprile
Si è svolto oggi, sabato 28 aprile al Centro Dino Campana di Marradi in Via Castelnaudary n.5, l’importante conferenza sui “Segni dell’Antichità a Marradi e nella Valle del Lamone”. Il convegno voluto ed organizzato dall’Associazione Culturale “Il Maestro di Marradi”, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura, ha approfondito i temi legati alla storia ed ai ritrovamenti archeologici della Valle del Lamone ( la Pieve di Tho’, la necropoli di San Martino in Gattara, i reperti rinvenuti nel territorio del Comune di Marradi raccontati dall’archeologa faentina Valeria Righini e dalla storica fiorentina Cecilia Filippini dopo la prolusione dell’Assessore alla Cultura del Comune della Romagna-Toscana Silva Gurioli che ha insistito di fronte ad un folto ed attento pubblico su come l’iniziativa
bene si inserisca nel più ampio progetto cui anche il Comune di Marradi aderisce “Lamone Bene Comune”. In occasione del Convegno l’Associazione ha ricordato come la prima presenza umana nel territorio del Comune di Marradi sia testimoniata da un ascia-martello in pietra verde scura rinvenuta a Valbona nell’area Badia della Valle Ponte della Valle raccolta in superficie e oggi è conservata ed inventariata al Museo Pigorini di Roma con il numero 23773. “L’unico e più significativo ritrovamento del eneolitico nel territorio del nostro comune è quest’ascia di diabase,pietra con la quale è stata realizzata, che presenta caratteristiche ricollegabili ai tipi peculiari della cultura di Rinaldone probabilmente di provenienza laziale, lo stesso Luigi Pigorini nel febbraio del 1884 nella sua relazione al ministro della Pubblica Istruzione, sull’incremento del Museo, afferma che deve essere particolarmente menzionato per quanto riguarda la Toscana il martello di pietra di Marradi in Provincia di Firenze tanto per la sua bellezza quanto perché utensili simili hanno acquistato notevole importanza dopo le osservazioni del prof. Gaetano Chierici. L’ascia in oggetto faceva parte della Collezione Giglioli, acquistata dal Museo Pigorini.
Il numero presente sull’inventario Giglioli è il 13163/g . si tratta dell’ ascia, comprata dal Pigorini nel 1881 e inventariata con il numero d’inventario del Museo 23773.
Pigorini nè dà notizia sul Bollettino Ufficiale, Ministero P.I. 1884, Seconda relazione sull’incremento del Museo. La relazione è inserita dopo la p. 120, con propria numerazione delle pagine (pp. 3-23). Seconda relazione di Luigi Pigorini a S. E. il Ministro della Pubblica Istruzione
dove al terzo paragrafo scrive testualmente:
…..Dalla provincia di Verona passo alla Toscana, per ricordare oggetti litici dei dintorni di Montepulciano nel Senese, e del comune di Marradi nella provincia di Firenze. Fra essi spicca un mazzuolo di pietra del Comune di Marradi, che deve essere menzionato particolarmente, tanto per la sua bellezza quanto perché utensili simili hanno acquistato notevole importanza dopo le osservazioni del prof. Gaetano Chierici……” ha detto Rodolfo Ridolfi concludendo
“Ringrazio per le immagini inedite e l’autorizzazione al loro uso e pubblicazione il Sovrintendente prof. Luigi La Rocca e il prof. Mario Mineo Archeologo Direttore Coordinatore dell’”Archivio Fotografico Corrente disegni e mappe”, dell’ “Archivio Storico Cartaceo” e del “Laboratorio Fotografico””

La redazione

La marradese Gianna Botti finalista al premio letterario Mara Cassigoli con il racconto “Cuore negato”.

Dacia Maraini
martedì 24 aprile
Sabato 5 maggio alle ore 16, nella sala delle conferenze presso la biblioteca delle Oblate in via dell’Oriolo, 26 a Firenze si terrà la cerimonia per la consegna del Premio letterario Nazionale Mara Cassigoli. il premio,istituito per non dimenticare una professoressa che, d’istinto, ha insegnato con arte è alla seconda edizione ed è organizzato dalle edizioni SoleOmbra con il patrocinio del Comune e della Provincia di Firenze. Quest’anno ha per tema “Incontri con gli animali”
Fra i finalisti la marradese dottoressa Giannarosa Botti, che fa anche parte dell’Associazione Culturale “Il Maestro di Marradi”, con il racconto ” Cuore Negato”. Madrina del premio sarà Dacia Maraini.

Rodolfo Ridolfi