Con il patrocinio ed il sostegno del Comune di Marradi, del Club Sportivo Culturale Marradese, del Bar Piscina si svolge dal 22 al 29 agosto , la settimana dello sport “SPORT WEEK – che comprende :
Domenica 22 agosto (ore 10) terza edizione del Duathlon “Città di Marradi”, organizzato da A.S.D. Tosco-Romagnola, con partenza da piazza Scalelle ed arrivo al passo della Peschiera. Giovedì 26 agosto (ore 20.30) “Volley in piazza”, torneo di pallavolo (3 contro 3) organizzato dalla sezione Pallavolo del CSM in Piazza Scalelle . Sabato 28 agosto (ore 15.30), allo stadio comunale, si disputa il Trofeo “Il Castagno Vecchio”,quadrangolare di calcio che vedrà impegnate le squadre di C.S.C. Marradi., Palazzuolo, Amatori Modigliana e S.Bernardo (squadra di Seconda Categoria del lodigiano). La giornata proseguirà nel Parco Piscina con la “Festa dello Sportivo”: musica dal vivo con i “Musicanti di S. Crispino”, fuochi d’artificio per la serata di chiusura della piscina e discoteca con dj Riky e dj Lume. domenica 29 agosto la settimana dedicata allo sport si chiude allo stadio comunale, ore 15, con il Memorial “Roberto Imperiale”, torneo di calcio al quale partecipano le squadre giovanissimi di C.S.C.Marradi, Pianta, Reda e Fortis Juventus e alle ore 17, presso il Centro Tennis, con la finale del 2° Trofeo “Banca Popolare di Ravenna”, valido per il “Mugello Tennis Tour” organizzato dal Centro Tennis Marradi.
Continua la grande estate di Riky Chiarini: dopo la vittoria nel Trofeo Matteotti e il piazzamento al GP di Camaiore, è arrivata la convocazione in nazionale. Il ct della nazionale di ciclismo, Paolo Bettini, ha inserito il marradese di Crespino nella rappresentativa che disputerà il Giro del Veneto.
Antonio Cassigoli, nel suo libro Marradi nella resistenza testimonianze e sacrifici del luglio 1984 scriveva nella premessa: “…Marradi, risorta nel segno della libertà e delle riconquistate istituzioni democratiche…merita che la Nazione riconosca, anche ufficialmente e tangibilmente, questo suo sanguinoso, immane e doloroso contributo alla rinascita della Patria nel segno del sacrificio…” e continuava a pag 48 nel capitolo una medaglia per il gonfalone: “Tutti i sindaci che si sono avvicendati alla guida del Comune di Marradi dalla liberazione in poi (Pierino Zacchini, Mario Bellini, Antonio Cassigoli e poi ancora Mario Bellini, Goffredo Nannini, Giuseppe Tarabusi, Arturo Zambelli ed Enrico Consolini.) si sono premurati chi più chi con minore insistenza di richiedere un riconoscimento al Comune, in quanto tale , per le lotte, le sofferenze, le distruzioni, le morti, le deportazioni che funestarono il territorio marradese durante l’infausto e glorioso 1944…Ricordiamo, per tutte, la richiesta avanzata, il 4 dicembre 1970 dal sindaco on. Goffredo Nannini che il 27 gennaio 1972 rinnovava la richiesta.” . Il 1984 ricorreva il 40° anniversario della strage di Crespino ma il riconoscimento non ci fu nonostante le speranze. Bisognerà attendere la decisiva e risolutiva azione del sindaco Rodolfo Ridolfi che, dopo avere ottenuto un intervento finanziario del Ministero della Difesa a favore del sacrario di Crespino, pazientemente ma con determinazione ripropone il dossier ed ottiene il 3 Luglio del 1991 con decreto del Presidente della Repubblica la Medaglia d’oro al merito civile per il Comune di Marradi con la seguente motivazione:
«Piccolo centro attraversato dalla linea gotica, sopportava con fierissimo e dignitoso contegno spaventosi bombardamenti aerei e terrestri, subendo la distruzione della maggior parte del centro abitato e offrendo alla causa della Patria e della libertà il sacrificio eroico di quarantadue civili inermi, trucidati a scopo di rappresaglia dalle truppe d’occupazione naziste.»
— Marradi, estate 1944.
Il Sindaco Ridolfi, parlando a Crespino insieme al sottosegretario di Stato agli interni del governo Andreotti, Valdo Spini, disse (come riporta la pubblicazione “Marradi Capitale Culturale della Romagna Toscana” -1993) “…I sacrifici di tutto il popolo marradese durante il terribile conflitto hanno raggiunto limiti inimmaginabili. La ritrovata libertà, il senso di responsabilità e la ripresa positiva del pacifico, quotidiano travaglio sono state premiate con alto riconoscimento di virtù civica.
Nel luglio del 2011 ricorre il ventesimo anniversario del conferimento della medaglia d’oro al Gonfalone del Comune una data ed una occasione da non perdere. Nel frattempo domenica 18 si commemora l’eccidio di Crespino che fu un atto di inaudita ferocia compiuto il 17 luglio 1944 da militari tedeschi che per rappresaglia trucidarono 44 civili inermi, dopo averli prelevati dalle loro case di Crespino e dal vicino paese di Fantino. I loro resti da 66 anni riposano all’interno del sacrario-ossario eretto a Crespino, dove ogni anno a luglio si commemora quella triste e dolorosa pagina di storia: “Una tragedia – sottolinea il sindaco Bassetti – che la comunità di Marradi non ha mai dimenticato e dimenticherà, una strage non del tutto conosciuta come altre che hanno segnato le popolazioni toscane durante la guerra e rispetto alla quale occorre coltivare e trasmettere la memoria”. E’ annunciata la presenza dei sindaci di Stazzema e Marzabotto, Michele Silicani e Romano Franchi, insieme all’assessore della Regione Toscana Riccardo Nencini e ai rappresentanti delle istituzioni. E anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invierà un messaggio.
Il pallone col bracciale è uno sport di squadra sferistico e uno dei giochi nazionali italiani più antichi: fu lo spettacolo atletico più popolare in Italia sino circa il 1921. I pallonisti professionisti, ossia giocatori di pallone, dell’epoca erano tra gli atleti più ricchi nel mondo di allora: forse solo i toreri spagnoli e i lottatori giapponesi di sumo potevano rivaleggiare coi pallonisti riguardo popolarità e ricchezza. Notevole impulso a questo sport diede la Toscana, tanto che una specialità di gioco era chiamata anche bracciale grande o toscano. Assomigliava un po’ al tennis di oggi, anzi, allo squash. Occorreva colpire con una sorta di guanto chiodato di legno con impugnatura interna una palla di cuoio dura. Numerose insigni testimonianze ci fanno conoscere il vastissimo seguito che il gioco aveva: Wolfgang Goethe, per esempio, ricordava di aver assistito, a Verona nel 1786, ad una partita in compagnia di alcune migliaia di spettatori; Edmondo De Amicis confermava lo stesso numero di presenze nello sferisterio di Bologna verso la fine dell’Ottocento; alla metà dello stesso secolo , ci informa Ugo Pesci, l’arena del pallone fuori della porta a Pitti a Firenze ” non bastava a contenere i numerosissimi spettatori, e molti dovevano restar fuori dallo steccato ad aspettare le notizie della partita ed i palloni sbagliati”. Nel capoluogo toscano il richiamo del pallone era così forte che nel 1895, in una città di circa 200.000 abitanti , funzionavano contemporaneamente due sferisteri, quello ” Caroti ” alla porta alla Croce e delle “Cascine” fuori porta al Prato, frequentati quotidianamente dalla primavera alla fine dell’estate da qualche migliaio di appassionati. A Marradi si giocava a Palla con il Bracciale, d’estate, per antica consuetudine, visto che la forma della piazza era quella giusta e i palazzi molto alti si prestavano bene a far rimbalzare il pallone di cuoio. Ed era proprio piazza Scalelle il centro nevralgico, cioè il campo da gioco. Le partite coinvolgevano nobili e popolani. I palazzi che si affacciano sulla Piazza appartenevano a famiglie agiate, alcune cercarono di proibire le partite, intentando delle cause.
“Dunque si giocava con così tanto accanimento che gli abitanti del luogo toglievano le finestre dai gangheri per salvare i vetri dalle pallonate. Di certo il gioco richiamava gente, ed era d’intralcio per chi doveva recarsi in piazza”. ci racconta Claudio Mercatali nella descrizione della sua apprezzabile ricerca d’archivio sui documenti che riportiamo, custoditi nell’archivio storico comunale.
11 luglio 1778
Al Gonfaloniere della Comunità
“I Dilettanti del Giuoco del Pallone della Terra di Marradi, col più profondo ossequio le rappresentano che è sempre stato solito da tempo immemorabile l’agitarsi di un tale divertimento sulla Piazza senza essere mai ritrovato ostacolo, né opposizione veruna, come rilevasi dagli annessi certificati, e avendo anche nella presente estate intrapreso simile divertimento nella Piazza, dal Cavalier Luca e dai fratelli Fabbroni, proprietari di un palazzo in detto sito, sono state infierite agli Oratori alcune molestie e vessazioni, pretendendo d’obbligare detti supplicanti a pagare quei deterioramenti e pregiudizi apportati o da apportarsi a detto palazzo col suddetto divertimento. Con il più umile rispetto supplichiamo la sua innata Clemenza a degnarsi di ordinare che non siamo ulteriormente vessati da detti Fabbroni…”.
12 luglio 1778
“Attèstasi da noi infrascritti, con nostro special giuramento, che nella Terra di Marradi non vi sia altro divertimento per la gioventù che quello del gioco del Pallone, né altro luogo ove farlo che nella Piazza, ove per un corso d’anni immemorabile è stato sempre solito giocarsi liberamente senza che i giocatori abbiano mai pagato nemmeno un soldo di quei piccoli danni che possono risentire le case. Quei che abitano in detta piazza hanno tutti sofferta tale servitù in vista di un divertimento onesto ed unico che ha la gioventù di questa Terra, e di più attestiamo come abitanti della Piazza di aver sempre assicurato le vetrate delle case levando le finestre nel tempo di detto gioco, senza che i giocatori abbiano mai pensato all’incomodo di levarle e di farle rimettere. Affermano di mano propria quanto sopra i suddetti abitanti della Piazza:
Lorenzo Carloni, Domenico Staghellini, Piero Stanghellini, Carlo Francesco Fabbroni, Iacopo Dario Fabbroni, Francesco Fabbroni, Felice Fabbroni, Alessandro Pazzi, Angelo Ubaldini, Beniamino Ubaldini, Francesco Maria Cavina Pratesi, Antonio Torriani, Orlando Saverio Pescetti. Io Iacopo Venturini, di anni 53, confermo quanto sopra per essere stato (… da giovane) uno dei giocatori.