Raddoppiati i debiti del Comune di Marradi nei confronti dell’Unione dei Comuni del Mugello dal 2018 al 2021

sabato 8 ottobre
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo di opposizione di centro-destra al Comune di Marradi

Raddoppiati i debiti del Comune di Marradi nei Confronti dell’Unione che passano da 145.000 euro del 2018 a 319.000 del 2021

Il gruppo consiliare SiAMO MARRADI preso atto del raddoppio del debito verso l’Unione dei Comuni in quattro anni chiederà nel prossimo consiglio comunale al Sindaco, nonché per lungo tempo responsabile dei servizi finanziari, in quali poste di bilancio siano inseriti questi debiti, la rendicontazione puntuale degli stessi negli anni e l’indicazione delle delibere di giunta e/o consiglio che li approvano e certificano. La situazione dei bilanci del comune di MARRADI, come indicato neanche un mese fa, è piuttosto critica, visti i precedenti che vedono il sindaco Triberti, la sua vecchia Giunta e maggioranza sanzionati dalla Corte dei Conti ci riserviamo di tenere gli occhi molto aperti su questa vicenda. Al permanente, sostanziale risultato negativo dei Bilanci si aggiunge una negativa conferma che per noi non è nuova, il debito esponenziale del Comune nei confronti dell’Unione dei Comuni ammonta a 319.000 euro di debito netto per il 2021. Era il 21 luglio del 2018, quando denunciammo il debito del Comune di Marradi verso l’Unione per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018 ammontante ad oltre 145.000 euro. A tre anni di distanza il debito nei confronti dell’Unione è più che raddoppiato dai 145.000 euro del 2018 ai 319.000 del 2021.

I testi che hanno vinto il Premio Letterario Nazionale Dino Campana nella 9^ Edizione 2022

sabato 24 settembre Premiati a Marradi i vincitori ecco i testi:

1° Classificato Luciano Giovannini con Espresso 1486 Italicus

Espresso 1486 Italicus

A Silver Sirotti, il ferroviere che il 4 agosto 1974 ha sacrificato la propria vita nel tentativo di salvare i passeggeri dell’espresso 1486, meglio noto come Italicus.

Io son ferroviere e vedo le case passare
come gli alberi, le macchine e il mare.

Non sapevo che sarei morto
in questo giorno d’agosto
tra i campi di grano
e i mille ordinati filari.
No. Non lo sapevo.
Non lo sapevo quando il treno
fu rapito da fiamme e da pianto.
La notte calò improvvisa nel cielo
che pian piano stava volgendo al tramonto.

Io son ferroviere e vedo le case passare
come gli alberi, le macchine e il mare.

Quanto coraggio ci vuole a non avere coraggio
ad essere fermi quando l’odio t’inchioda le ali
sulle pareti di un grigio destino
ma io non ci misi neppure un secondo
ed entrai nel vagone vicino.

Io ero ferroviere e amavo tanto viaggiare
quanto mi mancano le case, le macchine e il mare.

2^ classificata Monia Casadei con Vieni a cercarmi dentro una fessura

Vieni a cercarmi dentro una fessura
Io esisto sempre in una fenditura,
nella fessura aperta lungo il muro
– crepa da cui si scorgono orizzonti.
Respiro nello iato, dentro la spaccatura,
in uno strappo, nello spioncino aperto
– ancora incuriosito di confini.
Vivo nel taglio obliquo d’uno sguardo,
nell’apertura avida di varchi,
nel foro, nel pertugio, nell’occhiello.
Mi trovi dentro l’incavo del collo
– in cerca di profumi o di promesse –
nell’interstizio arioso tra incisivi,
nello spiraglio celibe di mura.
Sono nell’intervallo muto tra due verbi,
ascosa tra i segreti delle toppe,
sospesa a serrature d’altri vani
– forse a spiarvi il gesto dell’attesa
o a rovistarvi le opportunità.
Invece tu mi cerchi lungo i muri,
nelle certezze solide di rocce,
tra calcestruzzi e intonaci sicuri
– come s’io avessi un’anima di calce.
Frughi nell’emisfero levo del cervello,
nell’evidenza stabile del mondo,
nei giorni fenomenici di sole
– di pioggia o neve o fulmini precisi.
Mi pensi nei poliedri con la base
– supini monoliti sul ripiano –
dentro equazioni certe di sé stesse,
nei quanti che s’allineano costanti
– io che ricordo un atomo impazzito.
Esplori nella fame e nell’arsura,
dentro la biologia di cellule e neuroni,
nelle cloache chiuse sull’asfalto
o dietro l’equilatero imparziale.
Io, viceversa, oscillo nella brezza,
con l’occhio infatuato dei prodigi
e il cuore incapricciato d’infinito.

3^ classificata Grazia Ciampaglione con Chiedimi

Chiedimi come sto,
come sto dentro,
non quanti anni ho,
quante ferite ancora
bruciano nel profondo,
quante notti spalanco
occhi troppo angosciati
e mi chiedo insistente
come sarà domani.

Chiedimi come sto,
come sto con me stesso,
quale disagio oscuro
mi tormenta nel cuore,
mi fa sentir sbagliato
o piccolo a dismisura,
denudato, indifeso,
spaventato da mostri
che io solo conosco
e troppo spesso incontro.

Chiedimi come sto,
come mi vedo,
non davanti a uno specchio,
ma di fronte a ogni scelta,
quanto stride il mio giorno,
malinconico e stanco,
coi desideri ardenti
che mi scuotono dentro,
che tempestano e agitano
il mio mare interiore.

Chiedimi come sto,
non sprecare parole,
non parlare del meteo,
della moda o del calcio,
dammi la possibilità
di gridare la rabbia,
di urlare il mio dolore,
di dirti che ho bisogno
di tirar fuori lacrime
seppellite da tempo.

Luciano Giovannini con l’opera: Espresso 1486 Italicus vince il Premio Campana 2022 ed anche il Premio Speciale per la musicalità “Emilio Betti”

Lunedì 19 settembre 2022

Premiazione della 9^ Edizione del Concorso Nazionale Letterario Dino Campana e del 4° Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” Sabato 24 settembre a Marradi
Con l’opera Espresso 1486 Italicus, Luciano Giovannini di Roma vince il Premio Letterario Dino Campana, davanti a Monia Casadei di Cesena con l’opera Vieni a cercarmi dentro una fessura. Terza classificata Grazia Ciampaglione di Modigliana (FC) con l’opera Chiedimi.
Diplomi e menzioni anche per: Franco Casadei, Giambattista Zambelli, Lucio Gibin, Eleonora Ronconi, Marcello Remia, Patrizia Socci, Ubaldo Bitossi, Claudio Mecenero, Nicoletta Manetti, Lucia Lo Bianco, Franca Donà, M Francesca Giavelli, Tabolli Vanessa, Diella Monti, Gabriella Bertizzolo, Eugenio Cavacciuti, Gian Carlo Guani, Fabiano Gianni, Simone Raveggi, Marcello Di Gianni, Velia Aiello, Biagio Tondo, Paola Tassinari, Franco Donati, Elli Signani, Ida Cecchi.

Alla Premiazione della nona edizione del Premio è abbinato il 4° Premio speciale per la musicalità “Emilio Betti” voluto da Opera In-Stabile. La Giuria tutta al femminile: dott. Raffaella Ridolfi (Presidente); dott. Marzia Leoni; Soprano dott. Federica Balucani; M’ Contrabbassista dott. Barbara Betti; M’Pianista dott. Monica Pacchioni, M’ dott. Concita Anastasi Compositrice e direttore d’orchestra ha scelto unanimemente di assegnare il premio per il 2022 all’opera “Espresso 1486 Italicus” di Luciano Giovannini.
La cerimonia di Premiazione dell’edizione 2022 del Premio Nazionale ispirato a Dino Campana e del Premio speciale per la musicalità Emilio Betti si svolgerà a Marradi, sabato 24 settembre con inizio alle ore 11,00 nella Corte delle Domenicane in Via Castelnaudary 5.
La nona edizione del prestigioso premio nazionale torna a Marradi città natale di Dino Campana in occasione del 90° anniversario della morte del Poeta, dopo gli eventi di Palazzuolo Sul Senio Piazza Alpi 2021, Faenza Palazzo Manfredi 2020, Modigliana 2019, Marradi “Centro Enrico Consolini” 2018, Borgo San Lorenzo “Villa Pecori Giraldi” 2017, Brisighella “L’Infinito” 2016, Firenze Palazzo Panciatichi 2015 e Caffè letterario “Le Giubbe Rosse” nel 2014.
Gli autori che hanno risposto a questo Concorso nazionale per il 2022, riservato a liriche edite e inedite, sono stati 55 provenienti dalla Emilia Romagna 12, Toscana 10, Veneto 8, Lombardia 6 Piemonte, Sicilia, Lazio e Marche 3, Campania, Calabria e Liguria 2, Friuli Venezia Giulia 1.

Presentato a Vicchio il libro di Mazzerelli “Il sogno di Don Milani”

martedì 6 settembre Dal Dott. Alessandro Mazzerelli riceviamo e pubblichiamo:
I GRAVI FATTI DI VICCHIO DI MUGELLO, CONTRO UN LIBRO CHE CAMBIA LA STORIA
Sia chiaro, ce lo aspettavamo. La conferenza del 1° settembre u.s. a Vicchio di Mugello non l’avevamo sponsorizzata, né agognata, sapevamo che sarebbe finita in uno scontro e lo scontro c’è stato. Nella piccola piazzetta Dante vi erano 19 persone, al giorno d’oggi non poche per la presentazione di un libro: “IL SOGNO DI DON MILANI” – Edizioni LEF : LIBRERIA EDITRICE FIORENTINA 2022. Dopo la sempre bella e documentata introduzione di Manrico Casini Velcha, che alla fine del suo dire si è preso di “razzista” perché ha osato dire che il Profeta era della sua “razza”, cioè era nato ebreo. ( Apriti cielo, gli ipocriti gli hanno gridato : Razzista! razzista! Le “razze” non esistono…” Parole che pronunciate da chi ha forse sulla coscienza l’aver coperto un criminale, mi hanno subito fortemente indignato). Nicola Di Renzone, giornalista de “La Nazione”, che aveva attentamente letto “Il Sogno di Don Milani”, ha diretto la conferenza ponendomi una serie di pertinenti domande, alle quali mi sembra di aver risposto con chiarezza milaniana. Al termine, intervengono immediatamente i cattocomunisti che hanno strumentalizzato il Profeta, ma che, soprattutto, hanno, quasi certamente, trascinato Don Milani a copertura del criminale Fiesoli, (finalmente in galera) il “profeta” , così si faceva chiamare, per richiamarsi – da infame – al vero e grandissimo Profeta, il quale è risultato il massimo responsabile dello terribile scandalo del “Forteto”, ove era uso costante far violenza sessuale su i bambini e sulle bambine !!!!!!!!! La mascalzonata cattocomunista, è partita con l’esibizione di una clamorosa menzogna. La lettera di Don Milani , nella quale si descrive l’accordo fra chi scrive e il Profeta, sarebbe un falso. Ebbene, io qui sfido – ora e per sempre – a dimostrarlo!!!!!! Quindi, si tenta di accreditare grottescamente l’appartenenza di Don Milani all’ambiente comunista, perché Ingrao andò a Barbiana, dimenticandosi di dire che a Barbiana ci andarono anche i fascisti del Bagaglino, anche se per provocare… Ovviamente ho replicato fermamente e duramente. Ma questo evento ci deve servire da lezione. Non si può andare disorganizzati in casa dei nostri avversari. Tutti i veri milaniani, gli amici del MAT, ma soprattutto i Fratelli dell’Ordine Templare Cattolico, si devono sentire in dovere di partecipare alle nostre manifestazioni. L’ottimo Sindaco di Vicchio, che al termine dell’evento ha invitato a cena me e il carissimo Manrico, è intenzionato a promuovere un nuovo evento. Dico, sin da ora, che chiunque può ha il dovere di parteciparvi, senza se e senza ma. Vi abbraccio. Alessandro Mazzerelli – Firenze, 5 settembre 2022.

Iscriz. nel rg. del Tribunale di Firenze il 3/06/2010 n. 5780, Direttore Responsabile RAFFAELLA RIDOLFI